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Dimagrire con la dieta dell’ananas, fa perdere peso?

di Dott. Antonio Cretella

18 Novembre 2010

Bisogna che sfatiamo questo mito: spesso si sentono le signore dire che l’ananas scioglie i grassi e quindi fa dimagrire. L’ananas non è la panacea di tutti i mali ma, un frutto ricco di sostanze con virtù terapeutiche e sicuramente chi lo mangia può contare su benefici provati scientificamente. Questo frutto , insieme ad altri esotici come il kiwi e la papaya, in realtà contiene degli enzimi proteolitici, ossia che aiutano nella digestione delle proteine, soprattutto animali. L’insieme di questi enzimi è rappresentato dalla bromelina che svolge numerose proprietà curative, quali: azione antinfiammatoria e antiedematosa cioè capace di controllare gli edemi sia di tipo post-traumatico che di origine infiammatoria. Facilita la digestione e la diuresi, e allo stesso tempo è in grado di potenziare gli antibiotici grazie anche a proprietà mucolitiche e antitumorali.

L’ ananas inoltre contiene circa il 90% di acqua , mentre il rimanente 10% è costituito da zuccheri. Quindi con sole 50 calorie per 100g di parte edibile garantiamo al nostro organismo una bella scorta di vitamina A, B, e C, amminoacidi e minerali quali magnesio, potassio e calcio. Ben venga quindi una bella fetta di ananas fresco a fine pasto, soprattutto se questo era a base di carne o di pesce. Come sempre bisogna fare attenzione, difficilmente in un solo alimento si può trovare la soluzione a tutti i problemi, quindi non è possibile dimagrire o far scomparire la cellulite soltanto consumando ananas, però questo frutto può essere un importante coadiuvante, incrementando l’efficacia di molti preparati e rendendo migliore la vita di chi è affetto da queste problematiche.

Ovviamente, affinché le virtù dell’ananas si esplichino al massimo, è necessario consumarlo fresco, evitando solo quello in scatola per l’eccessiva quantità di zuccheri aggiunti agli sciroppi industriali.

Il consumo eccessivo di ananas e di preparati a base di questo frutto è invece sconsigliato a chi assume farmaci anticoagulanti, in quanto l’azione dei farmaci potrebbe sommarsi alla naturale attività antiaggregante piastrinica del frutto stesso. Da evitare inoltre anche dai soggetti con ulcera peptica attiva.



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