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Guerra Vista dai Bambini: Scambia l’Obiettivo per un Fucile

di Gioela Saga

01 Aprile 2015

La guerra rappresenta sempre un orrore che non ha mai fine e che purtroppo spesso ci appare lontana finché non è combattuta dietro le nostre case.

La foto che sta facendo il giro del web racconta in modo semplice tutto l’orrore per la guerra vista dai bambini.

guerra vista dai bambini in una foto

Un bambino che potrebbe essere il nostro, uno sguardo che non può lasciare intatte le nostre coscienze. Non si tratta di una fotografia confusa o truculenta ma di un’immagine nitida e chiara che fa emergere la guerra in tutta la sua essenza: non ci sono più valori e anche il gesto più semplice viene snaturato dalla paura.

La bimba protagonista della foto si chiama Hudea e si trovava nel campo profughi siriano di Atmeh, ai confini con la Turchia. L’ha immortalata un fotografo turco, Osman Sağirli, che lavora per il giornale Türkiye dove la fotografia è apparsa per la prima volta. Spesso, per il suo lavoro, si è trovato a fotografare guerre e disastri e spesso lo ha fatto proprio attraverso il punto di vista dei bambini per far emergere la sofferenza dei più deboli.

Questa fotografia è spontanea e negli occhi di Hudea possiamo davvero scorgere la guerra vista dai bambini.

Osman le si è avvicinato con il suo teleobiettivo, la piccola ha avuto paura, lo ha scambiato per un’arma e ha alzato le mani in segno di resa.

Lui stesso racconta l’episodio così:

“Avevo una macchina fotografica con un teleobiettivo ingombrante e la piccola, scambiandolo per un’arma, ha alzato le mani in segno di resa.»

«Pensava che le avrei sparato.» racconta il giornalista “Di solito i bambini ridono davanti ad una macchina fotografica o fanno espressioni buffe, si coprono il viso o scappano…” invece qui l’atmosfera era ben diversa.

la guerra vista dai bambini

Una bambina così piccola che conosce già il linguaggio simbolico della guerra, che ha già imparato che alzare le mani in questo modo forse può voler dire la sua salvezza.

Nei suoi occhi la paura e anche un po’ di rassegnazione forse per trovarsi davanti a chi forse, nella sua interpretazione, non si curerà delle sue manine alzate, eppure, in modo istintivo, cerca la possibilità di sfuggire al suo nemico nell’unico modo che conosce. Sul suo viso un’espressione di paura e di pianto trattenuto con una dignità che stringe il cuore e non può appartenere a un mondo che si definisce umano.

La bocca un po’ corrucciata, un po’ triste che sembra voler scoppiare in un pianto liberatorio da un momento all’altro.

La guerra vista dai bambini è anche questo: scambiare un obiettivo per un’arma e arrendersi.

Negli occhi di Hudea tutto il dramma di una guerra che si stima abbia già coinvolto 5 milioni di bambini siriani in scuole e orfanotrofi nella lotta tra le forze governative del regime di di Bashar Al Assad e le forze dell’opposizione.

Questa bambina di 4 anni è diventata, suo malgrado, un ennesimo simbolo della guerra vista dai bambini.

La fotografia è stata scattata l’anno scorso e ha fatto il giro del mondo, è stata ricondivisa su tutti i social e ritwittata oltre 11 mila volte, partendo dal primo tweet della giornalista Nadia Abu Shaban a Gaza che ha subito spiegato che non era stata fatta da lei ma non sapeva dire di chi fosse.

Alcuni hanno voluto mettere in dubbio la veridicità della foto

L’immagine è stata scattata a dicembre ma pubblicata a gennaio dalla testata per cui lavora Osman Sağirli. Si fa spesso fatica a comprendere la realtà e ad accettarla. Si è ipotizzato che fosse un fake, che fosse un bambino ritratto nella foto. La Bbc si è fatta garante dello scatto e ha anche rintracciato e incontrato il giornalista che ora lavora in Tanzania e che ha confermato la veridicità della storia e i dettagli.

Hudea si trovava nel campo profughi con la mamma e due fratelli, a 150 chilometri dalla sua casa ad Hama. Osman ha imparato che la guerra vista dai bambini ha un significato diverso perché è filtrata dalla loro innocenza e ciò rende ancora più orribile il suo significato.

Lo sguardo di Hudea, il suo gesto travalicano i confini geografici per entrare nel cuore di ogni persona e imprimervi il significato della guerra vista dai bambini.

Fonte: Bbc



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