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Legame Genitore Figlio: 4 Errori da Non Fare

di Federica Federico

24 Maggio 2016

Pensare che il legame genitore figlio sia indissolubile per “diritto di nascita” non è del tutto corretto, tale legame, infatti, per quanto profondo e radicato in ciascuno di noi, sarà tanto più saldo quanto più vicine e condivise saranno le vite e le anime del genitore e del figlio.

Un figlio entra nella vita di un genitore d’improvviso, c’è chi dice che sia come un fulmine o una tempesta, a me piace pensare che sia come il primo arcobaleno mai visto: uno spettacolare cordone di colori in trasparenza che si staglia sul cielo confondendo la vista e il cuore.

Tutto d’un figlio può fare paura, dai primi pianti alle parole, cose e sentimenti, percorsi e inciampi. Ma ciò che conta veramente è superare i timori e accogliere il bambino come compagno di vita, persona da amare e rispettare con lo stesso riguardo e la stessa stima che si nutre verso un amico caro.

Un buono e profondo legame genitore figlio si costruisce attraverso la reciproca conoscenza e condivisione.

legame genitore figlio errori da NON fare

Il figlio non ci appartiene, esso viene da noi perché si genera dal nostro corpo e dalle nostre carni, ma per vivere con noi (quindi perché il legame genitore figlio si rinsaldi nel tempo) deve amarci e rispettarci, avere un rapporto di confidenza e affetto, interagire e consciamente voler condividere esperienze, desideri e passioni.

 

Il segreto di un rapporto col figlio che resti saldo, puro e sentito sta nell’accettazione di sé (come genitore) e dell’altro (come figlio) orientata all’accoglienza, al rispetto delle debolezze, alla cura delle diversità, nonché alla conoscenza che nel tempo muta trasformando anche affetti ed equilibri: madre e figlio, come padre e figlio, non smettono mai di conoscersi e si compenetrano affettivamente quando sostanzialmente si accettano anche nelle loro diversità e opposizioni.

Tutti questi principi: conoscenza, compenetrazione, accettazione e comprensione non debbono realizzarsi solo in età adulta. C’è, anzi, da dire che non possono fiorire improvvisamente quando il figlio è grande. Quelli citati non sono principi e sentimenti che affiorano per incanto, piuttosto, sono binari su cui la famiglia viaggia dopo aver scelto e costruito un percorso avviato sin dall’età dell’infanzia.

legame genitore figlio errori da NON fare

Per costruire un legame genitore figlio affettivamente saldo occorre innanzitutto imparare a raccontarsi ovvero dialogare.

In questo senso è sempre inopportuno zittire i figli, rispondere alle loro domande in modo sbrigativo, liquidarli con un secco “stai zitto” o con un mortificante “parli sempre, non ce la faccio più a sentirti”.

 

Il bisogno di parlare di una bambino risponde contemporaneamente a due esigenze: conoscere e interagire. L’interazione con l’adulto, in particolare con mamma e papà, soddisfa la creazione del legame genitore figlio, quel rapporto affettivo di costruzione su cui si basa la continuità familiare.

La parola apre al confronto, il bambino abituato a parlare difficilmente si trincera nel silenzio e, quindi, grazie al dialogo con l’adulto, sfugge anche alla solitudine che è foriera di timidezze, poca stima di sè, chiusura al mondo e agli affetti.

legame genitore figlio errori da NON fare

La punizione non dialogante imposta di continuo e senza aver chiarito al bambino quali siano le regole da rispettare sortisce lo stesso effetto del silenzio ovvero induce il figlio a rifugiarsi lontano dall’adulto e lede al legame genitore figlio.

Più è dura, continua e non motivata la punizione (massimamente negativa è la punizione corporale) più il bambino non comprenderà i confini tra corretto ed errato e non capirà come orientare il suo agire per fare bene.

 

Non cresce nell’analisi cosciente dei suoi sbagli un bimbo schiaffeggiato al primo errore e senza il conforto di una spiegazione; allo stesso modo non si corregge un bambino punito di continuo perché secondo l’adulto “così è” o “così non si fa” e non supportato da un confronto ragionato sul cattivo comportamento.

I bambini hanno bisogno di buoni esempi e di regole chiare. Il legame genitore figli è leso dalla punizione violenta, da quella continua e dal castigo non motivato.

All’opposto il rapporto con i figli si fortifica se si raccontano gli sbagli confrontandosi ed evitando mortificazioni inutili, e possibilmente non commettendo atti violenti capaci solo di sottolineare la supremazia fisica ed emotiva del genitore sul bambino.

Un genitore che urla, sgrida e punisce continuamente ingenera stress e stimola reazioni avverse che vanno dalla rabbia all’opposizione, reazioni che non aiutano il legame genitore figlio.

Un genitore che impara a dialogare espone i problemi come un disegno su un quadro e identifica dinnanzi agli occhi e al cuore del bambino ciò che è giusto e ciò che non lo è mettendo il cucciolo d’uomo nella posizione di migliorare se stesso.

Pur non volendo, troppe volte rischiamo di mortificare i nostri figli: la mortificazione affligge il bambino quando non gli consentiamo di sperimentare la vita, ovvero quando per proteggerlo divenimmo asfissianti. Il papà o la mamma asfissianti interrompono il progresso di un corretto legame genitore figlio.

Non fare questo”; “Attento a quello”; “Stai lontano da quell’alto”, sono esempi di limitazioni imposte come recinti sin dalla prima infanzia.

Creando un ambiente sicuro in cui il bambino possa muoversi, è nostro compito di genitori quello di liberare i piccoli verso il mondo.

legame genitore figlio errori da NON fare

I bambini hanno il diritto a sperimentare la vita e tale diritto deve essere favorito dai genitori. Pertanto seguite i bambini osservandoli e restando pronti ad intervenire ogni qualvolta avranno bisogno di voi ma non imponendo mai limiti superiori alla giusta prudenza e sicurezza.

Date ai piccoli fiducia, fateli sentire padroni del loro spazio e capaci di esplorare il mondo che li circonda sin dai primi accenni di autonomia.

Non fate mai paragoni né tra fratelli e sorelle né tra amici, compagni di scuola o coetanei. Il paragone è un errore in cui la società stessa ci induce a cadere. Viviamo nell’epoca dell’apparenza e il confronto sembra quasi un corollario dell’essere studente, atleta, appassionato di videogiochi o di calcetto.

legame genitore figlio

Mettere i nostri figli a confronto tra loro o paragonarli ad altri bambini incide negativamente sul legame genitore figlio perchè ingenera nel bambino una profonda sensazione di cattiva considerazione e inappropriatezza.

Mettere a confronto due bambini significa ingenerare un meccanismo di competizione in cui c’è un vincente e un perdente. Il perdente rischia di rimanere a corto di autostima e quindi di energia positiva per mettersi alla prova nel mondo.

Mai dire ad un bambino “Questo tuo fratello sa farlo e tu no” o frasi simili, meglio dire “Proviamoci insieme sei così bravo che ci riuscirai”.

Per instaurare un buon legame genitore figlio il bambino va promosso e curato nella sua individualità facendo leva sulle potenzialità che manifesta e con lo scopo di superare i limiti che lo vincolano.



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