Network
Deabyday Cure naturali Eticamente Crescita personale Sapere.it

 

Seguici:

Bambino di pietra: Lithopedion, gravidanza extrauterina rara

Una donna ha “conservato” nel proprio corpo il suo bambino di pietra mai nato, una condizione rara conosciuta come Lithopedion

di Maria Corbisiero

15 Giugno 2022

Bambino di pietra gravidanza extrauterina rara

Il neonatologo Michael Narvey, attualmente capo del reparto di Neonatologia del Department of Pediatrics and Child Health dell’Università di Manitoba (Canada), ha pubblicato sul suo profilo tiktok (@nicu_musings) un video che mostra le immagini di un litopedio, meglio conosciuto come “bambino di pietra”. Si tratta di una condizione assai rara che colpisce donne con gravidanze extrauterine che non hanno subito la rimozione del feto morto.

Bambino di pietra: la storia narrata su TikTok

Il caso clinico che il neonatologo canadese ha voluto presentare sul social network cinese ha come protagonista una donna di 73 anni. Giunta in ospedale a seguito di forti dolori addominali, nella paziente è stata rilevata la presenza di un bambino di pietra.

“Una donna algerina di 73 anni si è presentata al pronto soccorso con dolore addominale – afferma il medico – Hanno esaminato il suo addome e hanno scoperto che aveva una Lithopedion. Questo è un feto, morto 35 anni prima”.

Nel video, che potete visionare in calce a questo articolo, vengono inoltre mostrate le immagini del feto calcificato nel corpo della donna.

Il caso della 73enne descritto dal dottor Narvey presenta diverse similitudini con quello di una donna marocchina, Zahra Aboutalib, che ha vissuto per 47 anni con il suo bambino morto nella pancia. Questa la sua storia raccontata sul nostro blog.

 

Cos’è il Lithopedion?

A darne una spiegazione esaustiva è un articolo scientifico pubblicato il 13 Luglio 2020 sul sito NCBI (National Center for Biotechnology Information). Lo stesso chiarisce che il Lithopedion – dal greco lithos (pietra) e paedion (bambino) – è:

 

il termine usato per descrivere una gravidanza extrauterina addominale in cui il feto muore ma non può essere riassorbito dal corpo della madre”.

 

Ciò avviene soprattutto quando il feto ha già sviluppato lo scheletro, le ossa infatti impediscono l’assorbimento del bambino. Per difendersi da quel corpo estraneo – la decomposizione dei tessuti può provocare infezioni – l’organismo della madre avvia il processo di calcificazione. Sul feto si depositano Sali di calcio che lo mummificano creando il litopedio, ossia il bambino di pietra.

Bambino di pietra: una condiziona molto rara.

Il succitato articolo pubblicato sull’NCBI definisce più volte il Lithopedion come una condizione molto rara, specificando che:

  • si verifica solo nello 0,0054% delle gravidanze;
  • il primo caso documentato risale al X secolo d.C;
  • attualmente sono circa 330 i casi riportati nella letteratura medica.

“La maggior parte dei pazienti è asintomatica e la diagnosi viene solitamente effettuata casualmente mediante studi di imaging (raggi X, ultrasuoni, onde radio, ecc.)”.

Nel caso descritto sulla rivista scientifica ad esempio, la fortuita diagnosi è avvenuta circa 40 anni dopo (la donna aveva 80 anni ed il feto era di circa 34 settimane). Il bambino di pietra visibile nel video TikTok invece è stato trovato 35 anni dopo la sua morte. In entrambi i casi le pazienti hanno effettuato una TC (tomografia computerizzata, esame radiologico dapprima noto come TAC) che ha permesso una valutazione definitiva.

Lithopedion: cura e trattamenti

Per quanto concerne i trattamenti, questi ultimi devono essere individualizzati, ossia vanno decisi in base al quadro clinico di ogni singola paziente. Nel valutare il rapporto rischi/benefici, i medici devono prendere in considerazione soprattutto:

  • l’età della paziente;
  • i sintomi;
  • le dimensioni e la posizione del feto;
  • eventuali aderenze.
 

Ecco qui di seguito il video del dottor Michael Narvey divenuto virale sui social network.

https://www.tiktok.com/@nicu_musings/video/7052770042257116421


Iscriviti alla newsletter
Riceverai preziosi consigli e informazioni sugli ultimi contenuti, iscriviti alla nostra newsletter.

Seguici