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Ryan, il bimbo massacrato di botte: cosa dicono le ferite sul suo corpo

Come sta il bambino massacrato di botte a Ventimiglia e a che punto sono le indagini: incidente o maltrattamenti, qual è la verità?

di Federica Federico

20 Gennaio 2023

Massacrato di botte

È dal 19 Dicembre scorso che Ryan combatte un’ingiusta battaglia: il bimbo, probabilmente massacrato di botte (in circostanze che restano oggetto di indagine), è ricoverato al Gaslini di Genova dove era arrivato in pericolo di vita col corpo segnato da lesioni gravissime.

 

6 anni, massacrato di botte?

Il compagno della nonna sarebbe il primo sospettato in questa oscura vicenda e già avrebbe “ritrattato” una volta la sua versione sostenendo, allo stato, di non avere mai toccato il nipotino. Tuttavia ciò che non torna è tangibile: non tornano le ferite sul corpo, una serie di lesioni gravi, se non gravissimi, e riconducibili a un episodio di maltrattamento. 

 

Raccontando il calvario che stanno vivendo, il papà di Ryan ha fatto chiaramente riferimento, ancora una volta, al linguaggio di un corpo che lascia trasparire memorie: ”L’altro giorno – ha raccontato alla stampa – si è svegliato di colpo e si è messo a urlare ‘aiuto papà’ e ha portato il braccio sinistro, dove ha la frattura scomposta, nella posizione di pararsi il viso”. 

 

Come sta Ryan, il bambino presumibilmente massacrato di botte

Quella di Ryan sarà una lenta, lentissima ripresa. Il suo piccolo corpicino è stato violato dal dolore e messo a dura prova dal coma farmacologico nel quale è rimasto per qualche giorno.

Il coma indotto si è reso necessario per dare al fisico la possibilità di ritrovare un equilibrio dopo gli interventi medici.

 

All momento, il bambino ha otto vertebre fratturate e resta da capire se dovrà subire un intervento chirurgico alla colonna vertebrale. A fronte delle lesioni sul corpo del bambino, attraverso la stampa nazionale l’Avvocato della mamma fa sapere che saranno nominati dei consulenti di parte:

“Sentiamo la necessità di avere dei nostri esperti, in particolare qualcuno che valuti le ferite di Ryan. Ferite che possono raccontare cosa è davvero successo”. A quanto pare sarebbe stata avanzata anche una nuova ipotesi secondo cui quelle lesioni non sarebbero riconducibili a percosse volontarie o maltrattamenti. 

 

La dinamica dei fatti, dunque, è ancora tutta da scoprire, il perché un bimbo, di 6 anni appena, giaccia in un etto di ospedale resta ancora un mistero.

 

Le indagini

Gli iscritti sul registro degli indagati sono due e i genitori di Ryan sono stati ascoltati come testi dal Pubblico Ministero. Al fine di individuare qual è l’humus familiare e ambientale in cui i bambini sono stati calati in relazione al tempo e allo spazio condiviso con i nonni, è, altresì, prevista anche l’audizione del fratellino minore del bimbo. Ovviamente, in ragione dell’età del piccolo e delle circostanze, si tratterà di un ascolto in forma protetta. 



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