Seguici:

Bimbo morto di fame a soli 7 mesi: genitori indagati

di Maria Corbisiero

18 Maggio 2017

Ogni mamma e ogni papà dovrebbe sapere che l’autoanalisi e l’automedicazione sono assolutamente da evitare, soprattutto se si tratta della salute dei bambini.

È importante che i piccoli, soprattutto nel loro primo anno di vita, siano sottoposti a controlli medici periodici per valutarne la crescita e lo stato di salute.

 

Precisato ciò, resta da comprendere, o almeno questo è uno degli interrogativi posti ai genitori del bimbo morto di fame a soli 7 mesi, come mai il piccolo non fosse mai stato seguito da un medico.

Bimbo morto di fame a soli 7 mesi: genitori indagati.

Bimbo morto di fame a soli 7 mesi: genitori indagati

La vita di Lucas, questo il nome del bimbo morto di fame a soli 7 mesi, si è interrotta bruscamente il 6 giugno del 2014.

 

Ultimo di 4 figli, aveva 3 sorelle maggiori, fu inizialmente nutrito con il latte in formula.

Tuttavia, secondo quanto dichiarato dall’avvocato dei suoi genitori, Karine Van Meirvenne, il piccolo aveva mostrato difficoltà nel riuscire a tollerare e digerire quello specifico alimento.

<<Lucas ha avuto un disturbo alimentare – ha affermato il loro avvocato – Ha avuto i crampi quando è stato alimentato con il latte artificiale e i suoi genitori hanno cercato delle alternative>>.

Da quel momento in poi Lucas venne alimentato con latte di avena, riso, di grano saraceno, di semola e soprattutto di quinoa, prodotti che i coniugi vendevano in quanto gestori di un negozio di alimenti biologici situato a Beveren, città situata nella regione fiamminga, poco distante da Anversa.

 

Il tutto però avvenne senza effettuare mai un consulto medico, i genitori infatti diagnosticarono autonomamente al piccolo Lucas, in seguito conosciuto in tutto il mondo come il bimbo morto di fame a 7 mesi, un’intolleranza al glutine e al lattosio, decidendo con altrettanta autonomia una diversa alimentazione.

 

A conferma di ciò le parole del procuratore che, a seguito delle indagini condotte, ha appurato che nessun medico aveva registrato Lucas o possedeva una sua cartella medica, così come nessuna associazione di sostegno e aiuto per la famiglia sapeva nulla di loro.

Bimbo morto di fame a soli 7 mesi: le dichiarazioni dei genitori.

Nel corso dell’udienza tenutasi lunedì 15 maggio presso il tribunale penale di Dendermonde, città situata nella provincia fiamminga delle Fiandre Orientali, entrambi i suoi genitori sono stati chiamati dinnanzi al giudice per fornire spiegazioni della loro scelta.

Sia la madre che il padre del bimbo morto di fame hanno affermato di non averlo mai portato da un medico in quanto non avevano mai notato nulla di insolito nelle condizioni del figlio.

 

La madre ha ammesso che il peso del piccolo era alquanto altalenante, a volte aumentava e a volte diminuiva.

<<Quando Lucas aveva sei mesi pesava circa 6 kg – spiega la donna – Non ha avuto la diarrea ma ha perso peso da allora. I nostri clienti lo hanno visto ogni giorno nel nostro negozio. Lucas giocava sempre. Non c’era nulla che non andava. Non abbiamo mai voluto la morte di nostro figlio>>.

La situazione divenne critica in quel fatidico giorno di giugno ma per i coniugi non poteva definirsi ancora allarmante al punto che, nonostante Lucas fosse in condizioni non ottimali, la loro unica reazione non fu di portarlo al più vicino ospedale ma percorrere con l’auto un tragitto di un’ora per farlo visitare da un medico omeopata.

Una volta giunti a Bilzen, città situata nella provincia fiamminga del Limburgo belga, quest’ultimo, compresa la situazione, invitò i genitori ad effettuare un immediato ricovero ospedaliero.

 

Purtroppo Lucas giunse al pronto soccorso del Jessa Ziekenhuis di Hasselt quando era ormai troppo tardi, i medici non poterono far altro che dichiararne il decesso.

Secondo gli esperti che hanno effettuato l’esame autoptico sul piccolo corpicino, la morte è sopraggiunta per malnutrizione: il bimbo morto di fame pesava 4,3 kg, era disidratato e il suo stomaco ed intestino era completamente vuoti.

I medici inoltre notarono che aveva appeso al collo un rosario mentre nel suo pannolino fu trovato un foglietto sul quale era scritta una preghiera.

<<La loro idea di Medicina ha preso la vita di loro figlio>> ha dichiarato il procuratore che ora chiede per entrambi i genitori una pena detentiva di 18 mesi.

 

Il giudice si pronuncerà il prossimo 14 giugno anche se la famiglia sta già scontando una pena ben più grave, il dolore per aver perso un figlio.

 

Fonte: GVA Nieuws

 

 

 



Iscriviti alla newsletter
Riceverai preziosi consigli e informazioni sugli ultimi contenuti, iscriviti alla nostra newsletter.

Seguici