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Brindisi attentato bomba davanti ad una scuola

di Mamma Simona

19 Maggio 2012

Attentato a Brindisi

Brindisi: 7,45 Istituto Professionale per i servizi sociali “Morvillo-Falcone”, un’esplosione provoca la morte della studentessa, Melissa Bassi.

Un’altra ragazza che si trovava vicino all’esplosione, è stata ricoverata con ustioni su gran parte del corpo e traumi toraco-addominali, subito sottoposta ad intervento chirurgico, dopo momenti di confusione, e smentite circa il suo stato di salute, Veronica Capodieci sta combattendo ora tra la vita e la morte.

Entrambe le ragazze hanno 16 anni.

Restano ferite altre 6 giovani studentesse, tutte ragazze per via della maggiore frequentazione femminile di questo indirizzo, alcune con ustioni sul 40% del corpo, altri con fratture e danni agli arti inferiori.

Le tre bombole di gas GPL che hanno determinato l’esplosione, sono state collocate su un muretto vicino ad un cancello di accesso secondario alla scuola, si avanza un’ipotesi di posizionamento all’interno di un cassonetto della spazzatura, volutamente spostato in un punto strategico.

La detonazione è stata attivata con un telecomando a distanza.

Alcuni studenti stavano scendendo da un autobus per raggiungere la struttura scolastica, dato l’approssimarsi dell’orario di entrata della scuola.

La scuola si trova a poca distanza dal tribunale di Brindisi; l’edificio scolastico è intitolato alla memoria dei Giovanni Falcone, magistrato che si è battuto contro la mafia, vittima di un attentato mafioso durante la strage di Capaci, di cui decorre il ventennale nei prossimi giorni.

E’ stato fatto per uccidere: a quell’ora le ragazze entravano, proprio a quell’ora. Fosse accaduto alle 7,30 non ci sarebbe stata nessuna conseguenza“. Questo quanto affermato da Angelo Rampino, il preside dell’Istituto professionale.

Gli uomini del Ros dei carabinieri e il Servizio Centrale Operativo della polizia stanno conducendo le indagini in loco. Le ipotesi verranno seguite e avanzate dalla magistratura a seguito delle investigazioni.

Certo è che non si può evitare di sottolineare che il nome della scuola, Falcone, la concomitanza con il ventennale della strage di Capaci, la vicinanza del Tribunale, inducano a pensare ad un’attentato di stampo mafioso.

A Brindisi domani sarebbe dovuta passare la “carovana della solidarietà” che trasporta un messaggio anti-mafia; un’iniziativa partita da Roma in direzione Sicilia, proprio davanti alla scuola che aveva vinto da poco il “premio legalità”.

Mesagne, la città di provenienza di Melissa e Veronica, è il luogo in cui è avvenuto tra il 1 e il 2 maggio un attentato ai danni del presidente dell’Associazione Locale Antiracket, Fabio Marini. Inoltre tra l’8 e il 9 maggio è stata condotta un’operazione di polizia che ha portato all’arresto di 16 persone accusate di associazione e delinquere di stampo mafioso, droga e estorsione.

L’attentato è senza precedenti, esclusa la riconducibilità ad un’operazione anarchica, risulta più assoldata la teoria di un attentato di stampo mafioso. Vengono per la prima volta scelti obiettivi minorenni, colpiti con una violenza inaudace.



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