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Come Eliminare la Muffa in Casa Definitivamente

di Gioela Saga

02 Dicembre 2014

come eliminare la muffa

Vista la stagione non è difficile che si presentino macchie di muffa sulle pareti di casa. In particolare sui muri esposti a nord, dove dunque il sole riesce a infondere la sua benefica azione per un numero minore di ore.

Non solo, quest’anno anche l’estate stata particolarmente umida e di conseguenza le case hanno già raccolto parecchia umidità senza potersi “asciugare” adeguatamente come normalmente avviene.

La situazione poi peggiora nei periodi in cui non fa ancora abbastanza freddo per accendere i riscaldamenti, le temperature sono ancora, tutto sommato, miti ma l’umidità aleggia. Spesso c’è anche l’aggravante di dover asciugare i panni in casa, ottenendo così la completa saturazione dei livelli di umidità.

Teniamo presente che in una casa dove la temperatura è di 20-22 °C l’umidità dovrebbe attestarsi attorno al 40-60%, al di sotto del 20% avremmo l’aria troppo secca e al di sopra dei 60% scateniamo il pericolo muffe, tanto più se la situazione perdura per diversi giorni.

Cos’è la muffa?

La muffa è un tipo di fungo pluricellulare che solitamente prolifera sotto forma di spore che ricoprono a chiazze le parti più umide, esposte, poco o male isolate delle pareti. In alcuni casi investe luoghi soggetti al cosiddetto ponte termico cioè uno sbalzo termico tra una parte o una stanza fredda e una calda.

L’umidità non riesce a fuoriuscire dalla superficie fredda ed entrando in contatto con la parte calda, produce la condensa, favorendo la nascita e la proliferazione della muffa.

Spesso nei luoghi più esposti è possibile anche trovare maniglie, finestre, vetri e anche pavimenti bagnati.

i pericoli della muffa

Possiamo porre in essere tutta una serie di strategie per diminuire l’umidità:

– prima fra tutte quella di arieggiare gli ambienti più possibile, soprattutto quelli più umidi e bui; se si ha un garage sotto il livello della casa, approfittare delle giornate più calde per tenere aperta la saracinesca; lo stesso dicasi per ambienti come le cantine, questo servirà a dare proprio una boccata di ossigeno anche alla struttura stessa della casa;

– cercare di aprire le finestre almeno dopo aver fatto la doccia, il bagno o cucinato, per far evaporare all’esterno la condensa accumulata;

– posizionare dei sacchetti di sale in alcune posizioni strategiche e sostituirli di tanto in tanto: assorbiranno parte dell’umidità;

controllare eventuali infiltrazioni, riparare i guasti o provvedere ad un isolamento termico adeguato;

evitare tappeti e moquette nelle zone o nelle case soggette ad umidità persistente, staccare mobili e oggetti di qualche centimetro dalle pareti, pulire attentamente le tende in plastica della doccia dove può annidarsi;

trattare la muffa con candeggina senza risciacquare e senza sfregare per non propagarla, munitevi di una mascherina;

– utilizzare dei deumidificatori nei casi più “gravi”.

La muffa è assolutamente antiestetica ma può anche essere pericolosa?

Innanzitutto, oltre ad essere antiestetica, emana cattivi odori a cui noi non siamo spesso sensibili, vivendo all’interno della casa e finendo con il non percepirli più.

Le spore della muffa, una volta inalate attraverso la respirazione, possono essere la causa, in soggetti con basse difese immunitarie e già sensibilizzati, di alcuni tipi di allergie che possono anche cronicizzarsi o aggravarsi.

Soprattutto se l’ambiente ha già problematiche relative ad acari o sostanze tossiche anche a basso-medio impatto (vernici, plastiche,…), la muffa può costituire un ulteriore agente irritante e determinare un ulteriore aggravamento delle prime.

Pensiamo soprattutto a soggetti più sensibili come i bambini o gli anziani, trapiantati, convalescenti, con un apparato respiratorio potenzialmente ridotto o già compromesso.

La muffa in questi casi può causare infiammazioni e lesioni a carico dei polmoni, le spore penetrano in profondità degli alvei polmonari e lì potranno annidarsi e riprodursi.

Le microtossine prodotte dalle muffe, infatti, possono causare allergie respiratorie che si manifestano con sintomi simili al raffreddore, con congiuntiviti, naso chiuso o tosse fino all’asma.

Chiaramente il tutto è anche proporzionato all’estensione del problema.

Particolari tipologie di funghi che danno vita a determinate specie di muffe (ve ne sono oltre 1.000 specie casalinghe) possono essere molto tossiche per l’uomo, la loro tossicità e i loro effetti, sono studiati scientificamente e tali studi hanno evidenziato che possono avere effetti anche gravi sulla salute generale, fino a recidive di mughetto e candida, mal di testa frequenti e alterazioni del comportamento nei bambini. La muffa più pericolosa è quella denominata killer o muffa nera, la Strachybotrys chartarum, che può determinare danni serissimi.

Senza voler fare inutili allarmismi è senz’altro ovvio che la muffa non è sinonimo di ambiente sano e, nel dubbio, sicuramente è cosa buona agire tempestivamente e in modo determinato contro ogni muffa.

Fonte: Cdc, Homehowstuffworks

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