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Natale con Bambini Piccoli, Consigli per le Mamme

di Alessandra Albanese

14 Dicembre 2013

Ricordate l’ultimo Natale che avete passato solo voi e il vostro compagno, prima che la famiglia si allargasse e diventaste tre e poi quattro e così via?

Forse no, ma il primo Natale in tre, quello, è impossibile da dimenticare.

Perché il Natale con un bimbo appena nato, o comunque molto piccolo è un evento che pari alla festività stessa, in fatto di emozioni, di pathos, commozione.

E poi, come non pensare al fatto, che solo l’anno prima il centro dell’attenzione eravate voi due, e adesso invece non siete altro che semplici attori non protagonisti, se non addirittura umili comparse?

La scena a Natale è tutta sua: al piccolo di casa.

E già questo ancor prima che scocchi la mezzanotte del 25.

Infatti la preparazione al Natale con un bimbo piccolo in casa è tutt’altra rispetto al passato.

Io lo ricordo bene, il primo albero di Natale addobbato con mio figlio, che non aveva neanche un anno: ho bandito tutte le palline di vetro. Inutili, le prime erano già in frantumi alle 9,15 dell’8 dicembre (avevo cominciato alle 9!)

Via anche le luminarie che fossero più basse del metro da terra: più per la paura delle nonne che il bimbo si avvolgesse nei fili elettrici che altro. Ma tant’è, dopo 10 anni puoi pensare di rimetterle!

E poi ricordo bene le sue corse (in girello) verso questo “coso” tutto colorato e luccicante, una novità, un oggetto extraterrestre, una magnificenza!

E che dire dei regali? Il primo Natale con un figlio è indimenticabile anche per la quantità di regali che nonne, nonni e zie depositano sotto l’albero.

Giocattoli di ogni forma e colore, tutine rosse rigorosamente, e un papà travestito con pancione e barba bianca, che quasi sempre però rimane deluso dalla reazione inconsulta del piccolino: in genere un bimbo di meno di un anno alla vista di Babbo Natale piange.

Papà fatevene una ragione, niente di personale, vostro figlio non lo ricorderà già dal secondo Natale, e non diventerà serial killer per questo.

E poi, chi festeggiasse la vigilia del 25 con un cenone il 24 dicembre aspettando la mezzanotte per scambiarsi gli auguri, sappia, che il bimbo, a meno che non sia un iperattivo e dorma fino a mezzogiorno la mattina, non reggerà a scartare i regali.

Se proprio volete passare il primo Natale con vostro figlio, che sia il pranzo (o la colazione) del 25 dicembre.

Altra cosa da considerare è il numero degli invitati per questi giorni di festa.

Se siete di quelle famiglie che festeggiano con parenti fino al sesto grado in linea retta, forse fareste meglio a dividere le celebrazioni: magari passando il 24 sera con la famiglia dei nonni materni e il pranzo del 25 con i nonni paterni, o alternando Natale a Santo Stefano, in modo che il piccolo non si stressi inutilmente a vedere troppe facce, o a passare dalle braccia di una nonna ad un’altra.

Create piuttosto un’atmosfera più contenuta e consona ai ritmi del bimbo, magari più intima, e chissà se non addirittura più intonata alla celebrazione della nascita.

Chi è in vena di romanticismo poi potrebbe addirittura preferire di passare il Natale in tre: tanto il bimbo non lo ricorderà ugualmente, e poi potrebbe sempre ricevere i regali giusto poche ore dopo, ma i genitori avranno qualcosa in più da raccontargli da grande.



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