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Sintomi del nuovo Coronavirus e periodo di incubazione

di Federica Federico

13 Marzo 2020

Nelle terapie intensive italiane si sta combattendo una battaglia decisiva conto i sintomi del nuovo Coronavirus, contro la degenerazione della malattia in patologie polmonari, contro la morte.

Mentre si leggono appelli all’arruolamento di anestesisti e rianimatori, come soldati di un esercito in camice bianco, ancora c’è gente che non ha compreso l’importanza di rompere la catena dei contagi, ancora c’è chi chiede su Fabeook “solo per curiosità” chi abbia parenti e amici infettati, ancora c’è chi è scettico sulla pericolosità del virus e vorrebbe uscire con i bambini o rispettare l’appuntamento dalla manicurista.

 

Questi dati di vita vera sono il risultato di quanto le mamme ci raccontano sulla pagina del blog di Vitadamamma (una pagina grande più di un milione di utenti) ed è confermato da quello che molti di noi ancora vedono affacciandosi ai balconi: l’hashtag #iostoacasa si è reso necessario proprio in virtù del fatto che non tutti hanno accettato subito e di buon grado di essersi trovati coinvolti in una pandemia. A fronte dello scetticismo, è ancora plausibile che qualcuno trascuri i sintomi del nuovo Coronavirus diffondendo l’infezione.

 

sintomi del nuovo Coronavirus

I sintomi del nuovo Coronavirus e i tempi del contagio.
Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso

Sono oggi più che mai essenziali l’informazione sui sintomi del nuovo Coronavirus e la consapevolezza dell’importanza della quarantena, soprattutto in ragione della valutazione dei tempi del contagio.

 

Nuovo Coronavirus, Covid-19 o SARS-CoV-2 sono tutti nomi dell’infezione virale manifestatasi per la prima volta in Cina nel dicembre 2019, precisamente manifestatasi a Wuhan, una città di 11 milioni di persone.

Questa infezione appartiene alla famiglia dei Coronavirus a cui fanno capo anche i più banali virus influenzali, tuttavia il Covid-19 è un ceppo non conosciuto perché ha solo di recente fatto il cosiddetto salto di specie.

Per banalizzar al massimo la situazione, possiamo dire che fino a pochi mesi fa era un virus sconosciuto e lontano intrappolato forse nel corpo di un pipistrello in una foresta anni luce distante da noi. Eppure è arrivato all’uomo, il canale di trasmissione non è ancora certo e resta oggetto di studio.

 

Sono 113.000 i casi confermati in tutto il mondo ad oggi, quasi 4.000 le morti che dipendono dalla più pericolosa conseguenza del Covid-19, ovvero la polmonite.

L’Italia è tra i paesi più diffusamente infettati dal virus, come noi lo sono anche l’Iran e la Corea. Al momento l’impegno del Paese tutto è volto ad abbassare la curva dei contagi per poi appiattirla e azzerarla. Ecco perché l’isolamento è la migliore soluzione possibile: minimizzando i contatti sociali si contiene il rischio di propagazione del virus.

 

Ma quando potremmo dire che le misure di contenimento hanno funzionato? La risposta a questa domanda è intimamente collegata a una valutazione della propagazione dei sintomi del nuovo Coronavirus attraverso la popolazione e, quindi, è legata al tema dei tempi del contagio.

Recenti studi scientifici attestano il tempo di incubazione del virus in 5 giorni circa, pertanto 14 giorni sono già un periodo sufficiente per arginare la virulenta propagazione del contagio. Ma guardiamo questo studio più da vicino, senza trascurare i sintomi del nuovo Coronavirus, modi e tempi della loro manifestazione.

 

Lo studio a cui ci riferiamo è americano, l’America sta avvertendo ora il pericolo Covid-19 ed è nella fase di studio e ricerca, si sta sforzando di fare frutto dell’esperienza internazionale; questo studio, nello specifico della valutazione dei tempi di incubazione del virus, è stato condotto dai ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health: la conclusione, su un ampio dato campione, è che il tempo medio di incubazione del Covid-19 è di 5,1 giorni dall’esposizione alla fonte di contagio.

 

Tradotto in termini semplici, possiamo affermare che:

i sintomi del nuovo Coronavirus si manifestano mediamente dopo 5 giorni dall’esposizione a una fonte di contagio, ovvero dal contatto con qualcuno o qualcosa di infetto, cioè dal contatto col virus.

 

Questo studio ci porta una prima buona e confortante notizia: 14 giorni è un periodo di tempo congruo per dichiarare una quarantena efficace al fine di scongiurare il pericolo della manifestazione dei sintomi del nuovo Coronavirus.

 

I ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health ragionevolmente non nascondono la possibilità che raramente un fisico individuale, nella sua soggettività e peculiarità, possa reagire diversamente manifestando i sintomi del nuovo Coronavirus oltre il tempo di 14 giorni di quarantena, ma questa resta una eventualità non comune.

 

Perché la data del 3 aprile potrebbe non bastare come data ultima per l’isolamento sociale in Italia?

 

All’Italia non basta, e non può bastare, monitorare nella popolazione la possibile insorgenza di sintomi del nuovo Coronavirus, noi dobbiamo assolutamente appiattire la curva dei contagi e assicurarci che il virus non abbia più spazio di infettare un numero elevato di cittadini.

Si deve scongiurare il pericolo che vengano contagiate più persone di quelle che gli ospedali possono accogliere in contemporanea. Il più grande problema del Paese è ora la recessività ospedaliera, non a caso questo scritto ha preso avvio proprio da una considerazione sulla battaglia che i medici stanno compiendo in terapia intensiva.

 

I sintomi del nuovo Coronavirus

I sintomi del nuovo Coronavirus e propagazione del contagio da persona a persona.
Fonte immagine 123RF.com con licenza d’uso.

Come si è svolto lo studio americano sui tempi di incubazione del SARS-CoV-2?

 

Lo studio ha campionato 181 casi provenienti dalla Cina e da altri paesi, tutti rilevati prima del 24 febbraio e riportati sui media. Sono stati esaminati soggetti comprovatamente esposti a probabili fonti di contagio e su di loro si è calcolato il tempo medio intercorrente tra detta esposizione e la manifestazione dei sintomi del nuovo Coronavirus.

Per dare il polso dei soggetti campionati, comprendendo l’attendibilità della ricerca, si pensi che sono state valutate molte persone che erano state a Hubei, la provincia di cui Wuhan è la capitale.

 

Quali sono i sintomi del nuovo Coronavirus e come si distinguono da quelli della comune influenza.

Quali sono i sintomi del nuovo Coronavirus e come si distinguono da quelli della comune influenza.
– Fonte immagine 123RF.com

Quali sono i sintomi del nuovo Coronavirus e come si distinguono da quelli della comune influenza?

 

L’influenza comune è generalmente improvvisa o quantomeno caratterizzata da una improvvisa esplosione di sintomi come la febbre alta, mentre lo studio recente dei casi di Covid-19 dimostra che i sintomi del nuovo Coronavirus sembrano avere una progressione lenta e graduale.

La febbre può assestarsi inizialmente su 37,5° temperatura, secondo le indicazioni ministeriali questo innalzamento febbrile già raccomanda l’attenzione medica se accompagnato da tosse secca e difficoltà respiratorie. Col progresso della malattia la febbre può arrivare a temperature molto alte.

 

La tosse è secca. Ciò non toglie che naso gocciolante e starnuti possano appartenere alla più ampia gamma della sintomatologia.

 

La tosse secca è considerata un sintomo peculiare, ma caratterizza il nuovo Coronavirus anche l’affanno e il respiro corto.

 

La concomitanza di questi tre sintomi o anche di solo due di essi deve indurre a contattare il medico. In questo momento di emergenza l’appello è non affollare i Pronto Soccorso, si invitano i cittadini a contattare telefonicamente il medico di base o a chiamare il 112 oppure il 118, in alternativa il numero di pubblica utilità per l’emergenza Coronavirus, il 1500.

 



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