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Alessandra Mussolini: entra nella casa-famiglia e incontra il bambino di Padova prelevato con la forza

di Redazione VitaDaMamma

12 Ottobre 2012

Si sono appena spente le telecamere di pomeriggio 5, la trasmissione pomeridiana di Barbara D’Urso.

La D’Urso, da sempre attenta ai minori e alle loro particolari esigenze, precisando al suo pubblico di non volere intervenire nelle questioni legali legate al caso del bimbo di padova prelevato con la forza dalla scuola e condotto in una casa famiglia, ha appena chiuso uno spazio dedicato proprio a questo bambino e completamente pensato per avvicinare il piccolo e raccontare la verità sulle sue attuali condizioni.

In studio c’erano la zia e la madre. Per rendere possibile un contatto serio, vero e preciso col bambino si è messa a disposizione della D’Urso (e di tutta l’Italia) l’onorevole Alessandra Mussolini. La parlamentare, in qualità di membro della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, ha chiesto e ottenuto (non senza difficoltà) di vedere il bambino nel luogo in cui ora si trova.

Il bambino, inizialmente diffidente, si è aperto al dialogo con la signora Mussolini che a lui si è presentata come una comune volontaria. Ha mentito sulla sua reale identità per non traumatizzare ulteriormente il piccolo e per trarre dalle sue parola la massima verità.

Alessandra Mussolini si è posta nella più leale, intima e materna posizione di ascolto del bambino e ha portato in studio un messaggio chiaro: “Il bambino vuole tornare dalla mamma”, è un minore in una posizione di disagio psicologico, sebbene fisicamente sta bene (precisazione questa che la Mussolini ripete più volte alla madre).

La Mussolini chiude la trasmissione dicendo “I bambini non possono essere portativia iquesto modo, se no diventano loro i colpevoli ” e di fatto subiscono come pena la condizione di ospiti di una casa famiglia.

Il bambino non si cambia dal giorno in cui è stato prelevato, riporta anche questo dato la Mussolini e dallo studio si alza il pianto della madre che rintraccia nell’atteggiamento del figlio (il quale appunto rifiuta abiti puliti ma non suoi) una evidente volontà di ritornare alla sua casa, ai suoi affetti e alle sue abitudini.

La Mussolini ha riferito ogni dettaglio del suo incontro alle autorità e ha promesso di battersi per il bene del bambino, ha dimostrato insomma la sua solita passionale sensibilità (una umanità che da sempre la caratterizza e che va del tutto al di là della sua missione politica e delle sue scelte partitiche).



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