Wu Yuanhong, 42 anni, è stato trovato seduto su delle coperte chiuso nel recinto stretto, con i piedi incatenati ad una catena pesante e con indosso solo una maglietta ed intimo. A Wu è stata diagnosticata la schizofrenia, all’età di 15 anni, e nel 2001 ha picchiato a morte un 13enne. Le autorità giudiziarie della provincia di Jiangxi, lo hanno rilasciato un anno dopo, in base alla sua malattia non era legalmente responsabile per le sue azioni.
Quando era stato rilasciato, sua madre Wang Muxiang, 74 anni, aveva fatto costruire la gabbia perché Wu era fuggito al suo controllo e camminava intorno al suo villaggio natale di Shangfan spaventando i residenti locali. Nonostante fosse rinchiuso, Wu era riuscito di nuovo a fuggire. I suoi familiari hanno quindi costruito per lui una gabbia più robusta e gli hanno anche messo le catene ai piedi. “Mio figlio è pazzo, e potrebbe picchiare qualcuno fino a farlo morire, ma lui è ancora mio figlio. Prendere la decisione di metterlo in una gabbia è stato molto difficile, come averlo pugnalato con un coltello“, ha raccontato la mamma.
La signora Wang dà al figlio tre pasti al giorno, e mette un panno sopra la gabbia e gli passa una padella quando ha bisogno del bagno. “Ogni volta che gli porto il cibo, vorrei sedermi nella sua gabbia e piangere“, ha riferito, aggiungendo: “Ora le mie lacrime sono secche“. Molti malati di mente in Cina sono privati di un adeguato trattamento a causa di una mancanza di risorse e professionisti qualificati, soprattutto nelle campagne. Il Ministero della Salute ha detto nel 2010 che c’erano solo circa 20.000 psichiatri per servire la popolazione del paese che è di 1,35 miliardi di abitanti.
Fonte HeraldSun