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Pica nei bambini: testimonianza di Picacismo

Pica nei bambini: ingestione di sostanze non commestibili. Rischio soffocamento e avvelenamento. La testimonianza di una mamma.

di Federica Federico

04 Novembre 2022

Pica nei bambini

Immaginare di mangiare una scatola di cartone, un muro o la sponda del proprio letto scatena comunemente disgusto. Esiste, però, un disturbo del comportamento alimentare, la Pica, che determina questo atteggiamento. 

 

Sotto il profilo medico, è affetto da Pica chi abitualmente ingerisce sostanze non commestibili e culturalmente considerate non alimentari (carta, terra, legno, eccetera). Perché si possa classificare come disturbo, il comportamento deve essere comune, ovvero reiterato, e non dev’essere compatibile con lo stato di sviluppo cognitivo del paziente.

 

Dolly ha 2 anni, età in cui i bambini comunemente sanno distinguere ciò che si mangia da quello che non è fatto per essere masticato (fuori, ovviamente, da equivoci olfattivi e visivi che sono, però, non comuni), da circa un anno la sua mamma, Jordanna Tait, ha constatato che l’atteggiamento alimentare della figlia è problematico.

 

Dolly è affetta da Pica, in che modo la mamma ha riconosciuto il problema

Subito dopo il trasloco la camera di Dolly era piena di scatoloni, ad un certo punto la mamma notò che molti erano morsi e nelle feci della bambina c’erano tracce di quella inusuale incetta alimentare. 

A questo hanno fatto seguito telecomandi, sponde del letto, porzioni di mobili, libri, eccetera. La bambina mangia qualsiasi cosa.

 

Jordanna rivendica l’attenzione dovuta sulla Pica che invece manca e  chiede aiuto per la rara condizione di sua figlia.

 
 

A che età si manifesta la pica e quali sono le cause

La Pica è frequente in età infantile e spesso consegue a disturbi dello sviluppo che rappresentano fattori di rischio per questa malattia della quale le cause, invece, non sono note. 

 

La mamma di Dolly non è stata subito confortata nella constatazione dei sintomi della figlia. La prima attenzione del medico si è rivolta a quanti spuntini fossero offerti alla piccola durante la giornata e  Jordanna si è sentita inappropriata, impotente, fallimentare. 

Intanto è stata costretta a lasciare il suo lavoro di responsabile delle vendite  per rimanere a casa accanto a Dolly.

 

Ingerire sostanze non alimentari è pericoloso sotto molti aspetti che vanno dal rischio di soffocamento alle intossicazioni; una volta riconosciuta la Pica, la massima preoccupazione dei medici è stato il pericolo di avvelenamento, in particolare quello che potrebbe dipendere dalle vernici. 

 

Per scongiurare la presenza di veleni nel suo corpo, Dolly deve sottoporsi a regolari esami del sangue. La mamma, quindi, è stata chiamata a monitorare costantemente la sua bambina e ora lo confessa apertamente alla stampa estera: “Sono solo esausta, devo guardarla tutto il tempo”.

Dolly è stata attenzionata per una diagnosi di autismo, una equipe specializzata la sta seguendo con lo scopo di valutare questa possibile condizione. Ma l’attenzione sulla Pica è notevolmente più difficile da ottenere, la rarità della malattia limita fortemente l’accesso a qualsiasi aiuto. 

 

La Pica, malattia socialmente compromettente

Avrà bisogno di tutto l’aiuto e il supporto che può ottenere, specialmente quando arriverà a scuola e dovranno tenerla al sicuro”, afferma la mamma mentre attende di avere accesso a una terapia psicologica domiciliare.

 

La madre di Dolly non vuole che la piccola vada a scuola senza un giusto supporto, ne va della sua salute e della salute relazionale della bambina. Ad oggi, il motivo per cui porta la storia di sua figli all’attenzione di tutti è che ha riscontrato una grave mancanza di attenzione verso questo specifico problema, ovvero la Pica.

 

Vorrei creare un ente di beneficenza – afferma – per colmare questa lacuna. Se potrò aiutare solo una persona (nella stessa condizione di Dolly, ndr), allora sarò felice”.



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