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Mamma Surrogata Offre il suo Utero alla Migliore Amica

di Maria Corbisiero

27 Aprile 2016

L’utero in affitto è una tematica molto controversa e alquanto complessa, che divide non soltanto l’opinione pubblica ma interi Paesi che ancora oggi non riescono a trovare un accordo per regolamentarla.

La surrogazione di maternità, che tutti noi definiamo appunto “utero in affitto”, in definitiva è il ruolo svolto da una mamma surrogata, una donna che si offre di portare avanti una gravidanza e di partorire un figlio per conto di terzi, siano essi single o coppie sterili.

In alcuni paesi, come l’Italia, la Germania o la Francia, tale pratica è vietata, in altri (Russia, Ucraina, India e alcuni degli Stati Uniti) invece è considerata legale la forma lucrativa, ossia è previsto un guadagno per la madre surrogata.

Nei paesi quali l’Argentina, il Canada, il Belgio, l’Australia, il Giappone, ecc., la surrogazione di maternità non è regolata anche se esistono sanzioni penali per chi lo fa a scopo di lucro, mentre è consentita e accettata la maternità surrogata altruistica, ossia la pratica che comprende solo ed esclusivamente un rimborso per le spese che sostiene la mamma surrogata nel corso della gravidanza.

Una situazione che Amee, mamma surrogata, e Kylie, la sua migliore amica, non conoscevano fino a all’anno scorso.

Mamma Surrogata Offre il suo Utero alla sua Migliore Amica

Quella che mi appresto a raccontarvi non è soltanto la storia di una mamma surrogata, bensì è la storia di due amiche che hanno superato le avversità della vita traendo forza dalla loro amicizia, suggellata con la nascita della piccola Zoe.

Amee Meredith e Kylie Raftery si conoscono nel 1998: la prima, 18enne, attendeva impaziente di entrare nell’accademia di polizia del NSW, abbreviazione di New South Wales (Nuovo Galles del Sud, Stato dell’Australia) mentre la seconda, 24enne, era reduce da un matrimonio fallito.

Le due donne trascorrevano tutto il loro tempo libero insieme fino a quando, poco più tardi, Amee entrò in accademia riuscendo a diventare un agente di polizia. Durante l’addestramento inoltre conobbe Brett, l’amore della sua vita.

Tra il 2001 e il 2002 Amee e Kylie vissero nella stessa città, Bargo, piccola cittadina situata nella Regione Macarthur (NSE), distante circa 100 km da Sidney.

Dopo questa breve parentesi, l’ormai 28enne Kylie decise di ritornare a Sydney, desiderosa di crearsi una propria famiglia e fortemente decisa a superare i diversi aborti, e i conseguenti interventi chirurgici, che avevano messo a dura prova la sua saluta e la sua autostima.

Fortunatamente, nel 2007, incontra Adrian Raftery, i due si sposano quello stesso anno e, dopo una visita specialistica effettuata poco prima di Natale, iniziano a nutrire grandi speranze su una futura gravidanza.

Intanto Amee e Brett accolgono nella loro famiglia 3 bambini: Samuel, nato nel 2004, Jordy, nato nel 2005, e la piccola Abbey, nata nel 2007 con un taglio cesareo, operazione resasi indispensabile a causa delle forti emorragie avvenute in seguito ai precedenti parti.

L’anno successivo la grande famiglia si trasferisce da New South Wales a Darwin nel NT, abbreviazione di Northern Territory (Territorio del Nord è un territorio federale dell’Australia).

Saranno i tragici avvenimenti successivi che spingeranno Amee ad offrirsi come mamma surrogata.

Mamma Surrogata Offre il suo Utero alla sua Migliore Amica

Da sinistra: Brett, Kylie, Adrian e Amee

Rimasta incinta poco dopo il trasferimento della sua migliore amica, Kylie riesce finalmente a superare l’incubo dell’aborto e porta avanti la sua gravidanza fino alla 32° settimana quando, una mattina, poco prima di Natale dell’anno 2008, inizia ad accusare dei dolori lancinanti. L‘istinto e la paura la spingono a chiamare l’amica che le consiglia di recarsi immediatamente in ospedale.

<<È stata probabilmente la più importante telefonata che io abbia mai avuto con lei – racconta Amee, mamma surrogata – Perché le ho detto di telefonare in ospedale. Se non l’avesse fatto sarebbe morta…>>.

L’utero della donna si era rotto determinando così la morte della sua bambina, la piccola Sophie.

Amee non esitò a correre da lei, dopo esser entrata nella stanza del Westmead Private Hospital di Sidney dove era ricoverata l’amica, le è rimasta accanto per tutto il tempo, piangendo con lei, soffrendo con lei.

Fu proprio allora che un’ostetrica suggerì come unica soluzione per Kylie la surrogazione di maternità in quanto un’ulteriore gravidanza sarebbe stata fatale sia per lei che per il bambino.

Senza pensarci due volte Amee si propose come mamma surrogata, un’offerta che suo marito Brett accettò di buon grado ma che Kylie e Adrian rimandarono a causa del dolore ancora troppo recente.

Il destino però volle mettere ancora una volta a dura prova la determinazione della mamma surrogata.

Durante la vigilia di Capodanno, tra il 2009 e il 2010, mentre Amee prestava servizio presso una comunità aborigena situata a 350 km da Katherine, città del NT dove attualmente risiedeva la loro famiglia, Brett, che prestava servizio in una discoteca del paese, restò coinvolto in una rissa.

Quando la donna arrivò presso il Katherine Hospital, era il primo giorno del 2010, i medici la informano delle gravissime condizioni del marito che li costrinsero a trasferirlo al Darwin Hospital per sottoporlo ad un intervento chirurgico d’urgenza.

<<Hanno dovuto rimuovere parte del suo cervello – racconta Amee – Brett aveva l’1% di possibilità di sopravvivere. E se anche fosse sopravvissuto…>>.

Il giorno dopo la donna dovette dire addio all’amore della sua vita, affianco a lei c’era Kylie, l’amica che lei aveva dovuto consolare appena un anno prima.

Nonostante la disgrazia, Amee continuò a manifestare il suo desiderio di fare da mamma surrogata all’amica che, date le circostanze, rifiutò il suo aiuto consigliandola di pensare solo ed esclusivamente a se stessa e ai suoi 3 bambini.

Nel frattempo i coniugi Raftery, recatisi in ACT, abbreviazione di Australian Capital Territory (Territorio della Capitale Australiana), territorio ove è consentita la maternità surrogata altruistica, presero contatto con un’altra mamma surrogata e, nel luglio del 2012, nell’ospedale di Canberra, poterono finalmente stringere tra le braccia il loro primo figlio, Hamish.

Vedersi sottrarre la possibilità di diventare una mamma surrogata, venir meno a quelle che erano state le speranze del marito defunto, spinse Amee a dover lottare contro la gelosia verso colei che aveva prestato l’utero alla sua migliore amica.

<<La parte egoista di me era devastata. Era qualcosa che avrei dovuto fare io – afferma Amee – Mi sentivo come se lo dovessi a Brett e mi stavo lasciando abbattere>>.

Ben presto però per Amee si presentò una nuova occasione per fare da mamma surrogata.

Nel 2013 infatti Kylie e Adrian iniziano a sentire il desiderio di dare un fratellino, o una sorellina, ad Hamish. Erano passati ormai 4 anni dalla morte di Brett ed Amee, che aveva un nuovo compagno, si propose nuovamente come mamma surrogata per l’amica.

Dopo aver convinto la coppia di amici, e dopo essersi sottoposti tutti, Amee con il fidanzato Richie e Kylie con il marito Adrian, ad esami clinici e psicologici, l’embrione di questi ultimi fu impiantato nell’utero della caparbia amica nel marzo del 2015.

Mamma Surrogata Offre il suo Utero alla sua Migliore Amica

A sinistra Amee, mamma surrogata, e Kylie. A destra Amee con i suoi 3 figli

Durante le prime fasi della gravidanza, preoccupata per un leggero sanguinamento, Amee sogna Brett che le dice di non preoccuparsi e che tutto andrà bene.

I problemi che la madre surrogata e la coppia si ritrovarono ad affrontare erano altri: in NT, territorio in cui viveva Amee, non esistevano leggi sulla maternità surrogata, ciò costringeva la donna a dover partorire in Victoria, stato continentale australiano dove la maternità surrogata altruista e commerciale è autorizzata.

E così fu!

Il 27 novembre del 2015, quando era ormai giunta alla 37° settimana di gestazione, Amee dà alla luce Zoe, la figlia della sua migliore amica, una nascita che ha segnato la vita di entrambe: Kylie ha avuto la possibilità di diventare mamma per la seconda volta mentre la mamma surrogata ha potuto chiudere definitivamente un capitolo della sua vita.

Mamma Surrogata Offre il suo Utero alla sua Migliore Amica

<<Mi ha permesso di completare un capitolo della mia vita – dichiara Amee – di mettere la parola fine. Era qualcosa che avevo bisogno di fare per Brett>>.

Le due amiche hanno voluto condividere la loro storia per far comprendere quanto sia difficile e complessa questa pratica, non solo sul piano legale ma anche su quello emotivo. Ed oggi, a discapito di ciò che possa pensare la gente, sono più unite che mai!

Fonte: Sydney Morning Herald

 



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