Un interrogatorio durato molte ore quello svoltosi ieri presso la Questura di Pescara inerente l’inchiesta sulla morte del giocatore di calcio Piermario Morosini, morto lo scorso 14 aprile mentre disputava la partita di campionato di serie B Pescara-Livorno.
Coordinata da Valentina D’Agostino, sostituto procuratore della Repubblica di Pescara, l’ indagine è svolta dalla Digos, che ieri ha raccolto una delle testimonianze considerate “chiave” ai fini dell’indagine.
Infatti, secondo quanto affermato da alcuni soccorritori giunti in campo (primo fra tutti il paramedico Marco Di Francesco) dopo che Morosini si è accasciato al suolo, fu proprio Porcelli, medico del Livorno, che, mentre dirigeva le operazioni di soccorso, in quegli attimi concitati, ritenne opportuno non utilizzare il defibrillatore sul giocatore, da lui stesso ritenuto non indispensabile.
Presente all’ interrogatorio di Porcelli anche il medico legale Cristian D’Ovidio, incaricato dalla procura non solo di effettuare l’autopsia e di stilarne la redazione entro 60 giorni, ma anche di raccogliere la versione medica del collega per effettuare una giusta comparazione ai fini dell’ inchiesta in corso.
Si presume infatti che, proprio per effettuare un quadro clinico completo del giocatore deceduto, D’ Ovidio abbia consultato, assieme al medico della società del Livorno, tutta la documentazione (cartelle cliniche ed esami vai) dei vari controlli medici di routine svolti da Morosini.