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Malattia del figlio di Elena Santarelli: l’istinto della mamma

di Federica Federico

11 Gennaio 2018

A 20 giorni di distanza dall’annuncio tristissimo della malattia del figlio di Elena Santarelli, la conduttrice e attrice torna a parlare del suo Giacomo e lo fa, come una mamma tra le mamme, rispondendo ad una follower sul suo profilo Instagram.

 

La malattia del figlio di Elena Santarelli, ecco come la mamma si è resa conto che qualche cosa non andava

 

Elena Santarelli, classe 1981, 36 anni, è mamma di due bambini: Giacomo e Greta, nati dal matrimonio con Bernardo Corradi, ex calciatore e oggi allenatore, classe 1976, 41 anni.

 

malattia del figlio di Elena Santarelli scoperta

 

Nella sua vita da mamma la conduttrice e attrice sta attraversando un momento difficile, le difficoltà sono legate alla salute di suo figlio Giacomo. La malattia del figlio di Elena Santarelli è stata svelata dalla stessa conduttrice circa 20 giorni fa via Instagram, l’atteggiamento della mamma è stato chiaro da subito:

 

non entrerà nei particolari, rende semplicemente noto un momento di difficoltà che la famiglia sta affrontando e che supererà.

 

L’attenzione sulla condizione di Giacomo non è mai calata tra i follower della Santarelli, una mamma come lei le ha chiesto:

 

“Come ti sei resa conto che il tuo bambino aveva qualcosa che nn andava? Quale è stato il campanello d’allarme? Sono preoccupata per il mio bimbo di 5anni che sta spesso male e ultimamente poi è sempre stanco.”

 

Elena Santarelli confessa di aver seguito il suo istinto di mamma e rispondendo all’utente scrive:

 

“Non voglio entrare nel particolare, istinto materno e fortuna chiamiamola così di avere dei dottori esperti e scrupolosi … bisogna ascoltare il bambino, nel senso che una mamma sa quando sta fingendo e non bisogna fare finta di niente, perché uno più uno porta a 2.”

 

malattia del figlio di Elena Santarelli scoperta

 

Le mamma debbono certamente osservare i bambini assecondandone i bisogni. L’osservazione empatia e partecipe del figlio rende visibile la verità sul bambino, dallo stato fisico a quello emotivo.Tuttavia una precisazione va fatta affinché vicende come la malattia del figlio di Elena Santarelli servano a sensibilizzare correttamente: i bambini sono comunemente fragili quando sono piccoli.

 

La mamma che pone la domanda a Elena sul come si sia resa conto che il figlio non stava bene si dice, adesso e personalmente, preoccupata per il suo bambino che ha 5 anni e spesso sta male e che appare stanco.

 

I bambini in età prescolare, ovvero nel corso degli anni del nido e della scuola materna, sono portati ad ammalarsi con frequenza, sopratutto nella stagione fredda. La promiscuità con gli altri bambini negli ambienti scolastici favorisce grandemente il proliferare di virus e batteri e il contagio infettivo di patologie comuni (in primis l’influenza). Questa esposizione del bambino ai contagi negli anni dell’asilo è comune e frequente perché il bambino non ha un bagaglio immunologioco forte. Questa condizione non deve di per sè destare preoccupazioni smodate.

 

Rispetto alla stanchezza di un bambino i primi fattori che vanno presi in esame sono, invece, legati alle abitudini del sonno a quelle alimentari e a quelle comportamentali, cioè di vita. Un bambino molto stanco potrebbe essere semplicemente un bambino che non dorme abbastanza; la stanchezza potrebbe dipendere da una cattiva alimentazione difficile da smaltire durante il sonno comune e infine potrebbe provenire da una vita troppo frenetica, troppe ore di asilo e troppe di sport.

 

La malattia del figlio di Elena Sanatarelli non è nota, nemmeno rispondendo alla domanda sulla sua pagina l’attrice e conduttrice si è sbilanciata. La Santarelli ha condiviso la sua condizione più che altro per sensibilizzare tutti verso le patologie infantili, forse avrebbe voluto accendere i riflettori sui medici e sulle associazioni di supporto ai bambini. Sta di fatto che, con molta coerenza, non entra mai nello specifico e lancia un messaggio generale sempre condivisibile: osservate i vostri figli, imparate a sentirli con profonda compartecipazione.

A questa attenzione verso i figli va accompagnata una buona dose di razionalità e tanta fiducia nei medici.



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