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Affrontare le Difficoltà: la Carota, l’Uovo e il Chicco di Caffè

di Federica Federico

15 Marzo 2017

Albert Einstein sosteneva che nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità e fioriscono le occasioni. Dovremmo educare i nostri figli ad affrontare le difficoltà traendo sempre un insegnamento positivo dalla vita.

 

Rendere positivo un evento apparentemente grigio, negativo o doloroso è una cosa possibile, è possibile vedere il bicchiere mezzo pieno o la luce alla fine del tunnel, è possibile sperare nell’arcobaleno e restare sempre ottimisti.

Il dolore è una realtà, una componente della vita, affrontare le difficoltà significa vincere la sofferenza e lasciar prevalere la speranza.

affrontare le difficoltà

L’ottimismo non è una questione caratteriale, come non lo è la capacità di affrontare le avversità: non si nasce guerrieri ma si impara a combattere. Si impara a reagire agli eventi e a essere positivi operando un serio lavoro su se stessi e resistendo ai colpi inferti dall’esistenza e dalle circostanze di vita comune.

Tutti siamo chiamati ad affrontare le difficoltà, tutti abbiamo bisogno di reagire alle avversità! La vita riserva a chiunque prove da superare, difficoltà o ostacoli, perché non c’è esistenza che non affronti il buio, il dolore, l’imprevisto e il brutto.

Una delle tante “parabole web” (storie che girano in rete come narrazioni di semplice lettura ma cariche di morale) parla proprio della positiva educazione ad affrontare le difficoltà reggendo gli urti della vita.

affrontare le difficoltà

La legenda della carota, dell’uovo e del chicco di caffè.

La storia narra di un contadino e di sua figlia, la giovane si lamentava costantemente della sua vita e di quanto fosse difficile andare avanti, era stanca di lottare e sembrava volersi arrendere dinanzi alla povertà e alla fatica.

 

La figlia del contadino si sentiva sfinita, non riusciva più ad affrontare le difficoltà e confidò a sua padre le pene che celava nel cuore.

 

Il contadino condusse la giovane dinnanzi al fuoco della cucina, riempì tre recipienti con dell’acqua e li mise sulla fiamma. Quando l’acqua iniziò a bollire, l’uomo calò nel primo recipiente una carota, nel secondo immerse un uovo e nell’ultimo alcuni chicchi di caffè.

 

Il fuoco eccitava l’acque e mentre bollivano la carota, l’uovo e i chicchi di caffè cambiava qualcosa in loro. Dopo venti minuti, il padre spense il fuoco: la carota era diventata morbida, la mise in una tazza; l’uovo fuori aveva il guscio duro ma fragile e all’interno svelava tutta la sua morbidezza; il caffè aveva colorato l’acqua e sprigionato il suo aroma.

 

Il contadino, allora, guardò la figlia e le disse: “Cosa vedi?”.

 

Una carota, un uovo e del caffè”, fu la sua risposta della giovane.

 

Il padre la invitò a osservare con più attenzione: lei lo fece e notò che la carota era morbida; ruppe l’uovo dal fragile guscio e arrivò al cuore pronto a sfaldarsi sotto il tocco delle dita e al primo morso; annusò e assaggiò il caffè, bevendolo sorrise per il piacere di sentirne il dolce aroma.

 

Il contadino le chiese: “Tu cosa sei? Una carota, un uovo o un chicco di caffè?

Nell’ affrontare le difficoltà possiamo perdere la nostra tenuta come la carota, apparire duri fuori ma essere vulnerabili dentro come l’uovo, oppure possiamo mutare dando il meglio di noi come il caffè.

Essere come il caffè vuol dire adattarsi alle nuove circostanze, resistere all’imprevisto, opporre se stessi alla vita senza lasciarsi sopraffare.



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