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I bambini trattano male le mamme, ma è un segno di fiducia

di Federica Federico

08 Giugno 2018

I bambini trattano male le mamme, sono capricciosi, oppositivi, impertinenti e non ascoltano; spesso riservano ai genitori e ai parenti più prossimi, come nonni e zii, i loro atteggiamenti peggiori. Si comportano così anche i bambini che all’esterno della famiglia vengono considerati “bimbi modello”, ma perchè il conflitto genitore-bambino (in particolare mamma-bambino) è così ricorrente?

 

  • Che i figli trattino male le mamme è una lamentela comune a tutte le madri;
  • che l’ostinazione infantile, l’affermazione del “No” e l’opposizione si manifestino più a casa che fuori è, poi, un riconosciuto dato di fatto;
  • che nessun bimbo, nemmeno il migliore del mondo, possa essere sempre dolce è perfetto è, infine, fisiologia umana.

 
Una datata ricerca dell’Università di Washington (risalente al luglio 2016) aveva già stabilito che il comportamento del bambino con la mamma (come con le figure affettivamente più vicine e care) è l’88% peggiore rispetto agli atteggiamenti sociali comunemente tenuti dallo stesso bimbo.
 
i bambini trattano male le mamme
 

Perché i bambini trattano male le mamme i papà e i parenti più prossimi e cari (come nonni e zii)?

 

La mamma (anche in modo più spiccato rispetto al papà, ai nonni, ai fratelli e agli zii) è la figura di riferimento, il nido e il porto sicuro. Dinnanzi alla madre il bambino sente di poter mettere alla prova i suoi istinti e le sue reazioni, sente di potere sperimentare i confini sociali, morali e comportamentali. Tutto questo senza paura del giudizio e del rifiuto.

 

Quando i bambini trattano male le mamme si stanno esercitando alla vita sociale e stanno facendo palestra di comportamento. Inconsciamente trattare male la madre è per loro un atto di fiducia, è Lei la sola a cui affidano le loro frustrazioni, le loro prove di vita sociale, le loro debolezze; è Lei la sola con cui vogliono affrontare e risolvere un potenziale conflitto.

 

La mamma è, quindi, colei che corregge il comportamento del bambino, gli indica la giusta socialità e contemporaneamente non lo ricusa, non lo mortifica e non gli nega l’affermazione del sé.

 

I bambini trattano male le mamme!

 

Quando lo fanno, soprattutto in pubblico, il ruolo più difficile è quello di noi madri perché conserviamo e custodiamo il duro compito di tutelare, anche a discapito del nostro imbarazzo, il bene supremo del bambino.

 

Lo schiaffo mortificante impartito al bambino che ci sta facendo fare una pessima figura non è una buona soluzione:

 

  • intanto il bimbo schiaffeggiato (e quindi mortificato) non comprende qual è l’errore sociale per cui la mamma lo punisce, su di lui prevalgono il dolore, la paura e la vergogna;
  • inoltre è facile che il bimbo associ l’atto violento al rifiuto dell’adulto, a tutto danno di quella palestra di vita in cui il genitore dovrebbe insegnare al bambino a gestire i propri limiti;
  • infine quel bambino sarà educato alla legge del più forte ed in ragione di essa potrebbe, a sua volta, decidere di reagire al dissenso e all’imbarazzo con l’uso della violenza.

 

Pertanto è bene sapere che i bambini che trattano male le mamme non meritano schiaffi e sculacciate ma necessitano di essere educati a scegliere il giusto comportamento.

 

Il bambino deve capire cosa e dove sta sbagliano, merita davanti all’estraneo lo stesso rispetto che la mamma gli chiede e deve essere indotto al ragionamento.

 

Mio figlio, 10 anni, qualche giorno fa si è fortemente lamentato durante un vitale pitstop al negozio di scarpe: il suo piede è improvvisamente cresciuto e doveva provare fisicamente le calzature.

 

Mentre si comportava com me in modo evidentemente scorretto, pur non mancando di redarguirlo, io mi sono sforzata di misurare le parole; ho ribadito ad gin frase di non poter provare le scarpe al suo posto; ho controbattuto con logica e molto zen a tutte le sue opposizioni infarcite di “mi annoio” o “mi stai imponendo di comperarmi le scarpe”.

 

Un passo dopo la soglia del negozio, di sua spontanea volontà, mio figlio si è scusato con me per essersi reso conto del suo comportamento ingiusto, aveva anche capito che le scarpe comode sono comode e quelle strette no!

 

Mio figlio mi ha trattato male, e se in quell’occasione gli avessi dato uno schiaffo?

 

Probabilmente non si sarebbe mai sentito in dovere di scusarsi e forse avrebbe sostenuto per sempre che le scarpe strette gli stavano comunque bene.

 

Più che dire che i bambini trattano male le mamme o i papà, sforziamoci di affermare che i figli sono inclini a sperimentare attraverso il rapporto con i genitori i confini dei rapporti sociali e le qualità del buon comportamento.

 

Posto che la scienza conferma che i bambini trattano male le mamme, tre sono i consigli chiave che possono essere dati a una mamma che si sente maltrattata dal figlio:

 

Educate vostro figlio a subire le conseguenze naturali delle sue azioni:

 

se avete chiesto al bambino (8\10) cosa vuole per cena e lui stava guardando la tv e vi ha liquidate in fretta, all’atto pratico, cioè dinnazi al piatto in tavola, non consentitegli di non mangiare ciò che gli viene offerto;

 

se il bambino (anche a partire dai 5 o 6 anni) distrugge i suoi giocattoli perché non ne ha alcuna cura, non affrettatevi sempre a sostituire il gioco rotto con uno nuovo. Permettete al bambino di sentire la mancanza di quello che ha perduto.

 

Educate vostro foglio a saggiare le conseguenze logiche delle sue azioni. Stabilite un regime di regole per cui a certi errori (seri e ponderabili) corrispondono delle conseguenza sicure e prevedibili come evitabili.

 

Per esempio: sarai punito se non spegnerai il videogioco quando è ora di cena (o dopo 40 minuti di gioco oppure quando mamma ti chiama), se non ti comporterai secondo le regole (ovvero secondo l’accordo) non giocherai per l’intero giorno successivo.

 

Preferite un’educazione dialogante in cui la parola significhi espressione dei sentimenti, incontro, racconto dell’anima che si affida e si confida.

 

Mentre una punizione imposta, uno schiaffo o una sculacciata possono essere muri invalicabili, le parole hanno sempre la possibilità di essere un solido ponte tra due cuori.



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