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Figlio di Carla Bruni Aggredito e Rapinato

di Redazione VitaDaMamma

28 Novembre 2016

Per una madre la sicurezza dei propri figli rappresenta un’importante priorità, è quindi facile immaginare la paura provata dall’ex premiere dame dopo aver appreso dell’aggressione subita di recente dal suo primogenito, il 15enne Aurélien.

Figlio di Carla Bruni aggredito e rapinato.

Figlio di Carla Bruni Aggredito e Rapinato

A diffondere l’indiscrezione sul figlio di Carla Bruni è stata la rivista scandalistica francese Closer che lo scorso 23 novembre ha fornito alcuni particolari sull’aggressione subita dal primogenito della modella e cantante italiana naturalizzata francese.

Nato nel 2001 dalla relazione tra la Bruni e il professore di filosofia Raphaël Enthoven, di 8 anni più giovane di lei, Aurélien è stato aggredito a Parigi lo scorso mercoledì mattina mentre si trovava in compagnia di due amici.

 

I tre ragazzi stavano uscendo da una palestra della capitale diretti verso il college quando sarebbero stati raggiunti e fermati da due individui che avrebbero intimato al figlio di Carla Bruni di dare loro il suo cellulare.

L’adolescente, che si è rifiutato di cedere alle richieste dei due rapinatori, sarebbe poi stato colpito da uno dei suoi aggressori. La medesima sorte sarebbe poi toccata ai suoi giovani compagni.

Per fortuna non vi sono state conseguenze gravi per i ragazzi, il rifiuto del figlio di Carla Bruni infatti avrebbe potuto scatenare negli aggressori una reazione ben più dura.

 

Figlio di Carla Bruni Aggredito e Rapinato

a sinistra il figlio di Carla Bruni con la mamma, a destra il figlio di Carla Bruni oggi

Secondo il magazine Closer, la moglie di Nicolas Sarkozy, ex presidente della Repubblica francese, avrebbe già provveduto a sporgere denuncia insieme ai genitori dei due ragazzi che quella mattina erano insieme al figlio di Carla Bruni.

Un episodio che, letto con gli occhi di un genitore, ti fa rabbrividire al solo pensiero che la vicenda sarebbe potuta degenerare se solo uno dei due aggressori fosse stato armato.

Ciò ci induce a pensare se sia giusto in questi casi opporre resistenza oppure se sia più indicato cedere al fine di tutelare la propria salute.

 

Ma soprattutto, come può un genitore sentirsi sereno sapendo che il proprio figlio di appena 15 anni può essere aggredito anche solo per un cellulare?

 

Fonte: Closer



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