Alessia Marcuzzi è tornata a calcare la “passerella (quest’anno) sopraelevata” del programma televisivo “Grande Fratello”.
A 41anni la presentatrice è il mix perfetto tra esperienza e freschezza, ha conservato una bellezza raggiante ed immutata ma quest’Alessia è più matura e spigliata, più ricca e saggia da un punto di vista professionale.
Alessia Marcuzzi si racconta a Donna Al Top (GVE editore,n°10 del 13 marzo 2014), lo fa arrivando alla radice della sua essenza: la pienezza di questa presentatrice si deve alla sua grandezza umana, è una donna sensibile, delicata e completa.
La Marcuzzi si è ripresa la scena celebre e importante del GF nell’edizione 2014 ma vi approda con rinnovata completezza:
ha una grande famiglia allargata dove l’affetto per i suoi ex compagni si fonde all’amore per i suoi due bambini, Tommaso, nato nel 2001 dal rapporto con Simone Inzaghi e Mia, nata nel 2012 dalla relazione con Francesco Facchinetti.
Alessia gestisce i rapporti del suo nucleo familiare allargato con una sicura disinvoltura e la sua serenità è più che leggibile sul palcoscenico.
Ma c’è una cosa della Marcuzzi che non tutti gli ammiratori conoscono:
Alessia ha un terzo figlio.
Il terzo figlio di Alessia si chiama Ziad ed è un bambino egiziano adottato a distanza. La Marcuzzi fa un gesto da “mamma eroina” usando anche le interviste dedicate al GF per sponsorizzare l’esperienza dell’adozione a distanza, nel suo caso attraverso Save the Children (di cui la presentatrice è testimonial in prima persona).
Il 23 dicembre 2011 alle 3 del mattino Alessia Marcuzzi diventa mamma a distanza e lo annuncia pubblicamente via Facebook.
Allora sul social scriveva così: “Non sappiamo ancora il suo nome ma siamo felicissimi ed emozionati”, le parole di Alessia tradivano un sincero entusiasmo che la conduttrice fortunatamente conserva a tutt’oggi e che con energia riesce a trasmettere al pubblico.
Save the Children è un’associazione no profit che dal 1919 lotta per migliorare le condizioni di vita dei bambini nelle aree disagiate del mondo. L’adozione a distanza realizza un sostegno reale per il bambino adottato ma nel contempo non lo sradica dal contesto in cui il piccolo nasce e vive né lo priva dell’affetto dei suoi cari. In altre parole l’adozione a distanza è un supporto che aiuta il bambino adottato a migliorare la propria vita.
I progetti di adozione a distanza seguono i bambini in età scolare e li supportano nel loro percorso scolastico e di crescita, sono finalizzati al miglioramento della vita dei bambini puntando fortemente sulla formazione culturale dei piccoli: è innegabile infatti che nella crescita culturale risiede infatti la speranza che il futuro del mondo migliori.
Bastano 25 euro minimi mensili a sostenere un bambino a distanza. L’adottante riceve foto e lettere dell’adottato ed a sua volta può scrivere missive destinate al bambino. Ed è anche possibile andare a trovare i piccoli “figli a distanza”, ovviamente nei periodi in cui le scuole sono aperte ed i progetti attivi.
Alessia Marcuzzi, dunque, insegna a tutte noi mamme che il cuore di una mamma può (e forse dovrebbe sempre) battere anche per i “figli più sfortunati” nati nel mondo.
Per seguire l’esempio bellissimo di Alessia si può visitare il sito: www.savethechildren.it .