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Si sposa e entra in chiesa con il figlio di 1 mese legato alla coda dell’abito: foto choc

di Redazione VitaDaMamma

02 Novembre 2021

La cura del figlio è un obbligo morale ed anche giuridico a cui il genitore non può sottrarsi.
Il dovere alla cura del proprio bambino impone un generico impegno del genitore all’assistenza del figlio: la madre ed il padre debbono assicurare al bambino gli strumenti e le condizioni per una sana, armoniosa e sicura crescita.

In parola semplici il figlio nelle mani dei genitori non deve correre pericoli e la sua integrità fisica e morale deve essere preservata.

Ebbene, una sposa, Shona Carter Brooks, ha pensato che fosse opportuno portare con sé all’altare la sua bambina di appena un mese, legata alla coda dell’abito nuziale, letteralmente trascinata sotto lo sguardo attento, e in alcuni casi addirittura commosso, dei presenti alla cerimonia.

 

Si sposa e entra in chiesa con il figlio di 1 mese legato alla coda dell’abito: foto choc

Sposi tengono in mano le candele durante la cerimonia di nozze.
Foto diritto d’autore: sonjachnyj© 123RF.com – ID Immagine: 113441542 con licenza d’uso.


 

Shona Carter Brooks entra in chiesa con la figlia legata all’abito.

In linea di principio portare con sé i propri figli all’altare, renderli partecipi della propria felicità in un giorno così importante, potrebbe ritenersi persino nobile e bello, del resto i piccoli sono un dono di Dio e sono l’emblema dell’amore terreno che nella dolcezza dei bimbi si fa divino.
Ma nel caso di Shona Carter Brooks si va ben oltre!

 

La donna avrebbe potuto scegliere di percorrere la navata della chiesa portando con sé la piccola di appena un mese comodamente adagiata in una bianca cesta o in una carrozzina, o teneramente coccolata tra le sue braccia. In alternativa avrebbe potuto mettere la figlia su un cuscino dinnanzi all’inginocchiatoio nuziale oppure affidarla alle amorevoli cure di una damigella.
Nulla di tutto ciò è accaduto: la sposa ha sempre tenuto la bambina alle sue spalle, legata a lei, e precisamente alla coda del suo vestito.

 

La notizia, e di conseguenza le polemiche che ne sono derivate, è letteralmente “esplosa” sui social network quando varie emittenti televisive e radiofoniche hanno ricondiviso lo scatto che immortalava la scena appena descritta, una foto postata dai neo sposi come felice ricordo della loro “giorno più bello”.

 

 

I volti degli invitati non lasciano spazio al dubbio: la bambina è veramente legata al vestito e attraversa la navata tirata dalla coda dell’abito nuziale della sua mamma.
Ad avallare ciò anche il commento di un’amica degli sposi, prontamente riportato dal Daily Mail:

Shona e Johnathan Brooks il vostro matrimonio è stato super perfetto […] la principessa che ti segue dietro mi ha fatto venire le lacrime agli occhi. Indipendentemente dal sogno di chiunque altro, il tuo si è avverato. L’ho adorato e grazie per avermi invitato”.

Cosa poteva accadere alla figlia di Shona Carter Brooks?

Probabilmente di tutto, quella posizione è quantomeno dubbia e sconveniente. Le critiche che ha destato l’immagine sono notevolissime, in tanti hanno anche avanzato l’idea di segnalare i due genitori ai servizi per la protezione dell’infanzia.
Amareggiata per le molteplici critiche ricevute, Shona Carter Brooks ha difeso la sua scelta, richiamando a più riprese la protezione di Dio.

“Facciamo quello che vogliamo e quando vogliamo – ha scritto la donna – finché Gesù è dalla nostra parte, tutto funziona bene e continuerà ad andare bene. La nostra bambina di 1 mese era sveglia e ben protetta sulla mia coda. La cosa più importante è che, mentre tutti voi avete manifestato dei sentimenti contro di noi, noi avevamo i nostri cuori in Cristo che protegge tutto!”

I bambini, questo va ricordato in linea di principio, meritano tutti la protezione di Dio, tuttavia, fede e fortuna a parte, i genitori debbono ricordare che i neonati hanno un’innata fragilità fisica, il cranio è delicatissimo (le molte piccole ossa del capo stanno affrontando un lungo processo di sviluppo che le porterà a rinsaldarsi), è delicato il collo ed è delicata la schiena.
Il dovere di un genitore non è quello di assecondare i propri desideri, ma, piuttosto, quello di tutelare le esigenze e i bisogni del bambino.

 

Voi cosa ne pensate?

 

 


 

Articolo originale pubblicato il 2 Giugno 2014



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