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Mangiare di notte fa ingrassare: quello che c’è da sapere

Mangiare di notte fa ingrassare: cosa accade al nostro corpo quando non riusciamo a resistere all'impulso di mangiare la notte. I consigli della nutrizionista.

di Dott.ssa Maria Paola De Biase

14 Settembre 2022

Mangiare di notte

Tra disturbi dell’alimentazione rientra anche la sindrome da alimentazione notturna, cosiddetta Nocturnal Eating Syndrome, rappresenta qualcosa di più del farsi tentare dal cibo durante le ore notturne. Prima di raccogliere le indicazioni della nutrizionista circa il diffuso problema di mangiare di notte, che ovviamente richiama dubbi sulla gestione del peso, è d’obbligo un un esame di questo comportamento.

 

Sintomi della sindrome da alimentazione notturna

La sindrome da alimentazione notturna rientra tra i disturbi del comportamento alimentare durante il sonno quando il soggetto:

  1. Si alza dal letto per mangiare perché non riesce a dormire senza soddisfare il bisogno di alimentarsi;
  2. Nel farlo è completamente sveglio e cosciente tanto che l’indomani mattina ricorda tutto;
  3. Assume una importante quantità di calorie, indipendentemente dal fatto di aver cenato correttamente;
  4. Il bisogno di mangiare può essere compulsivo, ovvero incontrollato, ma dopo aver mangiato il soggetto si addormenta facilmente;
  5. Questo comportamento, ovvero l’atto di mangiare di notte, si ripete almeno 2 volte alla settimana
 

I tempi e i modi con cui abbiamo descritto la Sindrome di alimentazione notturna vanno tenuti bene a mente perché discriminano l’azione occasionale (comunque non salutare) dal comportamento patologico. Il secondo pretende una attenzione medica; il primo va controllato e evitato. La persistenza nel tempo di una scorretta pratica alimentare, come lo è mangiare di notte, inevitabilmente ha una ricaduta sul peso corporeo, nello specifico la sindrome da alimentazione notturna può comportare consistenti aumenti di peso ed esporre all’obesità.

 

Comorbidità, ovvero coesistenza di più entità patologiche (malattie)

I soggetti patologicamente ansiosi, quelli che soffrono di  disturbi dell’umore o di altri disturbi del comportamento alimentare possono essere più vulnerabili. Ma è anche plausibile che chi soffre di disturbi alimentari notturni sia affetto da una de-sincronizzazione dei ritmi circadiani (deputati all’equilibrio alimentare) e quelli sonno-veglia (deputati, invece, alla regolazione dei ritmi di sonno). 

 

In altre parole chi mangia di notte sistematicamente sente la fame con ritardo e riesce ad addormentarsi con ritardo perché ha un orologio biologico sfasato e spostato in avanti. A questo consegue un allungamento della veglia, affaticamento e bisogno di alimentarsi di notte. 

 

Se riconoscete nel vostro comportamento quello appena descritto, la prima cosa da fare è parlarne col medico, senza negare che è importante considerare la ricaduta sull’aumento di peso di questo cattivo atteggiamento alimentare.

 

Mangiare di notte fa ingrassare?

Diversi studi confermano che le calorie che assumiamo nell’arco della giornata vengono assimilate in maniera diversa in base all’ora del giorno in cui vengono assunte. Quindi la stessa quantità di cibo mangiata in momenti diversi della giornata dà effetti diversi in termini di peso, in particolare determina un aumento di peso quando essa è concentrata nelle ore dedicate al riposo notturno.

 

Mangiare di notte fa ingrassare: tutto quello che c’è da sapere

Un aspetto importante da considerare è che c’è una stretta correlazione tra qualità del sonno e mangiare di notte: chi mangia di notte ha quasi sempre un sonno irregolare e dorme molto meno. Si è riscontrato che persone che dormono un buon numero di ore durante la notte hanno un metabolismo più veloce rispetto a chi dorme meno, che, invece, manifesta un metabolismo più lento.

La carenza di sonno quindi si associa ad un’alterazione del metabolismo.

 

Il sonno è capace di regolare il metabolismo del glucosio e i livelli di cortisolo (l’ormone coinvolto nella risposta allo stress). Oltre a questo, chi dorme poco la notte ha più ore da dedicare all’introduzione di cibo, non solo nelle ore notturne. Quindi, questo è il primo aspetto che può determinare un aumento di peso. Se a questo si aggiunge anche il mangiare di notte, la situazione può diventare fuori controllo.

 

Sindrome da alimentazione notturna e calorie

Perché si parli di sindrome devono ricorrere i sintomi succitati, ma quante calorie assume un soggetto patologico che mangia di notte? Si parla di questo disturbo quando si mangia tanto durante la notte, circa il 25 % dell’apporto calorico giornaliero, reiterando il comportamento almeno due volte alla settimana.

 

La sindrome può derivare dalla combinazione di un disturbo dell’umore, un disturbo del sonno e un disturbo dell’alimentazione. Per sua natura può avere anche una ulteriore conseguenza: al mattino il soggetto non avverte il senso di fame e salta la colazione. Ed ecco che gli equilibri alimentari continuano ad alterarsi. Questi soggetti spesso soffrono anche di forte stress e non riescono a regolare le proprie emozioni.

 
Mangiare di notte

Mangiare di notte e metabolismo

Certamente mangiare di notte fa ingrassare, ma ricordiamo che non è solo una questione di calorie, qui entra in gioco il metabolismo che varia nell’arco della giornata. Al mattino, il metabolismo è più attivo. Quando i nutrizionisti insistono sull’importanza di una buona colazione è proprio perché la mattina è il miglior momento della giornata per assumere calorie. Man mano che si va verso le ore serali, il metabolismo rallenta.

 

Di notte il metabolismo è al massimo della lentezza, per cui mangiare di notte a lungo andare porta ad accumulo di peso e, ancora peggio, di grasso.

 

Sindrome da alimentazione correlata al sonno, cosiddetta Sleep Related Eating Syndrome

Un’altra sindrome che porta a mangiare di notte è la sindrome da alimentazione correlata al sonno, ovvero il disturbo notturno del sonno associato al disturbo dell’alimentazione. L’individuazione di questa condizione patologica è immediata: si tratta di un disturbo del sonno molto caratteristico poiché il soggetto che ne soffre si ritrova a mangiare di notte in maniera inconsapevole, tanto da provare vergogna e imbarazzo al mattino quando si rende conto delle azioni commesse durante la notte che, tuttavia, non ricorda. Mentre mangia il soggetto è in uno stato di veglia parziale assimilabile a sonnambulismo.

 

Anche in questo caso mangiare di notte fa ingrassare se gli episodi sono molto frequenti e generano un eccesso calorico tale da giustificare un aumento di peso. Il primo obiettivo è volto alla identificazione delle cause scatenanti che spesso si riconducono a stress e ansia, pertanto abbassare lo stress è il primo passo per garantire un sonno più tranquillo e ridurre gli episodi di abbuffata notturna.

 

Mangiare di notte però non fa per forza ingrassare: se gli episodi sono molto sporadici e abbiamo il controllo di quello che introduciamo possiamo stare tranquilli, anche se non è una azione alimentare corretta e va coscientemente arginata. Per non ingrassare il segreto è mantenere una alimentazione regolare ed equilibrata tutti i giorni, in modo che “lo strappo alla regola” che può avvenire di tanto in tanto non ci porti a danneggiare la nostra linea!

 

Articolo aggiornato e implementato in data 14 Settembre 2022, ore 11:16



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