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In Coma per 12 Anni ma Sentiva e Capiva Tutto

di Gioela Saga

29 Gennaio 2015

in coma Martin Pistorius sentiva e capiva

12 anni, 12 lunghi anni in cui ha vissuto intrappolato in uno stata vegetativo, in coma, incapace di muoversi o parlare.

Una prigione di cristallo in cui si può impazzire e morire per annichilimento.

I dottori avevano sentenziato che per Martin Pistorius non c’era nulla da fare, ai suoi genitori era stato detto che le sue funzioni cerebrali erano come quelle di un bambino di tre mesi e che avrebbero dovuto assisterlo fino all’ultimo giorno.

Nel gennaio 1988 Martin ha 12 anni, vive in Sud Africa, torna da scuola lamentandosi di aver mal di gola. Nei mesi seguenti il suo corpo si indebolisce sempre di più e si deteriorano le sue funzioni cognitive. I suoi muscoli perdono tono ed entra in coma.

Gli viene diagnosticata una meningite criptococcica e tubercolosi cerebrale ma neppure i dottori erano davvero sicuri di cosa gli stesse succedendo.

La conseguenza dell’infezione al cervello era lo stato vegetativo del ragazzo, incapace di reagire e rispondere a qualsiasi stimolo. I dottori consigliano alla famiglia di portarlo a casa e attendere la morte perché non potevano più fare nulla per lui.

martin pistorius e la sua storia di risveglio dal coma

Rodney e Jona, i genitori, non hanno mai abbandonato la speranza di vederlo risvegliare e lo curano amorevolmente.

Il padre si sveglia ogni giorno alle 5 per vestirlo e portarlo ad un centro di cura specializzato, alla sera gli fa il bagno, lo imbocca e lo mette a letto e ogni due ora punta la sveglia in modo da potersi alzare, girarlo nel letto, per evitare che si formino piaghe da decubito.

Dopo diversi anni passati in queste condizioni, qualcosa cambia.

E’ proprio lui che lo racconta nel suo libro “The ghost boy”, il ragazzo fantasma, un incredibile autobiografia in cui Martin racconta il suo viaggio scioccante attraverso i 12 anni di coma in cui è rimasto invisibile, intrappolato nel suo stesso corpo.

Poteva vedere e sentire tutto intorno a lui ma non poteva muoversi o parlare. Sentiva il suo corpo distante, racconta, come se fosse bloccato dentro un blocco di cemento e non poteva controllarlo in nessun modo.

Inizia a riuscire a fare qualche movimento quasi impercettibile che però non viene notato dagli assistenti.

“Le persone che si prendevano cura di me erano così abituati al fatto che io “non ci fossi” che non notavano i miei infinitesimali progressi. Ero sconfortato a volte, pensando che avrei passato il resto della mia vita così, totalmente da solo.”

“Non pensi realmente a nulla, semplicemente esisti. E’ un posto oscuro dove cerchi di trovarti ma in realtà ti è permesso solo scomparire.”

Martin, nel corso degli anni, è stato consapevole di diversi avvenimenti che ha raccontato una volta risvegliato dal coma: Nelson Mandela che nel 1994 era diventato presidente del Sud Africa, la morte della principessa Diana nel 1997.

Martin Pistorius sveglio dal coma

Era anche consapevole che la vita dei suoi cari era andata avanti senza di lui:

“Avevo una sorella e un fratello minore che nel frattempo andavano in vacanza con i miei genitori, senza di me, era difficile accettarlo. La mia paura costante era che morissero in un incidente stradale e non sarebbero mai più tornati a prendermi.”

“Non ho mai provato rabbia nei confronti dei miei genitori perché sapevo che mi amavano e hanno fatto tutto il possibile per me ma ero furioso per la situazione. C’erano volte in cui urlavo dentro di me e ho avuto momenti in cui mi sono lasciato andare.”

Essere consapevole di tutto ma incapace di comunicare. Si ricorda anche il giorno in cui sua madre gli aveva detto: “Spero che tu muoia”

Martin con il senno di poi ha capito la disperazione della mamma e l’ha perdonata.

Un giorno, per pura fortuna, l’aromaterapista che lo seguiva, Virna, si accorge dei suoi impercettibili sorrisi e movimenti.

Ha 25 anni.

E’ stato il momento più felice e vittorioso della sua vita!

I suoi genitori lo portano in un centro di riabilitazione dove viene confermata la sua risposta cerebrale.

Dopo anni di terapia e esercizi con i computer, è stato in grado di usare una voce sintetizzata e comunicare.

Nel 2003 ottiene un lavoro nello stesso centro di riabilitazione! Inizia un corso per costruire siti web e si laurea all’università.

Martin e Joanna

Mancava ancora qualcosa: l’amore.

Nel 2008 incontra Joanna e i due si innamorano e si sposano l’anno successivo, ora vivono in Inghilterra e Martin lavora come web designer.

E’ un uomo realizzato e felice ma la sua lotta è stata terribile.

Joanna dice che non fa neppure caso alle disabilità di Martin ma anzi lui le può insegnare qualcosa ogni giorno!

Da parte sua Martin sostiene: “Joanna mi ha insegnato a capire il vero significato del passo biblico che abbiamo letto durante il nostro matrimonio: “ci sono tre cose che dureranno per sempre, la fede, la speranza e l’amore e la più grande è l’amore!”

Grande martin perché non hai mollato!

Fonte: Dailymail



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