Si è da poco consumato un dramma nella vita privata di Gordon Ramsay, lo chef di fama internazionale noto al grande pubblico per i tanti programmi televisivi che lo hanno visto protagonista: la moglie Tana, incinta al quinto mese, ha perso il loro quinto figlio.
Le cause dell’aborto non sono note; l’annuncio della perdita luttuosa arriva direttamente dallo chef che libera il suo sfogo sul Facebook con parole di ringraziamento rivolte a tutti coloro che sono stati vicini alla coppia e che la sorreggono in questo momento di sofferenza.
Un grande dramma nella vita privata di Gordon Ramsay e della sua famiglia: la moglie Cayetana Elizabeth Hutcheson, conosciuta come Tana Ramsay, ha perso il bambino che attendeva da 5 mesi, per la coppia si trattava del 5° figlio.
Grande dramma nella vita privata di Gordon Ramsay, tutta la famiglia è in lutto
Sposati dal 1996 Gordon e Tana sono già genitori di Megan, 17 anni, dei gemelli Holly e Jack, 16 anni e di Matilda, 14 anni. A quasi 50 anni d’età Gordon Ramsay, classe 1966, aveva dichiarato tutta la sua dolce eccitazione dinnanzi a questa quinta cicogna in arrivo: “Sono nervoso all’idea di diventare padre” , disse nel corso di un’intervista rilasciata al “The Late Late Show“, dove lo chef aveva annunciato la quinta gravidanza della moglie.
Quello che scrive oggi su Facebook, invece, è il resoconto di un dolore profondo difficile da sanare perché quando si perde un figlio ancora non nato con esso sfuggono molte aspettative di vita e gioia, tanti sogni e una miriade di progetti pensati e costruiti nel cuore.
Ecco con quali parole si impone su Facebook il dramma che si è consumato nella vita privata di Gordon Ramsay:
“Ciao ragazzi, Tana e io voglio ringraziarvi tantissimo per il vostro sostegno nell’ultimo paio di settimane. Abbiamo avuto un weekend devastante, Tana ha purtroppo abortito il nostro quinto figlio dopo cinque mesi di gravidanza. Siamo uniti come una famiglia in via di guarigione, ma vogliamo ringraziare tutti ancora una volta per tutto il vostro straordinario sostegno. In particolare, vorrei mandare un grosso grazie alla fantastica squadra dell’ospedale di Portland per tutto quello che hanno fatto. Gx”