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Rami di ulivo benedetti: come utilizzarli per non gettarli via

di Anna Pannico

12 Aprile 2017

La Domenica delle Palme è la domenica che precede la Pasqua segnando l’inizio della Settimana Santa, tempo che trova compimento nella celebrazione della Santa Pasqua.

 

In occasione di questa celebrazione si ricevono in segno dei ramoscelli di ulivo, successivamente scambiati ed utilizzati nei festeggiamenti della Pasqua. Ma una volta trascorse le festività pasquali, cosa si dovrebbe fare con questi rami di ulivo benedetti?

 

Secondo il codice di diritto canonico i rami di ulivo benedetti non devono assolutamente essere gettati nella spazzatura, in quanto costituiscono oggetti sacri.

rami di ulivo benedetti non si buttano

 

Precisamente il canone 1171 del Codice Canonico enuncia:

 

“Le cose sacre, quelle cioè che sono state destinate al culto divino con la dedicazione o la benedizione, siano trattate con riverenza e non siano adoperate per usi profani o impropri, anche se sono in possesso di privati

Siccome la domenica delle palme il sacerdote benedice i rametti d’ulivo, vuol dire che questi sono oggetti sacri e non possono essere utilizzati a proprio piacimento, o peggio ancora gettati via

Agendo con superficialità, senza dare alcuna valenza alle proprie azioni, si rischia di essere noncuranti verso gli avvenimenti ai quali partecipiamo ed alle responsabilità che questi conseguentemente comportano.

 

A questi rischi si è esposti anche quando si ignora completamente il significato intrinseco dei rami di ulivo benedetti, facendone inconsapevolmente un uso distorto.

 

Difatti, trascorse le festività pasquali, si è soliti gettali via nella spazzatura, senza sapere però, che si sta commettendo un grave errore.

 

Al fine di evitare la profanazione dell’oggetto, è possibile utilizzare i rami di ulivo benedetti in questo modo.

 

  • Impiegarli per decorare. I rami di ulivo benedetti possono essere utilizzati per decorare la casa, e più precisamente applicati a dipinti, raffigurazioni ed oggetti sacri. Per i più bravi, oppure se ci si vuole divertire con i bambini, è possibile dar vita anche a creazioni che ovviamente si dovrà avere cura di conservare o di esporre in casa. Tenere in casa un ramoscello di ulivo aiuta a fare memoria, durante tutto l’anno, del momento particolare vissuto in quel giorno e siccome è simbolo di pace, identifica una famiglia che vive e dona pace ed auspica serenità a chiunque accolga.

 

  • Bruciarli. Come accade per la maggior parte dei segni sacri, anche i rami di ulivo benedetti se non si riesce a tenerli in casa, sarebbe opportuno bruciarli. E’ un’azione che onora lo scopo sacro dell’oggetto dando la giusta attenzione alla custodia, o come in questo caso, alla distruzione. Gettarli direttamente nella spazzatura, per sua natura luogo di rifiuto e sporcizia, è un atto eticamente e moralmente scorretto verso la sacralità che l’ulivo ha acquisito per effetto della benedizione imposta.

 

  • Seppellirli. La sepoltura dei rami di ulivo benedetti è un’alternativa alla bruciatura. Nonostante il fatto che sia un’azione di disfatta dell’oggetto, nell’esecuzione e nelle modalità rispetta l’importanza e la sacralità dell’oggetto. E’ sufficiente un piccolo pezzo di terra per eseguire l’operazione. Qualora si è nell’impossibilità di farlo, il consiglio è di riconsegnare il rametto di ulivo nell’ufficio parrocchiale.

Come i rami di ulivo benedetti, anche l’acqua santa dopo essere stata utilizzata per fare la benedizione, deve essere conservata o eliminata versandola nel terreno

Per questo motivo, nel rispetto della sacralità, l’acqua santa deve essere degnamente eliminata, anche ricorrendo semplicemente al terriccio di una pianta tenuta in casa.

 

I rami di ulivo benedetti vengono consegnati la Domenica delle Palme

rami di ulivo benedetti non si devono buttare

 

In questa particolare celebrazione a ridosso della Pasqua, la liturgia ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, accolto dalla folla che agitava rami di palma e lo proclamava Re. La stessa folla che pochi giorni dopo, chiedeva di crocifiggerlo.

 

L’usanza di tenere i rami di ulivo benedetti nella domenica delle Palme risale ad un’antica tradizione legata alla ricorrenza ebraica di “Sukkot”, ovvero la “festa delle capanne”. In questa ricorrenza i fedeli andavano in pellegrinaggio al tempio di Gerusalemme, portando in omaggio un mazzetto intrecciato di palme, mirto e salice, legati insieme da un filo di erba.

 

La palma simboleggiava la pace, il mirto la preghiera ed il salice il silenzio davanti a Dio. Il pellegrinaggio dei fedeli era accompagnato da invocazioni di salvezza.

 

I rami di ulivo benedetti hanno un significato ben preciso e vengono utilizzati il giorno di Pasqua per benedire la famiglia riunita.

rami di ulivo benedetti non si buttano

E’ credenza diffusa che il giorno di Pasqua la benedizione deve essere fatta alla tavola. In realtà non è assolutamente così, in quanto la benedizione va fatta alle famiglie e non al cibo.

 

Difatti, il rito vuole che ciascun capofamiglia presente benedica la propria famiglia.

 

Ma qual è il significato dei rami di ulivo?

Il significato intrinseco è di pace, serenità e riconciliazione. Nel periodo pasquale il suo simbolismo assume ancor più rilevanza, perché nella domenica delle palme aiuta a commemorare l’ingresso di Gesù a Gerusalemme.

I rami di ulivo benedetti vengono scambiati in segno di pace e perdono.

 

Andare in chiesa a prendere i rami di ulivo benedetti per tanti è un gesto che non tiene conto del significato della celebrazione e del simbolo.

 

Tutto questo per i cristiani ha un senso profondo, poiché richiama quanto accade anche nella relazione intima con Gesù, tante volte osannato ma altrettante volte condannato alla croce con le nostre accuse.

 

Anche Papa Francesco nella sua omelia della domenica delle Palme ha invitato a riflettere sulla sofferenza della croce e sull’importanza di incontrare Gesù soprattutto nel volto dei fratelli più sofferenti.

 

Così ha affermato:

 

“E questo Gesù […] è presente in tanti nostri fratelli e sorelle che patiscono sofferenze come Lui: soffrono per un lavoro da schiavi, soffrono per i drammi familiari, soffrono per le malattie, a causa delle guerre e del terrorismo, a causa degli interessi che muovono le armi e le fanno colpire”

 

Can. 1171 Diritto Canonico



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