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Elaborazione del lutto

di Dott. Giuliano Gaglione

26 Maggio 2011

 

La morte considerata come idea o concetto è difficile da raccontare ai bambini, essa, a seconda delle convinzioni personali, coinvolge idee “astratte” e spesso si intreccia con argomenti “religiosi o filosofici” molto distanti dall’universo bambino.

Se e quando, però, la morte invade il mondo degli affetti vicini al piccolo, il concetto astratto e teorico di cui abbiamo appena parlato, diviene concreto evento doloroso, reale avvenimento traumatico. E dinnanzi alla sofferenza di una perdita il bambino ha diritto a ricevere delle spiegazioni serie e orientate.

Solo comprendendo, trovando una personale “definizione della morte” ed una possibile “ragione” il bambino diviene in grado di “collocare” l’accadimento nei luoghi della mente e del cuore, ovvero di farsi una ragione e “mettersi – per quanto possibile – l’animo in pace”, superando, quindi, pian piano il lutto.

Come guidare il bambino nella elaborazione del lutto?

Una amica di Vita da Mamma si rivolge al nostro esperto psicologo, il Dottor Giuliano Gaglione. Ecco cosa domanda:

<<Mia figlia……sente la mancanza della nonna paterna! Sono passati 8 mesi. Ieri ha avuto una crisi di pianto … è stato terribile … si messa sul letto della nonna e piangeve, urlava che la voleva. A scuola parla sempre di lei, si porta le foto, alle volte gli amichetti le dicono cose cattive sulla nonna è lei piange … le maestre la consolano ma …

Cerco di parlarle di farla piangere … ma lei la vorrebbe con sè! le mancano le sue coccole, la sua voce, il suo aiuto … mia madre in questo assente non sembra capire di cosa ha bisogno la nipotina.

Ieri durante la rappresentazione di uno spettacolo per la scuola ha pianto perchè la voleva tra il pubblico … durante il canto finale piangeva guardando in cielo.

Non riesco a farla stare bene … ho pensato di parlarne con la pediatra e se è il caso di farla parlare con qualcuno. L’ho detto anche a mia madre e a lei è come se non avessi detto niente … non si è nemmeno preoccupata … lei la ama troppo la nonna e nessuno la può sostituire!>>

Qui di seguito il parere dell’esperto:
La nonna o il nonno sono saliti in cielo … <<Quanto mi manca la mia nonna!>>

 

Vi rivelo un segreto cari lettori: ho una foto della mia festa di Laurea in cui sono al centro tra le mie due nonne; non vi nascondo che se inizio a soffermarmi su quell’immagine e sulla meditazione della stessa, scatta automatica la lacrima; quella fotografia è la rappresentazione umana della bontà, della fierezza e dell’amore fatta persona….stop, scusate, mi fermo un attimo, è scattata automaticamente la lacrima…..

Provo a riprendere il discorso.

E’ difficile spiegare quale funzione abbia un nonno nella vita di un nipote; anzi, io penso che il termine funzione possa essere un’offesa nei loro riguardi, dato che è assolutamente difficile definire una relazione tra nonni e nipoti, tuttavia mi sento pienamente sicuro nell’affermare che questo legame è variopinto, composto dai colori più belli che un individuo possa immaginare.

 

Cerchiamo di sognare ad occhi aperti ed immaginiamo dei colori che possono essere associati ai nostri nonni: a me istintivamente è venuto in mente il colore arancione, un colore caldo e solare, coinvolgente e allegro, un sole alle 18 di una rovente giornata estiva in cui si avverte un calore non asfissiante, che fornisce sollievo, protezione e pace al corpo, all’anima, ai sensi.

Arriva un momento nella nostra vita in cui ci accorgiamo che il colore che abbiamo appena immaginato lentamente sbiadisce ed inizia a mimetizzarsi con il blu del cielo; il calore che ha avvolto il nostro corpo e la nostra anima non è più visibile; tuttavia l’essenziale è invisibile agli occhi (“Il piccolo Principe”) ed è presente dentro di noi, nel posto che più desideriamo: proprio lì possiamo custodire i colori, le forme e le immagini di chi non è più presente sulla Terra ma il cui ricordo è e rimarrà costantemente vivo.

 

 

Immagino quanto sia difficile per un bambino elaborare questo duro colpo; con la morte di un nonno va via di botto l’illusione di un modo fatto continuamente e costantemente di sorrisi, gioie ed amore, perché credo sia abbastanza noto che non esiste nonno al mondo che non si schieri sempre e dico SEMPRE dalla parte dei nipoti, difendendoli continuamente a spada tratta anche contro i loro stessi genitori.

Adesso immagino tanti bimbi in cerchio che potrebbero chiedermi: come si fa a vivere senza nonni? Io da fratello “di gran lunga maggiore” potrei guardarli con occhio un po’ nostalgico ma allo stesso tempo fiero perché mi ritroverei dinanzi cuccioli desiderosi di crescere e di fronteggiare i duri colpi…come si fa, piccoli miei, a tenere vivo un ricordo di chi vi ama e vi protegge da lassù?

Un attimo solo, è arrivato il temporale, lampi, tuoni…e che tuoni!! Sapete cosa sono i tuoni, cuccioli? Sono i vostri nonni che giocano a bowling su nel cielo e quanto più il tuono è forte, tanto più potrete scommettere su quanti birilli il vostro adorato nonno abbia abbattuto.

Così dovreste ricordare i nonni, sorridendo e immaginando che i vostri sorrisi sono il riflesso della luce che essi vi hanno acceso nell’anima; se il corpo è mortale, l’amore che vi lega è infinito, oltre le nuvole e quando proverete un amore sconfinato, incommensurabile, sarà allora che potrete capire che il nonno con voi ha fatto STRIKE!!

 



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