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Nuovo Bonus 150 euro: a chi spetta e come ottenerlo

Bonus 150euro: a chi spetta, chi lo ottiene in busta paga e chi deve fare domanda. Guida pratica al nuovo bonus una tantum e anti-rincari.

di Redazione VitaDaMamma

23 Settembre 2022

bonus 150euro

Il costo di energia elettrica e gas continua a crescere, il rischio che corrono le famiglie italiane è quello di bollette sempre più difficili da sostenere in una economia domestica ordinaria. Nell’ottica di apprestare aiuti argina-rincari, arriva il nuovo bonus 150euro alle famiglie, come previsto dal decreto Aiuti  ter.

 

Nuovo bonus 150 euro, decreto aiuti ter

Il nuovo bonus da 150 euro prevede lo stanziamento della suddetta somma in forma di una tantum erogata direttamente in busta paga. Una tantum vuol dire che il bonus è erogato e percepito una sola volta. La soma non sarà assegnata più volte. 

 

Chi ne ha diritto beneficerà del danaro trovandolo direttamente in busta paga come somma supplementare alla retribuzione del mese di novembre, oppure accreditato sulla pensione o cumulato a altre retribuzioni sostitutive o benefici. Solo alcune categorie di aventi diritto deve fare domanda. Nei paragrafi successivi, questa breve guida chiarirà tutto passo dopo passo e categoria di beneficiari dopo categoria. 

 

Cosa succede a chi ha più buste paga

Il bonus 150 euro, come misura una tantum, non può essere computato che in una sola busta paga. Questo equivale a dire che, in caso di più rapporti di lavoro, è indispensabile verificare che sia accreditato in una sola delle buste paga percepite in novembre.

 

Se per errore il bonus dovesse essere accreditato in più di una buste paga, la somma eccedente i 150 euro verrà recuperata dai datori di lavoro. Detto recupero avverrà nelle mensilità successive.

 

A chi spetta il bonus 150 euro

  • lavoratori dipendenti pubblici e privati;
  • pensionati;
  • lavoratori domestici;
  • percettori di reddito di cittadinanza;
  • lavoratori stagionali del turismo e dello spettacolo;
  • incaricati di vendite a domicilio;
  • lavoratori autonomi e liberi professionisti;
  • titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
  • disoccupati percettori di NASpl o DIS-COLL e disoccupazione agricola;
  • collaboratori sportivi;
  • dottorandi e assegnisti di ricerca.


Ma il bonus 150 euro spetta anche alle donne che percepiscono la maternità dall’Inps, resta salvo per tutte le categorie il tetto reddituale. Si stima, considerata la lunga lista di beneficiari, che potranno avvantaggiarsi di questa cifra una tantum circa 22 milioni di persone. 

 

Nuovo bonus alle famiglie e tetto di reddito

Avranno diritto ai 150euro in busta paga tutti i lavoratori dipendenti (del settore pubblico e privato) che non vantino un reddito superiore ai 20 mila euro lordi annui

Se sei un dipendente, pubblico o privato, e il tuo guadagno annuale non supera i 20mila euro lordi allora rientri tra i beneficiari di questa misura d’aiuto. A fronte di una semplice autocertificazione – di cui parleremo a breve – troverai l’accredito nella busta paga di Novembre.

 

Avranno accesso al bonus anche i pensionati e i lavoratori autonomi che non abbiano superato il tetto di reddito di 20 mila euro lordi annui, ma attenzione: detto tetto, per queste categorie, va computato in relazione all’anno 2021

 

Cosa cambia rispetto al bonus 200 euro

A fare la differenza col vecchio bonus è il tetto reddituale che oggi è più basso: il bonus 200 euro era destinato ai redditi fino a 35mila euro lordi annui. Restano, invece, simili le modalità di erogazione (in busta paga o accredito cumulativo a pensioni e altri benefici) e, come è stato per i 200 euro, anche questi 150 euro:

  • non costituiranno reddito imponibile, 
  • non verranno computati ai fini del riconoscimento delle agevolazioni fiscali,
  • non rientreranno nel calcolo dell’Isee. 
 

Cosa deve fare il dipendente pubblico o privato per ottenere il nuovo bonus 150 euro

Come è già accaduto per il bonus 200 euro, la sola dichiarazione richiesta al beneficiario è autocertificativa: il richiedente deve dichiarare di essere in possesso dei requisiti di legge. Il facsimile per questa autocertificazione non è stato ancora pubblicato.

 

Consiglio pratico: non usate il facsimile relativo al bonus 200euro, per il bonus 150euro sarà diverso e autocertificare con un modello di dichiarazione non conforme potrebbe invalidare la richiesta.

 

Pensionati e nuovo bonus 150 euro

Il diritto al bonus 150euro per i pensionati  (qualunque sia la natura della pensione: previdenza obbligatoria, pensioni sociali o di invalidità ) si misura, come precisato, sul reddito imponibile del 2021 e considerato il tetto massimo dei 20.000 euro lordi annui. 

 

Nel tetto reddituale considerato per la categoria pensionati cadono: pensione, introiti derivanti da affitti o collaborazioni lavorative. 

 

L’erogazione del nuovo bonus 150 euro per i pensionati dipende dall’INPS. Analogo discorso vale per i lavoratori domestici, ugualmente ai disoccupati che percepiscono la Naspi o la Diss-coll, l’INPS accrediterà, nello stesso mese di Novembre, il bonus 150 euro insieme alle suddette spettanze. 

 

L’attribuzione del bonus è cumulativa anche per chi percepisce il reddito di cittadinanza, i cittadini che ne beneficiano riceveranno in automatico la somma di 150 euro insieme alla mensilità di novembre. 

 

Quali categorie devono fare domanda all’Inps per il bonus 150 euro

  • I titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa iscritti alla gestione separata. Anche in relazione a questa categoria il tetto reddituale massimo di 20mila euro lordi va calcolato con riguardo al 2021;
  • I dottorandi e gli assegnisti di ricerca iscritti alla gestione separata, anch’essi con con reddito massimo di 20mila euro lordi computati nel 2021;
  • I lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti con almeno 50 giornate lavorative svolte e tetto reddituale uguale alle precedenti categoria per quantità massima e anno di computo;
  • I lavoratori iscritti al fondo pensione lavoratori dello spettacolo con almeno 50 giornate lavorative e altrettanti contributi giornalieri versati nonché tetto reddituale uguale alle precedenti categoria per quantità massima e anno di computo.


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