“Da un concerto si torna senza voce, non senza vita“: è questa la frase che sta capeggiando sui social e si sta diffondendo attraverso gli organi di stampa come un monito che in sé riassume l’amarezza per l’assurda morte di tre ragazze, due ragazzi e una mamma in una discoteca della provincia di Ancona durante un concerto.
Corinaldo (Ancona) sono morti in sei e fatta eccezione della mamma 39enne, che aveva accompagnato la figlia di undici anni al concerto, le vittime avevano tutte tra i 14 e i 16 anni d’età.
I sei decessi hanno la stessa assurda causa:
morte per schiacciamento, le vittime sono state uccise dalla calca mentre tentavano di scappare dalla discoteca, probabilmente qualcuno aveva scatenato il panico spruzzando nell’aria uno spray urticante.
I nomi delle vittime si accompagnano a età che mettono i brividi: età delicate, riconducibili appena fuori dall’infanzia, appena adolescenziali, in una parola sola si trattava di anime “piccole”. Con loro è deceduta anche una mamma.
I morti della tragedia di Corinaldo sono sei; tanti altri i feriti, alcuni in condizioni gravi e, infatti, l’auspicio è che la lista dei deceduti non cresca ulteriormente:
Asia Nasoni, 14 anni, di Senigallia;
Daniele Pongetti, 16 anni, di Senigallia;
Benedetta Vitali, 15 anni, di Fano;
 
Mattia Orlandi, 15 anni, di Frontone;
Emma Fabini, 14 anni, di Senigallia;
Eleonora Girolimini, 39 anni, di Senigallia.
Almeno altri sette pazienti sono ricoverati in prognosi riservata nelle tre rianimazioni dell’ospedale regionale di Torrette. La criticità della loro situazione è determinata da seri traumi da schiacciamento al torace, all’addome e lesioni craniche, situazioni queste che hanno determinato anche sindromi da ipossia (ovvero mancanza di ossigeno al cervello), si sono verificate anche crisi respiratorie.
Corinaldo (Ancona), la tragedia della discoteca che ha ucciso figli giovanissimi tra i 14 ed i 16 anni.
I ragazzi erano tutti spettatori del concerto del rapper Sfera Ebbasta, anche mamma Elenora che su questa terra lascia 4 figli.
— Sfera Ebbasta (@sferaebbasta) 8 dicembre 2018
I giovani deceduti frequentavano quasi tutti il liceo o le scuole superiori di Senigallia.
La stampa nazionale disegna vite normali, semplicemente protese verso il futuro:
Daniele era il figlio di un dipendente comunale e giocava a calcio nella As Senigallia.
Il papà di Emma gestisce una parafarmacia in uno dei centri commerciali della zona.
Le vite dei genitori di questi ragazzi sono distrutte per sempre e resta una sola domanda aperta: cos’è successo nella discoteca di Corinaldo, come sono morti questi ragazzi e mamma Emanuela. E dove vanno ricercate le responsabilità?
La stampa nazionale afferma che le indagini stanno anche accertando eventuali discrepanze tra il numero di biglietti venduti e i limiti di agibilità del locale.