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Quando Portare il Bambino in Ospedale al Pronto Soccorso

di Gioela Saga

13 Settembre 2016

Molto spesso si ha il dubbio se portare o meno il bambino al pronto soccorso a seguito di varie manifestazioni sintomatologiche. Si indugia pensando di essere troppo apprensivi o, al contrario ci si reca fin troppo spesso finendo così con il congestionare inutilmente le corsie degli ospedali e le liste di attesa per una visita.

 

Quando portare il bambino in ospedale e qual è la giusta via di mezzo per riconoscere i sintomi maggiori per cui è bene recarsi presso una struttura ospedaliera?

 

Chiaramente sono esclusi tutti gli eventi traumatici che necessitano sempre e comunque di un controllo medico tempestivo.

Quando Portare il Bambino in Ospedale: riconoscere 10 sintomi che devono essere valutati attentamente

quando portare il bambino in ospedale sintomi

Riconosciamo dunque i sintomi principali che ci devono indurre a prendere contatto con il medico o a portare il bimbo al pronto soccorso per una più attenta valutazione.

Febbre – Il sintomo che preoccupa di più e pone più interrogativi è la febbre, ecco quando portare il bambino in ospedale

La prima cosa da valutare è la temperatura, cioè cosa si intende per febbre.

 

Bisogna intervenire normalmente con un antipiretico se supera i 38 ma quando portare il bambino in ospedale?

 

– Se il bambino ha meno di tre mesi e non è possibile farlo visitare dal pediatra di famiglia.
– Se la febbre è elevata, cioè sopra i 38, persistente (3 giorni o più) e c’è scarsa risposta agli antipiretici.
– Se c’è sofferenza e le condizioni generali appaiono compromesse.
– In presenza di convulsioni, soprattutto se il bimbo ha meno di un anno.

 

Vomito – Quando portare il bambino in ospedale

Un bambino che presenti episodi ripetuti di vomito (più di 5 in poche ore), soprattutto se non riesce ad assumere liquidi.

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Inoltre:

 

– In presenza di altri sintomi che possono condurre a disidratazione, come febbre e diarrea.

– Se presenta segni di disidratazione come: secchezza della cute e della mucosa orale, occhi cerchiati, mancanza di lacrime, ridotta emissione di urine, confusione, atonia, astenia, secchezza della cute e della mucosa orale, occhi cerchiati, mancanza di lacrime, ridotta emissione di urine.

– Se il bambino vomita e non evacua da 24 ore.

– Se presenta un dolore sordo a destra, sotto l’ombelico (appendicite)

– Se il vomito presenta sangue o contenuto verde scuro o di colore simile al caffè.

Diarrea – Quando portare il bambino in ospedale

 

Il bimbo è da portare al pronto soccorso se presenta diarrea da oltre 24 ore con più di 5-6 scariche al giorno, non assume liquidi o scarsamente o presenta segni di disidratazione (confusione, atonia, astenia, secchezza della cute e della mucosa orale, occhi cerchiati, mancanza di lacrime, ridotta emissione di urine), soprattutto se è al di sotto dell’anno di età.

 

Da valutare anche se il bambino presenta altri sintomi che possono portare ad una disidratazione più veloce come vomito o febbre.

 

Se le scariche diarroiche avessero segni di presenza di sangue (tracce ematiche) o avessero una consistenza di tipo gelatinoso e di color ribes, il piccolo deve essere portato in ospedale con la massima urgenza.

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Trauma cranico – Quando portare il bambino in ospedale

Se il bambino ha “picchiato la testa”, sarebbe bene farlo visitare sempre da un medico ma è da valutare tempestivamente qualora:

 

– Ha perso conoscenza al momento dell’impatto (commozione cerebrale).
– Se, qualche ora dopo il trauma, si presentano vomito, tendenza all’addormentamento, pianto inconsolabile, strabismo, difficoltà a camminare, mal di testa.

Invece vomito e pianto anche prolungato subito dopo il trauma sono fenomeni normali e non devono destare preoccupazione. In attesa applicare del ghiaccio con un’apposita sacca.

Mal di testa – Quando portare il bambino in ospedale

Accompagnare i bambino in pronto soccorso se presenta anche febbre o vomito ed è un dolore che non regredisce con la somministrazione dei comuni antidolorifici e antifebbrili da banco.

 

Da valutare anche e sopraggiunge dopo un trauma o se il bimbo presenta anche rigidità al collo.

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Difficoltà respiratorie o Tosse – Quando portare il bambino in ospedale

– Se si verificano difficoltà a respirare, il bambino ansima senza aver compiuto sforzi o non ha problemi asmatici, bisogna portarlo in ospedale per una visita, soprattutto se ha meno di un anno e non ci siano altri motivi evidenti o spiegazioni immediatamente regredibili che possano aver scatenato la crisi.

 

– Se le crisi son accompagnate da tosse soprattutto abbaiante come il verso di una foca, sofferenza, pallore o apnea (totale blocco del respiro anche momentaneo).

 

-Se il bambino appare sofferente, “respira con la pancia”, ha dei rientramenti a livello delle coste ed al giugulo (fossetta alla base del collo), inspira con difficoltà, è presente febbre elevata e salivazione abbondante (scialorrea).

Ingestione di sostanze tossiche – Quando portare il bambino in ospedale

-Se il bambino ha ingerito una sostanza caustica o sicuramente tossica (alcuni esempi: insetticidi, antiruggine, smacchiatori, brillantante per lavastoviglie). Se possibile, portare con sé la confezione della sostanza ingerita.

 

– Se il piccolo ha ingerito una sostanza di cui non si conosce l’innocuità o la composizione, per prima cosa è opportuno contattare un centro antiveleni il cui numero deve sempre essere presente nella vostra agenda, in caso di difficoltà contattare il 112.

 

NON somministrare mai latte o altre sostanze che si presume possano aiutare.

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Punture di insetti – Quando portare il bambino in ospedale

Il bambino deve essere condotto in pronto soccorso se, in seguito alla puntura presenta cute pallida, sudorazione elevata, vertigini, tosse, respiro irregolare, perdita di coscienza, orticaria diffusa, gonfiore delle palpebre.

 

Ustioni – Quando portare il bambino in ospedale

Da portare al pronto soccorso quando vi siano ustioni estese e profonde o interessano parti del corpo molto delicate come il viso, le mani o i genitali.

Se si tratta solo di un arrossamento della cute o di qualche bollicina, si può gestire a casa, magari dopo aver consultato il medico: in genere basta una fasciatura.

Inalazione di corpo estraneo – Quando portare il bambino in ospedale

Capita soprattutto con i bambini tra i 6 mesi e i 2 anni che vengano inalati corpi estranei, la mamma o chi si occupa di lui, dovrebbe essere in grado di praticare le manovre di primo soccorso per la disostruzione delle vie aeree e chiedere ad altri di chiamare il pronto soccorso; nel caso sia da sola, provare prima ad aiutare il bambino; se ci si trova in un posto affollato (ristorante, giardino, …) attirare l’attenzione degli astanti.

 

Ricordare di non somministrare mai farmaci di nessun tipo senza il consiglio del medico.

 

Manovre di disostruzione pediatrica

 

 

Fonte: Simeup (Società Italiana di Emergenza e Urgenza Pediatrica), Ospedale del Bambin Gesù di Roma

 

 



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