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Cose che una maestra non dovrebbe mai fare

di Federica Federico

27 Giugno 2017

Di tanto in tanto, in special modo quando un ciclo scolastico finisce o dopo la consegna delle pagelle, i genitori valutano, istintivamente e naturalmente, la maestra.

 

 

“Giudicare” fa parte dell’istinto umano ed è del tutto ipocrita credere o sostenere che non si giudichino le maestre, gli istruttori sportivi i catechisti e chiunque, a vario titolo, entri in contatto con i bambini.

Ci sono, e ci saranno sempre, delle maestre con cui ci riusciamo a stare bene, con cui entriamo in empatia. E, allo stesso modo, ci sono e ci saranno sempre delle maestre con cui, invece, non troviamo punti di contatto e, malgrado ogni sforzo, non saremo mai a nostro agio.

 

Ci sono almeno tre cose che un genitore non deve permettersi di fare nei riguardi della maestra. E ve ne sono altrettante che non possono essere consentite alle maestre nei riguardi delle mamme e dei papà.

Prima di addentrarci nello specifico di ciò che distingue una buona maestra e un genitore rispettoso, è opportuno e giusto sottolineare che l’alunno è sempre il centro del nostro interesse. Infatti, chiarendo quel che è giusto fare e ciò che è sbagliato, l’obiettivo è sempre uno e sempre uguale: il benessere del bambino.

maestra con bambini in classe

  • Un genitore non dovrebbe mai giudicare il giudizio dell’insegnante.

E mi spiego meglio: ciascuno ha un suo. personale sistema di valutazione, anche morale, che di per sé non è esecrabile né giustiziabile.

Pertanto, se il bambino non viene traumatizzato né mortificato, è giusto che segua i precetti della maestra e soggiaccia al suo giudizio (fosse anche una valutazione comportamentale).

  • Un genitore non dovrebbe entrare nelle scelte didattiche dell’educatore,

a meno che i tempi di apprendimento del bambino non vengano compromessi, a tutto danno delle competenze.

  • I genitori non dovrebbero mai parlare male dell’insegnante in presenza del bambino,

e questa è una regola di buon senso che non ammette né se ne ma.

Se il bambino perde fiducia nella maestra, sostanzialmente perché avverte la sfiducia degli adulti, il suo rapporto con l’apprendimento sarà pregiudicato; inoltre, come discente difficilmente, potrà capire e accogliere gli insegnamenti e il sistema di valori della scuola e dei docenti in generale.

Tre cose che smascherano una cattiva maestra

  • Per parte sua la maestra non dovrebbe mai giudicare una scelta educativa dei genitori,

l’accoglienza dell’allievo parte dal rispetto del contesto di provenienza e la crescita culturale del bambino non può che partire dalla consapevole accettazioni delle proprie radici e dei valori familiari.

 

 

  • Una maestra non dovrebbe mai paragonarsi alla mamma o sostituirsi a lei.

In questo senso, non c’è frase più sbagliata di quella che principia con: “Se fossi tua mamma …”.

 

  • La regola aurea di ogni educatore, quella che vale come principio di buon senso, senza se e senza ma, é non sminuire la mamma o la famiglia.

Affermazioni come: “Che ne sa tua mamma, ” o “Qui comando io,” non sono di aiuto per il bambino perché lo pongono nella condizione di scegliere tra due punti di riferimento oppure gli danno la sensazione di trovarsi tra due affetti opposti.

 

Fonte foto di copertina Ingimage – ID Immagine: 02A1548P



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