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Michelle Causo si poteva salvare: crudeltà e disumanizzazione nell’omicidio di Primavalle

Michelle Causo non è morta subito, poteva essere salvata ma il suo è stato un omicidio disumano e feroce: ecco cosa è successo in quella casa.

di Federica Federico

03 Luglio 2023

Michelle Causo, omicidio di Primavalle

Come possiamo salvare i nostri figli da questo mondo feroce? Dinnanzi all’omicidio di Primavalle e alle immagini di Michelle Causo, non c’è altra domanda da farsi se non questa.

 

Omicidio di Michelle Causo, i fatti in breve

Lo scorso mercoledì, 28 Giugno, Michelle lascia la casa del nonno alle 11:00 con la promessa di rincasare presto per cucinar insieme alla zia. Le piaceva cucinare, e declinare un verbo al passato nella narrazione dell’esistenza di una 17enne già è una ferita insanabile.

 

Circa un’ora dopo la zia incomincia a cercarla, lo fa fino a quando il telefono non diventa irraggiungibile e per le ore successive mentre monta la preoccupazione di rintracciarla. 

La cerca anche Valerio, il suo migliore amico con cui ha scambiato l’ultimo messaggio alle 12:49. Dalla messaggistica sul telefono di Valerio si evince che alle 16:00 il cellulare di Michelle ha smesso di ricevere messaggi, ovvero o si è scaricato oppure è stato spento.

 

Cosa era accanto nel frattempo? Michelle si era chiusa alle spalle il portone di casa di O., un presunto amico adesso killer reo confesso, aveva percorso le scale sino alla sua porta ed era entrata in casa. Esattamente nel luogo dove ha trovato la morte.

 

O. e Michelle non erano altro che amici, la ragazza era sentimentalmente legata a un altra persona da più di due anni. Ciò non  toglie che forse O. voleva di più dalla giovane e l’ha uccisa in un delitto d’impeto nato dallo furia scatenata da un rifiuto.

Potrebbe anche essersi data una situazione differente: forse Michelle voleva salvare O. da un destino di periferia fatto di ombre oscure. Oppure O. era alterato dall’uso di stupefacenti e non è escluso che avesse già ottenuto da Michelle dimostrazioni di aiuto, c’è chi paventa la possibilità che la ragazza gli avesse prestato dei soldi (una piccola cifra non superiore a 30 o 40 euro).

 

Sta di fatto che O. ha brandito un coltello contro la giovane, probabilmente cogliendola alla sprovvista l’ha ferita a morte e lasciata morire. Una volta spirata l’ha chiusa in un enorme sacco nero e trascinata sino all’ingresso della sua abitazione. Dopo aver caricato il cadavere in un carrello della spesa, ha abbandonato tutto accanto ai cassonetti, a 350 mt. in linea d’aria dal luogo del delitto, esattamente come si fa per disfarsi di un rifiuto qualunque.

 

Cosa colpisce dell’omicidio di Primavalle

Michelle Causo era un liceale come tante, con un fidanzato che le voleva bene, amici semplici e sinceri, puliti come lo è Valerio che ha reso testimonianza della loro vita di giovani spensierati. In un pomeriggio d’estate il sangue di questa giovane ha disegnato il percorso di un cadavere O., infatti, non si è nemmeno premurato di coprire le tracce di trascinamento; chiusa in un sacco è stata scavalcata da almeno due inquilini che sono passati nell’androne mentre il suo assassino si liberava del corpo; è stata gettata come un oggetto, disumanizzata, massacrata e dismessa alla stessa stregua di qualcosa di ingombrante che non ci piace e che non ci serve più.

 

Le tracce di sangue sui marmi dei gradini e dell’androne di quel palazzo di Primavalle sono l’iconografia della ferocia dell’età moderna, quel sacco nero dell’immondizia ripiegato in un carrello della spesa accanto ai cassonetti lo è allo stesso modo. Tutto lascia intravedere la sofferenza di Michelle, quella stessa che la mamma sente sulla sua pelle e che la confessione i O. conferma.

 

Michelle Causo poteva essere salvata, non è morta subito

O. ha guardato la sua vittima morire dopo averla accoltellata, Michelle è caduta a terra esanime e per alcuni minuti il suo corpo è rimasto in preda alle convulsioni. Questo quanto emerge da alcune indiscrezioni sulle 4 ore di interrogatorio a cui è stato sottoposto O.

 

Chi è l’assassino di Primavalle

Un nome puntato: O. , usato per indicare un minore, un 17enne, che sarà giudicato come tale, malgrado compirà 18 anni a breve. Un aspirante trapper trasformatosi in killer feroce.

Non è morta subito, tremava tutta. Aveva le convulsioni”, ha detto il giovane ai pm secondo le indiscrezioni fatte trapelare dalla stampa. Quando al giovane è stato chiesto il perchè non abbia aiutato Michelle, la risposta è stata disumana: “Sapevo che mi avrebbero arrestato, ormai era tardi. Ho aspettato che morisse per poi disfarmi del corpo”. A fronte di queste parole sembra difficile rintracciare qualche segno di rimorso. 

 

La stampa riporta solo una frase ripetuta a oltranza: “Ho fatto una ca…ta”. 

 

O. 17enne nato a Roma da madre originaria dello Sri Lanka, attualmente collaboratrice domestica, e papà capoverdiano.  Emerge con forza la distanza tra lui e Michelle Causo: la ragazza aveva compiuto 17 anni da pochissimo, il 26 Giugno aveva festeggiato con gli amici compiendo un breve viaggio a Napoli, due giorni e una notte di sorrisi e spensieratezza; era amata dalla famiglia, dal fidanzato e dagli amici; era inserita in una rete sociale sana e supportiva… eppure è morta in modo atroce.

 
Michelle Causo, omicidio di Primavalle
Michelle Causo, omicidio di Primavalle: Foto Cecilia Fabiano /LaPresse 29 con licenza d’uso

Perché l’aspirante trapper l’ha uccisa

Chi è un trapper? È un’artista di umili origini, per voler dare una traduzione accessibile a tutti di questo termine tanto diffuso nel gergo dei giovani.

 

O. Avrebbe svelato il movente nella sua confessione: “Le dovevo pagare qualche canna, non avevo i soldi e lei si è infuriata. Ho visto il coltello e l’ho usato. Ma io non volevo ucciderla”. Ad onor del vero, i dubbi sul movente, per come addotto dal giovane, persistono e si spera di ricevere conforto dalle analisi sui cellulari dei ragazzi. 

 

La mamma di Michelle avanza l’ipotesi della premeditazione

In una casa normalmente non si hanno sacchetti dell’immondizia così grandi da contenere un cadavere; quella mattina O. Potrebbe aver contatto la ragazza già con l’intenzione di ucciderla?

 

Il papà di Michelle, per parte sua, sottolinea che la forza fisica della figlia facendo notare che probabilmente è stata colta alla sprovvista; forse lei lo ha respinto e lui ha pensato “O mia o di nessun altro”. Ma perché Michelle è salita in quella casa?

 

Un ragazzo fin troppo per bene agli occhi della mamma della giovane, ma non piaceva alle amiche di Michelle e per Valerio, il migliore amico della ragazza, O. era “Una cosa totalmente neutra”, né un amico intimo o fidato né qualcuno che potesse mai piacere a Michelle. Resta, quindi, da scoprire cosa ha condotto la giovane fino a quell’appartamento.

Di sicuro, secondo l’esame del medico legale, Michelle non ha subito violenze sessuali.

 

Cosa la vicenda di Michelle Causo può insegnare ai giovani e a noi genitori

Colpisce molto la mamma quando svela che lei tentava di metter sua figlia in guardia dalle brutalità della vita, questa donna devastata ci fa capire come sia persino impossibile immaginare che una tale ferocia ci travolga a tal punto. 

 

Ai nostri ragazzi dobbiamo tristemente insegnare che questo mondo pretende anche una sana dose di cautela: 

  • non restate da soli con chi conoscete da poco, la fiducia è un bene prezioso che va conquistato a piccoli passi; 
  • dinnanzi a situazioni complesse, losche, grigie non abbiate timore a chiedere l’aiuto di un adulto;
  • non lasciatevi affascinare dalle apparenze, nemmeno da quelle di gentilezza. 
 

I social espongono i giovani alla declinazione di rapporti veloci, i nostri ragazzi si convincono di poter costruire relazioni nella vita reale con la stessa immediatezza con cui si legano alle persone attraverso i social-network. Le cose, però non stanno esattamente così: la conoscenza è un processo graduale fatto di esperienze condivise.



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