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Mamma Coraggio: Fa Nascere Suo Figlio per Donare gli Organi

di Maria Corbisiero

15 Gennaio 2015

anencefalia malattia bambino

È possibile tramutare un grande dolore in un motivo di speranza per altri?

Si, grazie alla donazione degli organi.

Non di rado, navigando sul web, o anche leggendo i tanti messaggi che giungono sulla pagina facebook Vita da mamma – piattaforma social legata al nostro blog – ho avuto l’onore di conoscere virtualmente tante ‘mamme coraggio’.

Donne che ogni giorno lottano contro il più grande dolore che un essere umano possa sopportare, la perdita di un figlio.

Donne che, nonostante tutto, stano cercando di dare un senso alla loro perdita dando ad altri la possibilità di vivere.

Donne che decidono di donare per sconfiggere la morte.

anencefalia malattie bambinoTra queste vi è Elisha McGill, mamma 30enne di due bambini – Bobby di 9 mesi e Ollie di 22 mesi – che ha scelto di portare avanti la sua terza gravidanza nonostante i medici le abbiano detto che il nascituro non avrà alcuna possibilità di vita.

Residenti a Aghadowey, cittadina situata nell’Irlanda del Nord, Elisha e suo marito Dermot (36 anni), hanno scoperto che il piccolo, o la piccola, cullata nel grembo materno è affetta da anencefalia.

L’anencefalia è una malformazione congenita grave che comporta un anomalo sviluppo del cranio e del cervello.

La diagnosi è precoce in quanto viene effettuata durante le prime settimane di gestazione mentre le possibilità di sopravvivenza sono nulle. L’anencefalia è infatti una malattia incurabile, colpisce un bambino su 1000 e ne determina la morte che può avvenire sia durante la gravidanza che a pochi minuti dalla nascita.

“Sia io che Dermot possiamo dire che questa è stata la settimana più difficile e la più emozionante della nostra vita… Anencefalia – Una parola di cui non abbiamo mai sentito parlare fino allo scorso lunedi, 1 dicembre 2014, quando durante una visita prenatale di routine abbiamo scoperto che il nostro piccolo bambino ne soffriva […]

La parte superiore del cervello e la sua calotta protettiva mancano mentre la parte inferiore del cervello e la base del cranio non sono adeguatamente formati. Ci è stato detto che il nostro bambino sta per morire, se non prima della sua nascita sarà quasi certamente poco dopo”.

Queste le parole di Elisha che, nel frattempo, ha creato una pagina facebook – ‘Anencephaly Follow Our Journey From Start Lets Get More Support Out There’ – una sorta di “diario di gravidanza” utilizzato anche come canale di promozione per la raccolta fondi attuata in collaborazione con Shine, un ente di beneficenza che si occupa di aiutare le persone, nonché i loro familiari, affetti da spina bifida e idrocefalo.

Ciò che però ha reso “celebre” questa giovane coppia, facendo si che giornali e tv ne parlassero, è stata una scelta ancor più nobile.

Dermot e Elisha infatti hanno deciso di portare avanti la gravidanza con la speranza di poter donare gli organi del loro bambino, oggi chiamato ‘Baby McGill’, e aiutare altri bambini a vivere.

Il nostro obiettivo è quello di raggiungere le 36 settimane di gestazione – ha dichiarato la futura mamma al Belfast Telegraph (un quotidiano britannico diffuso in Irlanda del Nord edito dal più conosciuto The Independent) – Speriamo di essere in grado di coccolare il nostro bambino e di dargli tutto l’amore possibile per il breve tempo che starà con noi, sperando che parti di lui o lei possano continuare a vivere in altri bambini”.

L’11 gennaio scorso i MCGill, attraverso la loro pagina facebook, hanno comunicato di aver raggiunto la 19° settimana di gravidanza, annunciando che il cuore di Baby MCGill continua a battere forte e che il piccolo ha iniziato a tirare calci, dando ‘materialmente’ atto della sua presenza.

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“È molto emozionante, siamo così orgogliosi di come sta combattendo il nostro bambino ma, nel contempo, siamo consapevoli che si sta avvicinando il momento dell’addio” ha detto Elisha.

Nell’attesa di conoscere il sesso del piccolo, e di comunicare poi il nome scelto, la coppia continua a portare avanti la sua campagna di sensibilizzazione sull’anencefalia attraverso i canali social, le testate giornalistiche e i programmi tv.

Cliccando sulla foto qui sotto potrete vedere l’intervista di che Dermot and Elisha hanno rilasciato durante la trasmissione Ireland AM sull’emittente televisiva irlandese TV 3.

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Leggi anche la storia di Shane, una testimonianza d’amore e il coraggio di dire “Sì” alla vita anche quando la malattia spegne ogni speranza



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