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Picchiare i bambini: perchè NON bisogna farlo

di Federica Federico

11 Luglio 2019

Picchiare i bambini causa problemi in punto di: autostima, capacità relazionale, risoluzione del dolore morale e delle frustrazione, approccio alla conoscenza e alla scoperta del mondo, capacità di gestire la rabbia e razionalizzare i sentimenti sono tutte facoltà che vengono compromesse dall’educazione violenta e punitiva.

 

Ogni qual volta si affronta l’argomento “picchiare o non picchiare i bambini” arriva l’adulto di turno ad affermare il proprio convincimento impositivo e esperienziale:

 

“Io sono cresciuto a pane e schiaffi eppure sono educatissimo”,

“Se l’avevi combinata grossa ti toccava subirla, non si chiamava violenza ma educazione”, “Adesso i figli sono tutti scostumati, la colpa è dei genitori che non li picchiano”.

 

Ebbene, l’assunto che picchiare i bambini causa disturbi del comportamento e anche dell’apprendimento non è affatto un’invenzione di genitori lassisti, permissivi o incapaci; nel 1° secolo d.C lo diceva già Pseudo Plutarco il cui testo “De Liberis educandis” è tra i testi cristiani di pedagogia e educazioni considerati “classici”, cioè pietre miliari del sapere pedagogico.

picchiare i bambini

Picchiare i bambini è violenza
– Fonte immagine: 123RF con licenza d’uso,ID Immagine : 95518401

Picchiare i bambini: sì o no?

Picchiare i bambini è un atto medievale, anzi istintuale e apparteneva a quelle educazioni e società che ancora non erano transitate per il filtro critico della accettazione e considerazione dell’individuo in quanto “persona”, se vogliamo a ancora non erano transitate anche attraverso il filtro della moralità.

 

Basti pensare che picchiavano con la frusta i sumeri nelle scuole degli scribi e siamo alle origini della scrittura e della civiltà. Con l’avvento del cristianesimo (intendetelo qui come percorso di evoluzione storica e non sotto un profilo religioso) l’uomo si avvia verso le grandi rivoluzioni dei valori e incomincia a riconoscere dignità all’individuo, anche al più piccolo e indifeso.

 

 

Picchiare i bambini: ecco perché non bisogna farlo

 

La violenza fa parte della storia dell’uomo, tuttavia il suo superamento non è stato casuale: la morale, l’evoluzione dei costumi e dei valori ci hanno consentito di distinguerci e allontanarci dal mondo animale scoprendo che ci sono altri modi per esprimere se stessi, questo percorso non può escludere l’educazione.

 

Pseudo Plutarco è stato uno dei primi autori a richiamare i genitori alla responsabilità verso i figli (la moderna responsabilità genitoriale).

 

Vi siete mai chiesti perché i bimbi del medioevo venivano educati con tanta crudeltà? Perché venivano picchiati facilmente e con costanza e non venivano nutriti da un rapporto amorevole con i genitori?

 

E’ facile dare una risposta a queste domande: i bambini spessissimo morivano, la mortalità infantile è rimasta alta fino al 500, questa esposizione alla morte dei piccoli metteva gli adulti in una posizione di difesa psicologica per cui tendevano a non affezionarsi o ad affezionassi ai figli con molta moderazione.

 

Pseudo Plutarco è il primo tra gli autori classici a richiamare gli adulti alla responsabilità genitoriale nella considerazione di essere parte di un processo formativo in cui del fanciullo va preservata la purezza aiutandolo a diventare un uomo civile.

 

Tutti gli autori classici diranno che le punizioni corporali non servono ad altro che a minimizzare la fiducia del bambino nell’adulto sminuendone il ruolo di guida: il bimbo non deve temere il genitore, all’opposto deve fidarsi di lui e deve dimostrarsi propenso a seguirlo.

Il concetto di cura si sostituisce a quello di imposizione e picchiare i bambini non ha nulla a che fare con la cura

Picchiare i bambini è violenza

Picchiare i bambini è violenza
– Fonte immagine: 123RF con licenza d’uso,ID Immagine : : 94658722

 

Picchiare i bambini causa effetti negativi e dannosi perché fa prevalere la violenza e la paura sulla calma e sull’affidamento

 

Picchiare, che sia anche “solo” uno schiaffo,vuol dire dimostrare che nella vita vince l’animale più forte e che le controversie si risolvono con la paura.

 

La paura non è, però, cognizione, cioè non motiva il bambino ad agire secondo il bene e sulla base di un concetto acquisito, essa semplicemente ferma un comportamento pericoloso: il bimbo non capisce dove e perché sta sbagliando, capisce solo che non può proseguire con quell’azione o con quel comportamento perché, ora e adesso, quel determinato agire lo ha esposto al pericolo di subire la violenza del genitore.

 

A fronte del fatto che picchiare il bambino non determina alcuna cognizione positiva nei figli, è molto facile che il bimbo punito o picchiato torni a ripetere il medesimo comportamento in futuro.

 

Il risultato è, dunque, un genitore sempre più aggressivo e un bambino sempre più capriccioso, arrabbiato e incapace di distinguere il bene dal male.

 

  • Picchiare i bambini è destabilizzante per il figlio: le percosse gli rendono non possibile la comprensione dell’errore;
  • Picchiare i bambini è mortificante perché ghettizza il figlio in una posizione di inferiorità in cui non può nulla se non subire;
  • Picchiare i bambini declina il rapporto genitore figlio nel nome dei verbi soffrire, tacere, smettere.

Dopo aver dato anche “solo” uno schiaffo a vostro figlio chiedetevi se ha inteso dove fosse il suo errore e soprattutto interrogatevi sulla possibilità che la vostra rabbia sia stato un errore un po’ più grande e assai più pericoloso.

Anche il bullismo nasce in famiglia, spesso nasce proprio dalla rabbia dei genitori.



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