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Marito scrive una lettera alla moglie furiosa

di Maria Corbisiero

21 Aprile 2017

Tempo fa ho scritto un articolo dove elencavo alcune possibili frasi che possono rovinare il rapporto di coppia, affermazioni all’apparenza “leggere” che diventano dei veri e propri macigni, lame taglienti che trafiggono il cuore dell’interlocutore.

La prima di quelle frasi faceva riferimento ad uno dei più difficili miti da sfatare sulla mamma casalinga considerata una non lavoratrice, peggio ancora una nullafacente, perché trascorre tutto il giorno a casa con i bambini.

 

Non so voi, ma spesse volte mi sono ritrovata a dover litigare con amici e parenti, e nei primi mesi di vita dei miei figli anche con mio marito, che non riuscivano a capire perché fossi frequentemente stanca e perché avessi un aspetto così trasandato e poco curato.

Provate voi destreggiarvi tra pannolini, pappe, capricci, pianti, casa da riassettare, piatti da lavare e via discorrendo” rispondevo, ma la loro idea era sempre la stessa.

 

Con tutto ciò non voglio rendere martire le mamme casalinghe ma ribadire un concetto che mi sta, anche ci sta, molto a cuore: apprezzare ciò che facciamo.

Marito scrive una lettera alla moglie furiosa.

Marito scrive una lettera alla moglie furiosa

In questi giorni mi è capitato di leggere sul web un post che voglio proporvi qui di seguito, in breve un marito scrive una lettera alla moglie furiosa e stanca del suo mancato riconoscimento per tutto ciò che fa per la famiglia.

 

Dopo l’ennesima intensa giornata di lavoro, l’uomo ritorna a casa con un unico pensiero, quello di potersi rilassare davanti la tv.

Un pensiero che una mamma, sia essa casalinga o lavoratrice, può difficilmente mettere in atto altrimenti non ci sarebbe nessuno che prepara la cena, che mette in ordine e che segue i bambini nei preparativi per la messa a letto.

 

Stanca di tutto ciò la donna si ribella e giunge ad una soluzione drastica, l’unica in grado di far aprire finalmente gli occhi al suo compagno.

Ed è proprio allora che il marito scrive la lettera alla moglie, consapevole di quanto lei faccia per la sua famiglia, dell’impegno costante nonostante la stanchezza e le notti insonne, ma soprattutto dell’amore che guida ogni suo singolo gesto.

 

Non so chi sia l’autore di questo post, chiunque l’abbia condiviso in rete non ne riporta la fonte (se qualcuno ha informazioni al riguardo ce le può segnalare).

Tuttavia mi piace pensare che da qualche parte del mondo una coppia ha realmente litigato e che un marito scrive una lettera alla propria moglie per ringraziarla e riconoscere finalmente l’importanza del suo ruolo nella loro famiglia.

 

Un marito scrive una lettera alla moglie, un pensiero che voglio condividere con tutte le mamme che ogni giorno si sentono chiedere “Cosa hai fatto tutto il giorno?”, con tutti coloro che fanno questa domanda e che ancora non hanno imparato ad apprezzare il ruolo di una madre/moglie, nonché con tutti i papà che, pur lavorando tutto il giorno, una volta tornati a casa non negano un aiuto alla loro compagna.

 

Perché famiglia è anche questo: fare insieme per stare insieme.

Marito scrive una lettera alla moglie furiosa

Leggetela tutta d’un fiato:

 

<<Mia cara,

due giorni fa abbiamo avuto una discussione violenta. Sono tornato a casa stanco dal lavoro, erano già le 8 di sera e l’unica cosa che desideravo era mettermi sul divano a guardare la partita.

Quando ti ho visto eri esausta e di cattivo umore. I bambini stavano litigando e il piccoletto continuava a piangere mentre tu provavi a farlo addormentare.

L’unica cosa che ho fatto, è stata alzare il volume della TV.

“Non ti ucciderebbe darmi una mano con i bambini”, mi hai detto mentre abbassavi li volume del televisore.

Ho risposto con rabbia: “Ho passato tutto il giorno a lavorare, per farti rimanere in casa a giocare con la casa delle bambole”.

Abbiamo continuato a litigare. Hai iniziato a piangere perché eri stanca e arrabbiata. Ti ho detto delle cose molto cattive. Mi hai urlato che non ce la facevi più. Sei uscita di casa infuriata, ancora in lacrime, e mi hai lasciato solo con i bambini.

Ho preparato loro la cena e li ho messi a letto. Il giorno dopo non eri ancora tornata e ho dovuto chiedere al mio capo il giorno libero per potermi occupare dei nostri figli.

 

Ho capito cosa sono i capricci e lacrime.

Ho capito cosa significhi correre da una parte all’altra per tutto il giorno senza avere neanche un momento per fare la doccia.

Ho capito cosa significhi riscaldare il latte, vestire i bambini e pulire la cucina, nello stesso momento.

Ho capito cosa significhi essere chiusi tutto il giorno e non poter parlare con nessuno che abbia più di 10 anni.

Ho capito cosa significhi non consumare un pasto seduto a un tavolo, perché è necessario correre dietro a qualche bambino.

Ho capito cosa significhi sentirsi mentalmente e fisicamente esausti, tanto da desiderare soltanto di dormire per 20 ore di fila, ma poi doversi svegliare dopo appena tre ore di sonno perché il piccolo sta piangendo.

Ho vissuto due giorni e due notti nei tuoi panni e ti posso dire che ho capito.

 

Capisco la tua stanchezza.

Capisco che essere madre è un sacrificio costante.

Capisco che sia ben più estenuante che l’essere in una grossa società per 10 ore e prendere decisioni finanziarie.

Capisco la frustrazione di aver messo da parte la carriera e l’autonomia economica per prenderti cura dei nostri figli.

Capisco l’insicurezza di aver accettato che la tua solidità economica adesso non dipenda più da te ma dal tuo compagno.

Capisco il sacrificio che fai non andando fuori con gli amici, o in palestra o non dormendo tutta la notte.

Capisco quanto possa essere difficile rimanere bloccati in casa a prendersi cura dei bambini e pensare che ci si sta perdendo qualcosa.

Capisco anche quando ti arrabbi perché mia madre critica il modo in cui cresci i nostri figli, perché alla fine nessuno sa quello che è meglio per i bambini se non la loro madre.

Capisco che essere una madre è un il compito più importante per la nostra società. Ed è un ruolo che nessuno apprezza, riconosce o retribuisce.

 

Ti scrivo questa lettera non solo per dirti che mi sei mancata, ma anche perché non voglio che passi ancora un giorno prima che ti abbia detto:

Sei molto coraggiosa, stai facendo un lavoro fantastico e ti ammiro!”.

Frasi che un marito non dovrebbe mai dire alla moglie.

 

 



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