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Disturbi dell’Alimentazione: Giocattoli Pericolosi per i Bambini

di Gioela Saga

17 Agosto 2015

C’è un legame tra un giocattolo come la Barbie e la percezione della propria figura allo specchio? Ovvero tra il giocattolo e i disturbi dell’alimentazione?

Si può senz’altro constare che da quando la famosa bambola americana è entrata a far parte del bagaglio usuale dei giochi posseduti da tutte le bambine tra i 3 e i 10 anni, la sua influenza è stata più profonda che non quella di essere semplicemente un gioco con cui passare il tempo. Così almeno sembrano trovare conferma alcune ricerche che hanno constatato che l’esposizione alla famosa bambola e a foto di modelle di stampo simile e supermagrissime, sviluppano un complesso di seria inadeguatezza nei confronti del proprio corpo nella menti delle bambine.

Alcune ricerche fatte nel 2006 presso l’Università del Sussex rivela che le Barbie e giocattoli simili possono seriamente danneggiare le bambine alla ricerca di un modello da seguire e che probabilmente non riusciranno mai ad emulare, rimanendo in salute.

Potrebbero così più facilmente cadere vittime di disturbi dell’alimentazione.

disturbi dell'alimentazione modello barbie

Certo i media e i giochi, d’altra parte, non sono i soli a dover essere colpevolizzati e ad influenzare le abitudini alimentari dei giovani di oggi. I genitori dovrebbero porre maggiore attenzione anche all’influenza dei coetanei, di come vedono se stessi e il proprio corpo ma anche la loro stessa influenza.

Lo studio, fatto su più di 6700 bambini e adolescenti, ha rilevato che sia i ragazzi che le ragazze i cui papà si mostravano preoccupati del loro peso, avevano più del doppio delle possibilità di sviluppare delle problematiche alimentari o di decidere, quanto meno, di mettersi a dieta.

Barbie e anoressia

Ciò che noi pensiamo sul peso influenza grandemente i nostri figli e glielo comunichiamo, anche indirettamente, noi siamo i loro modelli principali anche inconsapevoli e tenderanno ad emularci, magari a riuscire dove noi abbiamo fallito e a voler perdere chili anche per noi se noi gli comunichiamo che è così importante.

Spesso si è giustificato l’aspetto delle Barbie dicendo che sono state fatte così magre per facilitarne la vestizione ma questo può valere per i piedi appuntiti e sottili ma molto meno per il seno prosperoso e la vita sottile.

Inoltre più volte è stato sottolineato che le misure della famosa bambola sono assolutamente irreali ed impossibili.

Una studentessa, Galia Slayen, nell’ambito di un progetto scolastico del college, si è divertita a studiare anatomicamente la prorompente silhouette del giocattolo e ha costruito una versione in scala reale di Barbie: il risultato è stato sorprendente!

disturbi dell'alimentazione barbie - donna vera

Ne è scaturita una donna quanto meno bizzarra con gambe sottilissime, un seno che quasi non la fa stare in piedi e un indice di massa corporea che la iscriverebbe subito in un quadro anoressico.

Sarebbe una persona assolutamente sproporzionata che dovrebbe camminare a 4 zampe per potersi reggere autonomamente.

Ecco le immagini del modello realizzato:

Barbie come sarebbe realmente

disturbi dell'alimentazione barbie - donna vera

In un altro studio fatto dall’Università della Florida, si è evidenziato che circa un terzo delle bambine vorrebbero cambiare almeno una loro caratteristica fisica come il loro peso o il loro colore di capelli.

Il ritratto che i media ci offrono per determinare i canoni della bellezza hanno una grande influenza sulla percezione della realtà dei corpi, soprattutto in età giovanile.

La predisposizione per i disturbi alimentari può determinarsi già verso i 5-6 anni, i bambini possono “ereditare” la loro ossessione dai genitori o dai fratelli più grandi ma anche dai modelli proposti come alcune star della musica o del cinema o anche dai giochi.

Tra il 1999 e il 2006 il numero delle ragazze sotto i 12 anni, ricoverate per disordini alimentari è aumentato del 119%! Un vero allarme.

L’abbassarsi dell’età per la somatizzazione di questi disturbi è probabilmente una conseguenza diretta della commercializzazione di prodotti e immagini che fanno prendere coscienza in età molto precoce della propria sessualità e del proprio corpo.

Basti pensare alla commercializzazione di bikini per bambine con imbottitura nel reggiseno!

Purtroppo tutto questo, pur partendo da un gioco, non lo è affatto e può avere drammatiche conseguenze sullo sviluppo psicologico e fisico delle bambine, in particolare. Anche ai maschietti è richiesta una prestazione sempre più alta della loro virilità in epoca precoce, grazie, o per meglio dire, per colpa, di videogiochi particolarmente violenti, film dai contenuti poco appropriati e sessualità precoce in risposta e reazione ad un mondo femminile prorompente delle loro coetanee.

L’artista Nickolay Lamm ha usato una tecnica in 3D per creare una Barbie “normale”, cioè che rappresenti veramente una ragazza di 19 anni nella media e la differenza che è emersa è sconcertante. Da ciò si deduce, ancora una volta, come il modello di bellezza proposto fin dalla tenera età sia molto irreale.

Consideriamo anche che solo il 5% delle donne ha un fisico che si avvicina a quello proposto dalla maggior parte delle fotografie pubblicitarie di vario genere.

modello di barbie simile alla realtà

In una scuola elementare di Pittsburgh, negli Stati Uniti, sono state date due modelli di Barbie differenti: uno era quello classico, l’altro, seppur piacevole,era un modello più reale. Le bambine sono state subito in grado di coglierne le differenze. Il modello più reale è stato subito paragonato a persone reali come alcune sorelle delle bambine; inoltre le piccole hanno subito affermato di sentirsi più simili al modello reale.

La scelta tra le due Barbie ha portato le bambine all’adozione della Barbie più reale, che forse le faceva sentire più a proprio agio e meno coinvolte da una certa ansia da prestazioni. Peccato che il modello proposto non sia quello reale ma ideale che tanto si discosta da ciò che umanamente possiamo pretendere dal nostro corpo se vogliamo sopravvivere.

Intanto solo negli Stati Uniti 24 milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione che vanno dall’anoressia e bulimia all’alimentazione incontrollata.

Forse i motivi sono da ricercare anche nei primi anni dove vengono assorbiti modelli mentali che ci accompagneranno per sempre.

Fonte: Preventdisease



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