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Bambina Legata Come un Cane per 9 Ore al Giorno Tutti i Giorni

di Federica Federico

25 Maggio 2016

La bambina legata come un cane, ritratta nella foto di copertina e nelle immagini che corredano questo scritto, colpisce diritto al cuore ed evoca crudeltà e dolore; guardandola si pensa subito ad un immagine di violenza e sconforto.

Questa bimba ha un nome e una storia che “spiegano” (per quanto possa essere possibile spiegare una simile aberrazione) l’immagine turpe della bambina legata come un cane.

bambina legata come un cane foto

La piccola si chiama Shivani, mentre la donna che la trattiene legandole alla caviglia un nastro di plastica ancorato ad un grande masso è la sua mamma e si chiama Sarta Kalara.

 

Sarta Kalera ha 23 anni e ogni giorno per 9 ore scava con le mani e con mezzi rudimentali le buche nelle strade residenziali, presso i cantieri ove sorgeranno le abitazioni dei ricchi, affinché i prestigiosi edifici in costruzione possano essere raggiunti dai cavi elettrici.

Il dramma della bambina legata come un cane è un dramma non privato ma sociale, si consuma nell’India occidentale ad Ahmedabad, città grande e popolosa dello Stato indiano del Gujarat.

La madre della bambina legata come un cane lavora insieme a suo marito, tutti i giorni per 9 ore interminabili e per una misera paga che le consente a stento di sostenere le spese del cibo per la sua famiglia. Sarta Kalara e suo marito lavorano per 250 rupie a turno di scavo (pari a pochissimi centesimi di euro) e hanno due bambini.

bambina legata come un cane foto

Quando la bambina legata come un cane è stata fotografata la madre non ha esitato a “spiegare” le sue ragioni:

E’ per la sua sicurezza”, ha affermato col convincimento di essere nel giusto limitando il movimento della bimba in questo modo “disumano”.

La strada su cui affaccia il cantiere è trafficata e pericolosa, la mamma e il papà di Shivani sono convinti di proteggerla. Ma la bambina legata come un cane resta ancorata al grosso masso di pietra anche quando le temperature raggiungono i 40°, anche se il rumore del cantiere si fa insopportabile, anche a discapito della libertà, malgrado il pianto, la noia, la paura e la solitudine.

bambina legata come un cane foto

“La lego perché non voglio che finisca per strada. L’altro mio figlio ha solo tre anni e mezzo, e non è in grado di controllarla.Questa zona è molto trafficata, non ho altra scelta: lo faccio per la sua sicurezza“.

Le parole della mamma possono apparire assurde, ma vale la pena riflettere sulla realtà di miseria e dolore che l’immagine della bambina legata come un cane veramente esprime:

l’India conta circa 40 milioni di lavoratori edili che con mezzi anche di fortuna cooperano alla proliferazione edilizia delle città in espansione rendendo possibile la costruzione di edifici e infrastrutture. Un lavoratore edile su cinque è donna, è povera e lavora per paghe misere pur di sfamare i figli, esattamente come fa la mamma della bambina legata come un cane.

Nei cantieri delle città indiane non è insolito incontrare bambini sporchi e soli, lontani da ogni tutela che giocano nella sabbia e nel fango mentre i loro genitori lavorano in condizioni di sfruttamento per edificare residenze e strutture di lusso.

bambina legata come un cane. foto

Durante le ore di lavoro i bambini indiani non possono che aspettare i genitori sui posti di lavoro che spesso sono pericolosi cantieri. Le immagini provengono dallo stesso cantiere indiano in cui è stata immortalata la bambina legata come un cane.

Le foto della bambina legata come un cane non sono le sole che immortalano la condizione dei bambini nei cantieri indiani, legare i bambini sembra un sistema adoperato dalle madri per “metterli in sicurezza”. Ovviamente queste mamme non possono permettersi alcun servizio di assistenza all’infanzia nè lo Stato le supporta.

bambina legata come un cane foto

Donna mamma che lega il suo bambino durante le ore di lavoro. Le immagini provengono dallo stesso cantiere indiano in cui è stata immortalata la bambina legata come un cane.

Va detto che l’autore di tutte le immagini pubblicate in questo scritto è stato allontanato dal cantiere, gli stessi operai lo hanno invitato non gentilmente (la stampa parla di una sassaiola) ad allontanarsi.



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