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Claudia Galanti torna in Francia, lo fa per la sua famiglia

di Redazione VitaDaMamma

09 Aprile 2018

Nel dicembre del 2014 Claudia Galanti ha perduto la sua terza figlia, Indila Carolina. La bambina è morta alla tenerissima età di 9 mesi. Il lutto che ha investito la showgirl è stato profondissimo, parte di un lungo percorso che oggi ricomincia laddove tutto si era interrotto, anzi cristallizzato: Claudia Galanti torna in Francia.

 

Tutti sanno della tragica morte di Indila, l’evento fu un’onda di tristezza e dolore che i media e il web veicolarono ovunque. Improvvisamente una delle donne più invidiate di sempre era piombata in un baratro nero e profondo, un lutto che non lasciava spazio alle parole e che nessuna spiegazione poteva sanare.

 

In Francia Claudia aveva vissuto anni luccicanti accanto al compagno milionario Arnaud Mimran: viaggi, lusso e una famiglia da copertina, tre figli, un fisico nemmeno scalfito dalle gravidanze, scatti social di una maternità ai limiti della perfezione, scelte fuori dall’ordinato vissute facendo sempre parlare dì sé (nello specifico mi riferisco alla placenta mangiata dopo il parto).

claudia galanti torna in Francia

Il paradiso della galanti svanì in pochi mesi, correva l’anno 2014:

in agosto la separazione, a dicembre il dramma della morte della figlia. Nel successivo gennaio 2015 l’arresto del compagno per frode fiscale.

 

Nel periodo più scuro della sua vita la showgirl si è rifugiata in Italia, a Milano ma oggi Claudia Galanti torna in Francia e lo fa per il bene della sua famiglia.

 

Per la prima volta la showgirl racconta il retroscena più amaro della sua vita, ovvero il momento in cui tragicamente seppe della morte della figlia, la comunicazione avvenne per telefono. Lei era all’aeroporto di Dubai quando squillò il cellulare, dall’altra parte la zia della bambina le disse: “Tua figlia è morta, torna.

Claudia Galanti, incredula, passò il telefono ad un’amica, “Quando l’ho vista svenire ho capito che era la verità“, racconta la showgirl.

 

Ho cominciato a distruggere tutto quello che avevo davanti a me, tavolini, bicchieri. Lanciavo le sedie per aria e gridavo. Non so come mi hanno imbarcata sul volo per Parigi, ero completamente fuori di testa“, il drammatico racconto sulla pagine del corriere.it.

 

Claudia Galanti torna in Francia assecondando il desiderio dei figli di fare ritorno nella casa dove sono cresciuti.

 

In mezzo a un dramma che una mamma non può più cancellare, Claudia descrive la vita e la forza di due piccoli guerrieri: i suoi figli.

Abbiamo smesso di andare a Parigi e Liam ha iniziato ad accusarmi che non poteva più vedere il padre per colpa mia. Un giorno ho deciso di dire la verità ai miei figli (ovvero che il papà era in carcere,ndr) e loro hanno risposto: “ok mamma”. Mi sono seduta su una sedia e ho pensato: non può essere che abbiano accettato senza fiatare anche questa cosa. Ho chiamato la psicologa perché temevo che reprimessero le emozioni: dopo qualche settimana di terapia mi ha detto che era inutile continuare, i bambini erano sereni.

 

Colpisce il racconto di come i piccoli riescano a vivere nella memoria di Indila, in occasione della ricorrenza del compleanno della sorellina hanno chiesto alla mamma una torta.

Mi sono rifugiata in cucina come mi succede nei momenti peggiori: quel dolce l’ho impastato io, ma non avevo il coraggio di festeggiare. Liam invece ha preso una foto della sorellina, l’ha messa a tavola con noi e mi ha chiesto di accendere una candelina. Abbiamo ricordato così Indila, grazie al loro amore“, racconta Claudia.

 

La morte di Indila deve far riflettere su una cosa: nessuno è immune al dolore, mentre il racconto di Claudia fa riflettere su un diverso aspetto della vita:

nessuna vita è destinata a essere sempre uguale a se stessa e pertanto il bello va ricercato nelle cose semplici, negli straordinari attimi che non ritornano, nella dolcezza e nell’amore.

 

Claudia Galanti ha molti detrattori, c’è persino chi le chiede come possa sorridere ancora (trascurando il fatto che il dolore probabilmente lo lascia al suo privato, lontano dalla sua immagine pubblica e dal suo lavoro). Ebbene il racconto di questa tragedia, capitata ad un volto così noto, porta anche una terza testimonianza di vita: non abbiate mai la cattiveria e il rancore di giudicare gli altri perché non è tutto oro quel che luccica e spesso dietro il bagliore accecante di ciò che sembra splendido si nascondono profonde sofferenze. Del resto è scritto nella natura umana che la perfezione non esiste.



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