Viviamo in una società consumistica in cui anche oggetti facilmente riutilizzabili, una volta “sfruttati” per il loro uso comune, vengono dismessi, regalati o accantonati. Molte volte riutilizzare sarebbe la soluzione migliore e più corretta, sia da un punto di vista economici che in una logica di ecosostenibilità. Ci sono oggetti, anche costosi o affettivamente importanti, che assai facilmente si prestano al riuso, tra questi la culletta. Riutilizzare la culla del bambino è semplice! E rappresenta un’attività persino educativa, infatti, vedendo il suo letto trasformarsi e avere nuova vita, il piccolo comprende il rispetto per i beni materiali e lo associa al rispetto per l’ambiente, il risultato finale è qualche cosa di bello utile, green e funzionale.
Ma come si può riutilizzare la culla del bambino? In realtà non è difficile e il risultato è spesso stupefacente in termini di arredo e resa pratica.
Per riutilizzare la culla del bambino e creare un divanetto o una panca, o un simil dondolo a sospensione occorre sfruttare la struttura portante.
Allo stesso modo si preserva la struttura portante per riutilizzare la culla del bambino e farne una scrivania da adulti o da bimbi.
Diversamente si sfruttano solo alcuni componenti quando si voglia riutilizzare la culla del bambino per farne dei pensili porta oggetti o porta riviste. Si possono anche adattare i pannelli laterali per creare un’originale testata per un baby letto quasi da grandi.
Vita da Mamma vi suggerisce una tecnica semplice per riutilizzare la culla del bambino e farne una scrivania o un piano d’appoggio.
Le nostre “istruzioni di riciclo” hanno solo un limite funzionale, pretendono che la culla sia lineare e squadrata, le sponde e i profili debbono, cioè, essere lisci. Questo progetto non è applicabile su culle con profili lavorati o ondulati. Il piano d’appoggio superiore (come dimostra la foto) pretende una superficie lineare che ne garantisca la piena stabilità.
Per creare un piano d’appoggio o una scrivania riutilizzando la culletta occorre eliminare la rete o le doghe di appoggio del materasso e, ovviamente, il materasso stesso.
E’ consigliabile realizzare una base in legno da fissare in luogo della rete o delle doghe. Va benissimo una base grezza che potrà essere foderata con carta d’arredo o carta plastificata.
Se volete riutilizzare la culla del bambino come scrivania multi funzione, è possibile smontare una sola sponda del lettino ed inserirla a metà tra il piano base (realizzato con un pannello di legno in sostituzione delle doghe o della rete) e il piano d’appoggio superiore. L’effetto scenico potrebbe essere così piacevole da non richiedere alcuna copertura.
Sulla parte superiore della culla ponete un piano d’appoggio in cristallo o legno a seconda delle vostre esigenze.
Fate molta attenzione al fissaggio, valutate se incollare o avvitare le parti tra loro a seconda dei materiali e asseconda del carico che intendete appoggiare su ogni piano. Se siete “amanti del riuso” alle prime armi, in corso d’opera o a lavoro finito, chiedete sempre la consulenza di un’esperto.
Realizzando le stesse operazioni di base, è possibile anche riutilizzare la culla del bambino per farne una baby scrivania.
E in merito qualcuno ha avuto un’idea geniale: mettere al posto del comune piano d’appoggio una lavagna, sagomata in modo da entrare perfettamente nel rettangolo della culla. In rete circolano diverse foto che mostrano tutta l’allegria del risultato finale, eccone alcune:
Un modo molto semplice ma estremamente funzionale e green per riutilizzare la culla del bambino è quello di smontare le sponde laterali per posizionarle direttamente su un muro di casa, nella stanzetta dei bambini come portaoggetti multiuso con ganci e ceste porta tutto:
nella sala hobby della mamma o del papà oppure in cucina:
dietro una poltrona come portariviste:
Qui vi abbiamo mostrato solo alcuni modi per riutilizzare la culla del bambino, in realtà l’idea del riuso dovrebbe incominciare ad appartenerci di più perché dentro ogni cosa si nasconde la possibilità di un secondo consumo, nuovo e green.