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Andrea Giesbrecht : Nasconde al Mondo i Cadaveri dei suoi 6 Neonati

Andrea Giesbrecht è una mamma, se così si può definire tecnicamente una donna che porta nel grembo un figlio e lo partorisce. In quanto ha procreato e partorito, questa donna è diventata madre per 6 volte ma la luce dei figli non ha mai illuminato né la sua vita né ...

di Federica Federico

08 Febbraio 2017

Andrea Giesbrecht è una mamma, se così si può definire tecnicamente una donna che porta nel grembo un figlio e lo partorisce.

In quanto ha procreato e partorito, questa donna è diventata madre per 6 volte ma la luce dei figli non ha mai illuminato né la sua vita né il suo cuore.

I bimbi venuti al mondo dal ventre di Andrea Giesbrecht (partoriti, presumibilmente, nel corso di 12 anni) sono tutti morti poco dopo la nascita.

La vera tragedia, però, sta nel fatto che secondo la legge sarebbe stata lei stessa l’assassina dei suoi neonati. La donna, infatti, è accusata dell’omicidio di 6 bambini appena partoriti, i cadaveri in avanzatissimo stato di decomposizione sono stati rinvenuti in un deposito merci all’interno di un armadio preso in fitto in un magazzino canadese. I corpicini erano chiusi in buste di plastica a loro volta serrate all’interno di alcuni contenitori, piccole bare segrete a cui nessuno portava un fiore nè concedeva una preghiera.

Andrea Giesbrecht

La sentenza di colpevolezza è attesa a breve, è vicina la conclusione della lunga vicenda giudiziaria, principiata nel 2014 con la scoperta dei corpicini occultati.

Fino alla pronuncia del giudice Andrea Giesbrecht è fuori su cauzione (come l’America consente) ma la condanna è prossima alla formalizzazione e potrebbe essere pari a 12 anni di reclusione (2 per ogni neonato sottratto alla vita, se non di più).

Nel mese di ottobre del 2014 la polizia venne messa al corrente di una macabra scoperta: all’interno di un armadio in un deposito merci canadese, alcuni operai addetti alla manutenzione avevano trovato dei resti umani o meglio dei minuscoli corpicini in un avanzatissimo stato di decomposizione.

 

I medici legali hanno appurato che nei contenitori all’interno di quell’armadio vi erano 6 neonati: 5 maschietti e una femminuccia. Le condizioni di conservazione dei corpicini erano pessime, almeno su due corpi i resti di tessuto erano oramai inesistenti.

 

Lo stato dei cadaveri ha reso possibili solo delle presunzioni mediche, in assenza di una buona conservazione delle salme, infatti, è difficile, se non impossibile, determinare con certezza in che condizione i piccoli siano nati e a quante settimane sia avvenuto il parto.

Le fonti internazionali precisano che almeno due dei piccolissimi cadaveri erano stati abbandonati (o, se si voglia, dire “conservati”) ancora col cordone ombelicale attaccato, segno di una morte immediatamente prossima alla nascita.

Dal rinvenimento dei corpicini alle accuse contro Andrea Giesbrecht il passo è stato molto breve perché era lei l’intestataria del contratto di locazione dell’armadio degli orrori.

Il terribile segreto di questa donna è stato scoperto solo perché lei stessa ha mancato di pagare un canone d’affitto, mancanza che in America mette la proprietà dei magazzini nella possibilità di aprire le aree di deposito e liberarle dai beni che vi sono conservati.

Aprendo l’armadio, i responsabili del magazzino hanno trovato l’orrore di sei piccole vite mai consolate dall’abbraccio della loro mamma.

I medici che hanno esaminato i poveri resti presumono che i 6 bambini siano venuti alla luce vivi; che siano stati partoriti tutti tra le 34 e le 42 settimane di gestazione; che non avessero anomalie fisiche atte a renderli incompatibili alla vita; che la madre si sia resa ben conto di aver dato alla luce neonati vivi.

Il marito di Andrea Giesbrecht è stato udito in giudizio e ha dichiarato di non essersi mai reso conto delle gravidanze della moglie.

La maternità della donna è certa, malgrado non siano stati rinvenuti referti medici che attestino controlli, ricoveri o visite nei diversi e tanti mesi di gestazione.

 

Detta certezza è comprovata dal DNA: le fonti internazionali fanno sapere che tracce di sangue della donna sono state rinvenute all’interno dello stesso armadio, un telo igienico intriso di sangue accompagnava i cadaveri e il liquido ematico era della donna.

  • Per esigenze di chiarezza va detto che talune fonti parlano di assorbente altre di telo igienico, sta di fatto che il sangue di Andrea Giesbrecht era accanto ai corpicini dei suoi figli e riesce a collegarla ancora più saldamente al macabro rinvenimento.

Andrea Giesbrecht ha tenuto segreta la gravidanza e il parto, lo ha fatto per ben 6 volte. E’ possibile?

Il marito aveva subito una operazione chirurgia volta all’ottenimento della volontaria interruzione delle sua capacità procreativa. Dopo l’operazione, però, non si è mai sottoposto ad alcun controllo per accertarne il buon esito. Almeno in linea di principio, questo giustificherebbe la sua scarsa attenzione alle condizioni fisiche della moglie, farebbe sì, cioè, che l’uomo abbia potuto escludere sempre l’idea che la donna fosse incinta.

Non è dato sapere se il DNA del marito di Andrea Giesbrecht è stato comparato a quello dei feti, mentre, a quanto emerge dalla stampa internazionale, sarebbe escluso qualsiasi suo collegamento giuridicamente rilevante alla vicenda.

 

A quali conclusioni è giunto il giudice?

Secondo il giudice, l’imputata è la madre dei sei bambini, li avrebbe partoriti di nascosto e ne avrebbe occultato i corpi con l’intento di negare la loro esistenza al mondo.

Quello che la scienza non può affermare con certezza, a causa del cattivo stato di conservazione dei cadaveri, è che i bimbi siano nati vivi, presunzione che il giudice non sembra escludere.

La difesa di Andrea Giesbrecht sostiene che la mamma avrebbe voluto “conservare” i cadaveri, questa la ragione dell’occultamento nell’armadio del magazzino merci.

Il difensore della donna ammette di non conoscere il motivo di detta conservazione lontano dagli occhi di tutti ma sembra far leva su questo sentimento dell’imputata, che pure non ha mai svelato le ragioni dei suoi gesti. L’azione di occultamento dei cadaveri si è reiterata per ben sei volte.

 

La tesi della difesa fa leva anche su alcuni giocattoli e indumenti intimi per bambini e neonati che furono rinvenuti accanto alle salme dei piccoli.

Andrea Giesbrecht

Raccontare storie così cariche di angoscia è comunque importante perché serve ad affermare un principio dal quale nessun essere umano dovrebbe mai allontanarsi: la tutela dei bambini è sacra sin dal loro primissimo battito.



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