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Buoni Lavoro per Baby Sitter, 300 Euro Mensili: Come si Chiedono e Ottengono

di Alessandra Albanese

27 Ottobre 2014

 

Comer richiedere i buoni lavoro per la BabySitter

La legge Fornero 92/2012 aveva, tra gli altri provvedimenti, contemplato un sostegno alle famiglie in forma buoni lavoro per il pagamento delle baby sitter.

Il Governo aveva dunque stanziato fondi per 20 milioni di euro da corrispondere in un periodo di tre anni (60 milioni in totale).

Cosa sono i voucher per le baby sitter

In modo sperimentale la legge prevedeva per il triennio 2013-2015 la possibilità per le mamme lavoratrici di usufruire in alternativa al congedo parentale (badate bene, non al congedo obbligatorio dei 5 mesi a cavallo della nascita del bebè) buoni lavoro per il pagamento di servizi di baby sitting, o in alternativa per la fruizione dei servizi per l’infanzia offerti dalle strutture pubbliche o private accreditate del territorio nazionale.

Come richiedere i voucher

La madre lavoratrice dunque, al termine del congedo obbligatorio di maternità può richiedere il contributo per il pagamento della baby sitter per un totale di 300 euro mensili per sei mesi, in alternativa al periodo di congedo parentale al quale rinuncerà.

I voucher in questione sono gli stessi previsti dall’Inps per le prestazioni lavorative secondo la legge 92/2012 (leggi qui ).

Questi voucher devono essere richiesti dalla lavoratrice tramite procedura telematica o ritirati presso le sedi Inps, o acquistati presso uffici bancari, postali e rivenditori di generi di monopolio autorizzati.

La madre lavoratrice potrà scegliere se ritirare i voucher in un’unica soluzione o secondo le proprie necessità.

Una volta richiesti questi voucher l’Inps richiederà il codice fiscale del bebè per cui si intende utilizzare il voucher (in sede al momento del ritiro dei buoni cartacei, o online da Servizi on line/bonus infanzia)

Come si utilizza il voucher

Una volta ritirati i voucher cartacei, prima dell’inizio della prestazione di babysitting la richiedente dovrà comunicare all’Inps i seguenti dati:

  • Codice fiscale proprio
  • Codice fiscale della prestatrice
  • Luogo di svolgimento della prestazione
  • Data presunta di inizio e fine dell’attività lavorativa

I dati potranno essere comunicati o tramite sito www.inps.it, o direttamente allo sportello della propria residenza, o tramite call center (803.164 o 06164164 per chi chiama da cellulare)

Alla fine della prestazione lavorativa la prestatrice riceverà il buono lavoro intestato con i dati richiesti convalidato dalla firma della madre.

Se la prestazione non viene effettuata o deve essere modificata, si dovrà effettuare nuova comunicazione all’Inps con le stesse modalità della richiesta originale.

La baby sitter potrà poi riscuotere il corrispettivo in denaro presso un ufficio postale entro e non oltre 24 mesi dalla data di emissione del buono (il buono dovrà essere debitamente girato con firma della riscuotente)

I voucher emessi non potranno essere rimborsati in caso di inutilizzo degli stessi.

In alternativa ai buoni lavoro per le baby sitter si può optare per la richiesta di servizi per l’infanzia (leggi come qui)



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