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16enne Scomparsa: Ecco che Fine Aveva Fatto Brunella

di Maria Corbisiero

07 Luglio 2014

brunella 16 anni scomparsa

Dopo giorni di angoscia, i genitori di Brunella, la 16enne scomparsa lo scorso 2 luglio, possono finalmente tirare un sospiro di sollievo: la figlia è stata ritrovata sana e salva.

L’ultimo appello della signora Francesca Gallone, madre della ragazza, risale a 15 ore fa, scritto sul suo profilo facebook reso pubblico con lo scopo di raccogliere informazioni utili ed aiutare così le ricerche della ragazza.

“Brunella torna a casa! I nonni stanno veramente male… lo sai che stravedono per te! Se sei arrabbiata con noi.. chiama loro, il numero te lo ricordi del nonno, no?”.

L’adolescente, residente ad Osimo (Ancona), si era allontanata dalla propria abitazione mercoledì mattina, prima ancora che i suoi familiari si svegliassero.

La “fuga” era avvenuta in seguito ad una lite tra genitori e figlia: la madre le aveva sequestrato il cellulare preoccupata dell’eccessivo utilizzo che la giovane faceva di internet, dei social network ed in particolare delle chat.

Poi il ritrovamento di questa notte.

Consci del fatto che la giovane stesse effettuando i propri spostamenti in treno, i carabinieri sono riusciti a ricostruire i suoi movimenti, agevolati anche dalle diverse segnalazioni ricevute.

Alle ore 22:30 di ieri, domenica 6 luglio, Brunella è scesa alla Stazione termini di Roma dove era attesa dai carabinieri della capitale, precedentemente allertati dai colleghi di Osimo.

Come già detto in precedenza, la ragazza sta bene e verrà presto ricondotta a casa dove la attendono i genitori, sollevati del fatto che il loro incubo sia finalmente finito.

Un episodio, quello appena esposto, non raro e alquanto comune tra i giovani convinti di trovare nella fuga la soluzione a tutti i loro problemi.

Sono stata adolescente anche io ed anch’io ho più volte espresso il desiderio di fuggire lontano da coloro che ritenevo essere i miei “oppressori”. Nulla di più errato: il dialogo, anche se può risultare complicato, è spesso la migliore delle soluzioni!

Fonte: Il Messaggero

 



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