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La tata di Maddie McCann parla della notte della scomparsa

di Federica Federico

20 Aprile 2017

Nella scomparsa di Madeleine i genitori non c’entrano, se ne dice convinta la tata di Maddie McCann che a distanza di 10 anni decide di ritornare indietro nel tempo con la sua memoria e rilascia al Mirror un’intervista capace di aprire uno scenario non diverso ma sin da subito grave.

La tata di Maddie McCann ha rivelato che il resort dove ha avuto luogo la tragica scomparsa era “informalmente” considerato come un luogo a rischio stupro.

Con un messaggio informale, infatti, le era stato consigliato di non muoversi da sola nel resort, consiglio valido per tutte le donne poiché solo un anno prima una ragazza era stata stuprata.

La tata di Maddie McCann rivela cosa accadde la notte della scomparsa

La stessa dipendente del resort si scaglia anche contro le autorità locali dichiarando che prima dell’intervento della polizia trascorse un lungo tempo senza che nessuno tutelasse la scena del possibile crimine (cioè l’appartamento dei McCann) né controllasse l’area intorno al luogo della scomparsa.

 

La stampa internazionale parla di 90 minuti di vuoto, ovvero secondo la tata di Maddie McCann ci volle un’ora e mezza prima che la polizia arrivasse sul posto e desse il via alle ricerche della bambina. In quell’arco di tempo la stanza dei genitori fu invasa di persone, il padre cercò sua figlia persino sotto le autovetture e al personale fu dato l’ordine di guardare nei cassonetti per la dismissione dei rifiuti, difficile stabilire il perché ma forse si andava già nella direzione di ricercare un corpo.

Secondo la tata di Maddie McCann i genitori non potrebbero in alcun modo aver preso parte al rapimento o alla scomparsa della figlia.

Intanto i tempi non coinciderebbero e, sopratutto, un simile scenario sarebbe apertamente configgente con la loro reazione dinnanzi all’assenza di Madeleine.

La tata racconta che la mamma era inconsolabile, continuava a ripetere: “L’hanno presa”, mentre il papà piangeva ma pareva essere in uno stato catatonico, incapace di razionalizzare o completamente sotto choc.

La donna, che prestava servizio di assistenza all’infanzia presso il resort, fa il punto su un dato chiave della vicenda: Maddie si trovava nella stanza d’albergo senza sorveglianza, dormiva accanto ai fratelli gemelli. Questa condizione, che negli anni è stata imputata a Gerry e Kate come una loro colpa, è irrealtà una prassi in quelle stanze d’albergo o almeno lo era.

 

Maddie, il fratello Sean e la sorella Amelie (i due gemelli che allora avevano appena due anni) dormivano nella loro camera d’albergo a Praia da Luz, nel sud del Portogallo, mamma Kate e papà Gerry, invece, cenavano con degli amici in un locar poco lontano e a turno tornavano in camera per controllare i bimbi. L’appartamento della famiglia McCann era sito al piano terra del residence aveva delle porte scorrevoli che aprivano all’esterno, quella sera, quando i genitori lasciarono la stanza, queste porte erano chiuse ma non bloccate.

Il ristorante in cui Gerry e Kate stavano consumando la cena distava circa 50 metri dalla stanza, una distanza tanto breve, però, non è valsa a mantenere Maddie al sicuro. Il padre vide Madeleine per l’ultima volta alle alle 21.05 di quella sera (il 3 maggio del 2007), dormiva! Alle 22.00 la madre entrò nella stanza per un controllo ma l’irreparabile era già accaduto: le porte scorrevoli erano aperte e Madeleine non c’era più.

La tata di Maddie McCann rivela cosa accadde la notte della scomparsa

La posizione della tata di Maddie McCann contro gli investigatori è durissima:

la stampa internazionale si sofferma sul fatto che la donna, il cui nome non viene rivelato dalla fonte giornalistica, fu udita come teste e la sua deposizione era lunga circa cinque pagine, tuttavia il lavoro degli inquirenti si è concentrato su sole due pagine di deposizione. L’assistente all’infanzia del resort non ha dubbi: “Interi blocchi di informazioni sono stati lasciati fuori”, ha affermato.



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