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Allattamento e Alimentazione: 15 Cibi che Alterano il Sapore del Latte Materno

di Maria Corbisiero

25 Luglio 2014

allattamento al seno e alimentazione

Per gli esperti non vi è dubbio alcuno: il latte materno è un alimento fondamentale per la crescita del neonato.

Oltre al rappresentare fonte di benefici, sia fisici che psicologici, per madre e figlio, non presenta alcun costo e richiede solo ed esclusivamente delle piccole accortezze.

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Per prima cosa non deve mai mancare un’accurata igiene personale della mamma, limitando così un’eventuale crescita e diffusione di batteri, nonché un’adeguata alimentazione.

È cosa nota infatti che alcuni alimenti possono alterare il sapore del latte materno. Ecco quali sono:

  • Aglio;
  • Cipolla;
  • Porro;
  • Scalogno;
  • Cavolo;
  • Carciofi;
  • Peperoni;
  • Asparagi;
  • Sedano;
  • spezie e condimenti piccanti.

 

Questi alimenti contengono sostanze la cui composizione molecolare è talmente ridotta da consentire loro di entrare nella circolazione sanguigna e, di conseguenza, nel latte materno.

Tuttavia, se la mamma era solita consumare i suddetti cibi durante la gravidanza, offrendone così un “assaggio” al feto, è possibile che il loro sapore non disturbi il neonato durante l’allattamento.

Per pura credenza popolare, priva quindi di fondamento scientifico, vi sono, oltre alla cipolla e al cavolo, altri 4 alimenti considerati “lesivi” per i poppanti:

  • cicoria;
  • albicocca;
  • pera;
  • prugna.

 

Ritenuti colpevoli di provocare nel lattante vari disturbi quali vomito, diarrea e coliche, possono essere ugualmente consumati dalla mamma nel corso dell’allattamento procedendo, nel dubbio, per gradi.

È infatti possibile inserirli nella propria alimentazione dapprima in piccole quantità, ed un alimento per volta, tenendo poi sotto controllo le reazioni del piccolo nel corso della poppata.

Nel far ciò, bisogna inoltre tener presente che la concentrazione dei cibi accusati di alterare il sapore del latte è piuttosto bassa se paragonata a quella originale, ciò è dovuto ai vari passaggi e trattamenti che subiscono all’interno dell’organismo materno.

È importante ricordare anche che, come per gli adulti, ogni bambino è un caso a se e che quindi le reazioni ai diversi sapori possono variare a seconda del neonato: smorfie, versi che evidenziano contrarietà e/o assoluto rifiuto della poppata.

Nessuna preoccupazione per quest’ultimo caso in quanto il piccolo recupererà il pasto saltato durante la successiva poppata, ovvero quando, dopo alcune ore, il sapore del latte si sarà normalizzato.

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