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Video Incredibile su YouTube: ‘Le Iene’ e l’Intervista Truffa

di Federica Federico

18 Novembre 2013

intervista truffa

L’informazione è per definizione l’azione volta allo scambio di notizie. E , in questo senso, l’informazione televisiva altro non dovrebbe essere che un’opera di divulgazione di massa di comunicati importanti, sensibili o interessanti.

L’informazione coinvolge un soggetto ‘attivo’ capace di farsi portavoce della notizia ed un soggetto ‘passivo’ che, al contrario, sta in attesa dell’annuncio informativo. Il primo conosce (o dovrebbe conoscere) l’informazione di cui si fa veicolo, il secondo invece si affida al buonsenso e alla lealtà del primo per allargare il proprio sapere raggiungendo nuove notizie, apprendendo nuovi dati e indagando nuove realtà.

La libertà d’informazione è la più democratica appendice del diritto d’informazione: rappresenta per il soggetto attivo il diritto di argomentare qualsivoglia materia, accadimento o spunto informativo e, allo stesso tempo, garantisce al soggetto passivo la più ampia e piena libertà di accedere alla conoscenza senza bavagli, condizionamenti e imposizioni politiche o sociali.

I soggetti attivi dell’informazione televisiva sono (o dovrebbero essere) i giornalisti che in nome della libera informazione devono (o dovrebbero) rifuggire da ogni condizionamento politico, religioso, culturale o anche emozionale.

I soggetti passivi dell’informazione televisiva siamo tutti noi: la massa di telespettatori, gli osservatori (non passivi) in attesa della conoscenza. Laddove la conoscenza, grazie all’attività giornalistica, dovrebbe superare la barriera dello schermo televisivo.

Sino al ventennio scorso la televisione rappresentava l’unico canale di cui il popolo  la barriera dello schermo televisivo.(ovvero la massa) potesse disporre per accedere alle informazioni.

Oggi, grazie alla diffusione di internet, la rete è diventato un enorme e capillare canale di libera circolazione delle informazioni, uno strumento alternativo (e talvolta opposto) alla televisione.

La rete ha stravolto il ruolo del soggetto passivo del rapporto informativo perché, dinnanzi allo schermo del personal computer, l’informazione non si attende passivamente ma si cerca nella rete, si pesca gettando gli ami giusti e confrontando i risultati, si ottiene maturando una propria opinione sui dati forniti da un’attività di analisi degli elementi contenuti in un’ampia ‘cartella delle informazioni’.

Il pescatore di saperi digitali, moderni e informatizzati diviene spesso commentatore o opinionista, si confronta e si scontra con alti navigatori così che la traversata nel mare delle notizie diviene azione e attività.

Tutto ciò produce un doppio risultato:

– da un lato chi riceve l’informazione non è più un soggetto passivo ma è il vero titolare della libera conoscenza perché è diventato colui che utilizzando le informazioni chiave può raggiungere il cuore della notizia;

– da un diverso punto di vista chi fa cattiva informazione non può più nascondersi dentro la scatola magica della tv perché deve fare i conti con un popolo solidale, attento e informato di navigatori provetti.

La vera rivoluzione della rete è una soltanto (e rappresenta uno stravolgimento epocale in fatto di informazione):

navigando in rete non di rado si scopre che l’informazione televisiva è stata malamente articolata, falsamente posta, volutamente artefatta.

La rete mette a nudo le malefatte dell’informazione? Sì, tal volta lo fa.

Ovvio che la rete è un’opera umana a cui concorrono tutti i navigatori e ciò equivale a dire che è un’architettura di opinioni in cui non esiste la verità ma solo una via verso la conoscenza personale dei fatti. Verità e conoscenza del resto non possono essere considerati concetti assoluti.

L’informazione è fatta di parole e le parole rappresentano delle chiavi comunicative che assemblate tra loro veicolano messaggi.

Vi siete mai interrogati sul potere di un montaggio televisivo? Ebbene un montaggio, tagliato e cucito, su una precisa intenzione informativa può assolutamente stravolgere il senso di un discorso.

L’informatore è una persona e come tale agisce mossa da intenti singolari e opinioni soggettive ma l’informazione non è personale, essa è un servizio che dovrebbe essere prestato libero e puro.

È sempre così? Accade sempre che al diritto di informazione della massa corrisponde un dovere di comunicazione degli informatori ispirato solo alla chiarezza ed alla libertà? Forse no, probabilmente l’umano agire tal volta macchia anche i più alti e nobili ideali.

Circa un anno fa, le telecamere de ‘Le Iene’, trasmissione televisiva ispirata all’inchiesta d’assalto, sono entrate nella vita di tre imprenditori napoletani per parlare della crisi economica nazionale e mondiale.

Il servizio, intitolato “la crisi non esiste”, ha (o meglio ovrebbe) iene intervistarivelato alla massa dei telespettatori che esiste una larga schiera di ricchi che spende e spreca il proprio danaro negando completamente la crisi, i suoi effetti e la devastazione che il dissesto economico sta ampiamente determinando.

Siccome tutti siamo consci della rovinosa crisi economica in cui siamo precipitati, il suddetto servizio è apparso al pubblico come una denuncia mirata: i ricchi prendono in giro i poveri, non solo sprecano soldi in lussi che altri nemmeno possono permettersi di sognare ma addirittura vorrebbero far passare il messaggio che la crisi non esiste.

Ebbene uno dei tre imprenditori intervistati da Le Iene non ci sta, non si rassegnò allora e non si rassegna oggi a vedere montate ad arte le sue parole, manipolate le sue opinioni e stravolte le sue intenzioni.

Francesco Amodeo, primo dei tre imprenditori comparsi nel servizio de Le Iene, ha usato la rete per palesare le sue reali intenzioni ovvero le motivazioni che avrebbero teoricamente animato la sua comparsa in televisione.

Lo scopo di questo scritto non vuole essere quello di entrare nel merito delle dichiarazioni rilasciate dall’imprenditore al microfono de Le Iene e nemmeno si vuole aprire una disquisizione sulla crisi e le sue argomentazioni storico politiche, l’obiettivo di quest’articolo è considerare il materiale rintracciato in rete (e facilmente rintracciabile da tutti) come alternativo al materiale propinato dalla televisione.

Ciò posto guardate i video che seguono, andate poi a visionare l’intervista come proposta in televisione durante la trasmissione Le Iene e, infine, giudicate liberamente voi!

Libertà di informazione è anche vedere cosa succede dietro la telecamera:

Ancora:

Per vedere la puntata “montata” da Le Iene clicca qui: http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/367364/lucci-la-crisi-non-esiste.html

Ulteriore tentativo di denuncia via televisione:

Ed anche video su YouMedia:



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