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Scuola: studenti e insegnanti contro i tagli e la manovra del governo

di Mamma Licia

14 Settembre 2011

Proteste a Roma contro i tagli alla scuola e la manovra del governo

Inizia la scuola ed iniziano le proteste. Studenti ed insegnanti insieme, come recita lo slogan, “contro i tagli del governo all’istruzione e per il diritto allo studio”. Si protesta contro le classi pollaio (le classi in cui gli alunni sono più di 25), contro la diminuzione dell’organico e dei fondi destinati alle scuole e all’istruzione.

 

La Federazione degli studenti ha distribuito, a Roma, davanti agli istituti Farnesina e Russel, le guide “Don’t panic” affinché tutti gli studenti sappiano quali sono i loro diritti. Sempre a Roma, la Rete degli studenti ha inscenato un flash mob con scontrini, calcolatrici e numeri giganti per “fare i conti dei tagli” del governo. 900 delle attuali 10.500 istituzioni scolastiche sono state unite a sedi scolastiche con almeno 500 alunni e, secondo Tuttoscuola, questo si è tradotto nell’eliminazione del 30% dell’organico di dirigente scolastico, dell’11% dei posti di direttore amministrativo e di 1.100 posti di assistente amministrativo.

Proteste anche davanti la sede del Miur, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca. I docenti di latino e greco dei licei classici rimasti senza cattedra o con meno ore di insegnamento hanno occupato le gradinate del ministero per protestare contro la decisione della Gelmini di estendere l’insegnamento di queste materie anche ai colleghi di italiano e latino provenienti da altri indirizzi senza permettere che lo stesso spostamento avvenga per loro su altri indirizzi.

I docenti dell’Uds (l’Unione studenti) si sono mobilitati contro le classi pollaio, l’edilizia scolastica, il caro libri, ed al suono di pentole e tamburi hanno già annunciato che la loro battaglia proseguirà giorno 1 ottobre, con una manifestazione per spiegare la loro idea di scuola, e giorno 7 ottobre con la prima data nazionale di mobilitazione studentesca.

Il Codacons ha invece diffuso un comunicato in cui dichiara che “anche quest’anno si pone in evidenza la questione della sicurezza degli edifici scolastici e delle classi pollaio”, problema tuttora irrisolto, nonostante la class action sulle classi affollate vinta dall’associazione contro il Ministero dell’Istruzione lo scorso giugno e che ha imposto l’emissione del Piano generale di edilizia scolastica, come previsto dalle norme vigenti, e che mira a garantire la sicurezza, la salubrità e la vivibilità delle aule scolastiche, nonché ad evitare che si formino classi con un numero eccessivo di alunni. A tal proposito – ha affermato il Codacons – “un’importate novità è prevista per il prossimo 28 settembre, quando il Tar del Lazio sarà chiamato a nominare il commissario ad acta che dovrà sostituirsi al ministro Gelmini nel varare il Piano generale di edilizia scolastica”.



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