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Abitudini dei Bambini: Quando i Figli hanno Bisogno dei Genitori

di Federica Federico

22 Giugno 2016

Dire addio alle tenere abitudini dei bambini ha un valore dolce e amaro per i genitori, spesso equivale all’attestazione della crescita dei figli e insieme comporta un sottile dolore per la mamma e il papà che si trovano dinnanzi al riconoscimento reale dell’autonomia del bambino.

Sulle pagine del The New York Times è comparso il racconto sensibile e profondo di un padre che si è trovato nella circostanza di dire addio alle abitudini tenere di sua figlia piccola.

Quest’uomo, che ha scoperto la bellezza di rinunciare a un po’ di sé per dare alla sua creatura, è stato capace di tradurre in parole il fragile sentimento del tempo che passa.

Rinunciare alle abitudini dei bambini significa aver fatto un buon lavoro da genitori ed equivale ad assistere alla crescita dei piccoli.

abitudini dei bambini notte

“Poche settimane fa, a circa un mese dal suo secondo compleanno, mia figlia ha deciso che non sarebbe più andata a nanna da sola – scrive il papà narratore . Il bisogno di compagnia e affetto si è manifestato improvvisamente e senza preavviso, una Domenica sera, dopo averla messa a letto nel solito modo.

 

Mia figlia ha goduto di un sonno calmo e fiducioso per la maggior parte della sua breve vita: tre o quattro storie, una canzoncina e un bacio di solito facevano sì che la magia della nanna fosse presto compiuta. Ma quella domenica, invece, tutto si ribaltò. La piccola si alzò in piedi e cominciò a piangere.

 

“Vieni fuori, vieni fuori!”, farfugliò tra le lacrime calde. Mia moglie ed io abbiamo aspettato appena fuori dalla sua stanza che si calmasse, credevamo in un sogno passeggero ma gridava e piangeva così tanto che non abbiamo resistito a rassicurarla il più possibile.

 

Le abbiamo chiesto cosa non andasse. le abbiamo domandato se si sentisse bene, se avesse disturbi, fastidi o dolori. “Abbraccio”, fu questa la sua dolce richiesta.

Il papà narra di come l’abbraccio, il contatto fisico e la presenza siano divenuti, nelle settimane a seguire, il nuovo rito della nanna. In pratica la figlia è passata da un rito autonomo della nanna a un rito assistito dove il genitore era parte della sicurezza del bambino e rappresentava lo strumento che gli consentiva di abbandonarsi al sonno.

Le abitudini dei bambini spesso coinvolgono gli adulti.

Ogni notte, per diverse settimane, mia figlia ha chiesto abbracci, ed è stato ciò che abbiamo fatto per lei. Per addormentarla a volte ci sono voluti 30 minuti; a volte ce ne sono voluti di più, anche più di un’ora. Ogni volta mi sono incastrato nella sedia in un angolo della sua stanza, ho badato al suo benessere e mai al mio. Una volta mi figlia si era raggomitolata su di me, me ne stavo seduto con lei sul corpo e nell’oscurità. Tutto purché dormisse.

 

Le regole di base di questa nuova abitudine del sonno sono state chiare sin dall’inizio: non parlare, non tossire, nessuno sguardo al mio telefono. Le mie gambe diventavano insensibili e sapevo che anche una mia piccola mossa, prima che lei si fosse completamente addormentata, poteva pregiudicare tutto.

abitudini dei bambini notte

Le abitudini dei bambini seguono i bisogni dei nostri figli , spesso cambiano col cambiare delle necessità del piccolo.

Il papà confessa anche un altro aspetto di questo diverso rito del sonno: la vicinanza e l’intimità con la figlia, per quanto gli togliesse del tempo, lo ha reso felice. Ci sono abitudini dei bambini che i piccoli devono superare per crescere, tuttavia nella fase in cui l’adulto fa da ponte verso la crescita, dette fasi concorrono anche a rinsaldare i rapporti genitore figlio.

Durante la prima settimana del nuovo rito della ninna ho letteralmente contato i secondi. Ero disperato per la cena che non potevo godere con tranquillità, perché ero stremato dal lavoro e non potevo rilassarmi, perché così facendo sentivo di aver lavorato sino alla fine della giornata.

 

Dopo qualche giorno il papà narrante scopre la magia di questo nuovo rito del sonno

Dicevo a me stesso: Noi l’abbiamo abituata a dormire da sola, ci siamo riusciti prima pertanto possiamo farlo ancora e certamente ci riusciremo, è solo questione di tempo. Ad un certo punto ho capito che quasi non volevo. Avevo cominciato a guardare oltre la stanchezza e l’impegno del momento e addormentarla non mi pareva più una fatica obbligatoria, tutto si era trasformato in un quieto e silente momento di intimità.

Al posto della cena, delle mail, della tv, del divano, c’era una bambina con bisogni semplici e chiari: aveva solo bisogno del calore di un papà per concludere serenamente la sua giornata. La vita diventa gratificante quando nelle abitudini dei bambini i figli ci dimostrano il bisogno che hanno di noi!

 

Una notte mentre mia figlia erano stretti nel nostro solito stile sulla solita sedia, la mia piccola sussurrò: «Sono Siamo spiacenti, non più anatre. “ Mia moglie mi spiegò che con la piccola erano state al parco e non avevano trovato le anatra nello stagno. Quella fu la prima frase completa che mia figlia pronunciò e l’ultima con cui si addormentò tra le mie braccia, dopo quella sera, infatti, tutto tornò com’era prima del brutto sogno e la bimba riprese a dormire da sola.

 

La narrazione di questo papà è tanto dolce quanto toccante, svela che le abitudini dei bambini non sono sempre uguali a loro stesse, cambiano col cambiare dei bisogni e sperso i piccoli cedono a qualche regresso da non demonizzare mai. E’ importante seguire e assecondare i bisogni dei bambini cercando di dare loro la massima forza e il massimo sostegno.



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