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Mia Figlia è Elsa, Io Sono Anna e Insieme Facciamo Magie

di Federica Federico

09 Settembre 2015

Chi ha visto “Frozen, il regno di ghiaccio” ha capito quale sia il bacio del vero amore: il più grande sentimento umano sta nella condivisione, quell’appartenenza positiva che nella famiglia si chiama affinità ed è sinonimo di vita vissuta insieme.

Mia figlia è la mia Elsa e io sono Anna:

senza la sua magia non avrei mai potuto essere la madre che sono, mai avrei potuto comprendere cosa significa appartenenza e quanto profonda possa essere la complicità.

Siamo abituati a vedere i figli come creature indifese a cui possiamo e dobbiamo insegnare ogni cosa, non è così (o quantomeno non lo è sempre): i bambini sono universi di energia, posseggono un’attrazione verso il mondo che è pura ed istintuale, la loro conoscenza delle cose è emozionale ed emozionante. Sono così magici da essere mirabili e possono insegnare tantissimo agli adulti.

Elsa e anna

La mia Elsa mi ha insegnato a non avere paura del futuro:

l’adulto è calcolatore, pretende di tenere in pugno la realtà e di gestirla, vive camminando sul binario della razionalità, tuttavia la vita non lascia nessuno spazio ad un calcolo rigido delle possibilità e vuole che l’uomo, sulla strada della felicità, ritorni a fidarsi del suo cuore.

Elsa senza Anna non riesce più a governare il suo potere che pure pretende di essere gestito; un bambino senza la mamma non saprebbe quale strada prendere e non riuscirebbe a gestire la sua smania di conoscenza del mondo, sarebbe come un fiore che si sciupa strappato dalla culla della terra.

Anna, invece, senza Elsa perde la sua fonte di gioia, perde il “coraggio” che le consente di trovare nella vita lo stimolo alla felicità; una donna nel figlio trova proprio quello stimolo alla gaiezza che la maturità fa smarrire, riscopre che credere nei miracoli dell’amore è una magia possibile.

Elsa sprigiona dalle mani neve, ghiacci e cascate di stalattiti … i bambini sprigionano dagli occhi la fantasia e solo un figlio può donare ad una donna adulta la forza per tornare a sognare.

Elsa e Anna una storia insieme

Il paragone tra una fiaba e una mamma e sua figlia non deve sconcertare: noi genitori dobbiamo imparare ad accettare la reciprocità affettiva che ci lega ai nostri figli, dobbiamo riconoscere ai bambini il fatto che essi sono fonti d’amore a cui noi non solo dobbiamo dare ma da cui dobbiamo anche attingere.

I bambini ci fanno dichiarazioni d’amore, ci abbracciano, ci cercano, noi adulti dobbiamo fare altrettanto:

senza aver paura di verbalizzare i nostri sentimenti dobbiamo saper dire ai figli quanto e quel amore proviamo per loro e nel farlo non dobbiamo chiedere nulla in cambio.

Tu sei la mia Elsa perché sei magica, sprigioni un’energia che io non ho, ma io sono la tua Anna perché tenendoti per mano la tua forza diventa dolce e il sole può splendere dove c’è neve, perchè solo insieme sappiamo assaporare la vera felicità.

Questo ho detto io a mia figlia per dirle, usando un linguaggio che la ispiri e che le sia congeniale, che ho bisogno di Lei esattamente come lei ha bisogno di Me.

A volte mi sento come Anna mentre canta davanti alla porta chiusa di Elsa :

so per certo che da madre avrò molte porte chiuse dinnanzi a cui cantare il mio amore e sento che dovrò aspettare spesso a lungo prima che l’uscio si apra, sin da ora, però voglio dimostrare a mia figlia che l’amore è rispetto, pazienza, attesa e reciprocità.

Ogni volta che la porta del cuore di un figlio si apre, insieme al genitore il bambino può fare cose mirabili…

Elsa ed anna vero amore

…il bambino che si apra all’affetto del genitore può imparare le cose del mondo, apprezzare il valore di una sola carezza, sentire la forza di un cuore che batte per lui e non conosce egoismo.

Una mamma e suo figlio mettono in essere la più grande magia del mondo che si chiama amore reciproco! Manifestare questo amore è un dovere e un diritto di ogni donna perciò non abbiate paura, come mamme, di tornare bambine nel rapporto con le vostre creature e di amare i figli teneramente senza paura di esporre la vostra dolcezza e la vostra fragilità.



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