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Labirinto del travaglio: cos’è e a cosa serve

di Maria Corbisiero

24 Agosto 2017

Quando si parla di labirinto, tutti noi siamo abituati a pensare ad un intricato percorso da compiere, che nell’immaginario è rappresentato da una costruzione molto vasta in pietra o anche formato da alte siepi, dove ci si addentra con l’intento di trovare l’uscita situata dal lato opposto.

Utilizzato spesso come un semplice gioco, il labirinto viene anche considerato uno strumento di meditazione perché rappresenta la giusta metafora del percorso interiore che un uomo deve compiere per trovare il giusto equilibrio tra corpo, mente e spirito.

 

Ma non solo!

Secondo Pam England e Virginia Bobro, fondatrici del Birthing From Within, organizzazione che si occupa della formazione certificata della doula e di offrire sostegno alle famiglie durante il parto, il labirinto rappresenta il tortuoso cammino che un uomo ed una donna compiono quando si apprestano a diventare genitori.

Labirinto del travaglio: cos’è e a cosa serve.

Labirinto del travaglio: cos’è e a cosa serve

Durante i corsi preparto o su riviste, siti e blog di maternità si leggono spesso vari consigli su come affrontare il travaglio.

Lunga e breve che sia, tale fase è sempre fonte di ansia per le future mamme, soprattutto per chi deve affrontare il primo parto e non è pienamente consapevole del reale dolore che essa comporta, che ricordo varia da donna a donna e da parto a parto.

 

Si parla dunque di massaggi, di tecniche di respirazione, di bagno caldi che aiutano il rilassamento o di ostetriche e medici che incitano la futura mamma che ha iniziato ad avvertire le prime contrazioni a camminare per agevolare il travaglio e di conseguenza il parto.

Oltre a tutto ciò, in America si parla anche del labirinto del travaglio, una tecnica che si basa sulla concentrazione impiegata nel percorrere un labirinto che permette alla persona che lo attraversa e lo affronta di ridurre lo stress, l’ansia, l’agitazione finanche il dolore.

Basti infatti pensare che la buona riuscita di quello che comunemente consideriamo un semplice gioco scaturisce dalla concentrazione verso un unico obiettivo, ossia raggiungere l’uscita, tale metodica ed oculata attenzione consente di distogliere i pensieri da ciò che ci preoccupa o ci causa dolore.

Quest’ultimo, a mano a mano che accresce l’impegno mentale per il percorso da affrontare, si attenua fino a scomparire del tutto.

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Prendendo spunto da tutto ciò, è possibile ideare il labirinto del travaglio, ossia l’immagine di un labirinto – disegnata o intagliata su vari materiali, o anche solo immaginata – che la gestante può percorrere mentalmente o scorrere con le mani proprio durante la fase che precede il parto.

Ciò le permetterà di concentrarsi su qualcosa che non sia il dolore fisico provato in quel momento, di focalizzare meglio il suo obiettivo, ossia la nascita del bambino, cercando di mantenere il controllo del suo corpo e delle sue emozioni.

 

Esistono vari tipi di labirinto del travaglio che, come detto in precedenza, può essere realizzato con diversi materiali: legno, argilla, cuoio, disegnati su un semplice foglio di carta o realizzati in porcellana.

Attualmente non è conosciuto in Italia ed è quindi reperibile solo su vari siti online esteri con il nome di Labour Labyrinth o Labyrinth of Birth.

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Può comunque essere realizzato a mano o utilizzato come particolare idea regalo per la gestante che, dopo averlo utilizzato durante il parto, può conservarlo in ricordo di quel momento unico e speciale.

Il significato del labirinto del travaglio.

Secondo Pam England, ex infermiera ostetrica ed attuale docente di corsi di nascita residente ad Albuquerque, New Messico, e Virginia Bobro, doula e una delle leader del La Leche League (associazione non profit che offre sostegno alle mamme che allattano al seno), entrambe fondatrici del Birthing From Within, il labirinto del travaglio, o labirinto della nascita, rappresenta il viaggio psicofisico che affronta la donna durante la maternità.

Proprio come per il labirinto, il cui accesso ha inizio dall’esterno fino all’interno, il centro, per poi tornare nuovamente all’esterno, anche la maternità segue il medesimo percorso:

parte dall’esterno, la pancia della mamma, fino a raggiungere il cuore, la nascita, per poi districarsi tra i percorsi tortuosi del post-partum che porterà lei, il compagno ed il bambino alla meta finale, la nascita della loro famiglia.

La partenza del labirinto del travaglio è rappresentata dalle prime fasi del parto, che hanno inizio con i primi dolori, spesso minimi ed ancora sopportabili, o dalla rottura delle acque. Da quel punto la gestante è invitata ad affrontare il tutto un passo per volta, una contrazione alla volta.

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Si tratta di un tortuoso cammino sia fisico che mentale la cui meta è il centro del labirinto del travaglio, ovvero il bambino che viene al mondo che rappresenta anche la nascita della mamma e del papà che, insieme, dovranno poi affrontare la seconda parte del percorso, quello per diventare una famiglia.

A primo impatto il labirinto del travaglio può sembrare un discorso alquanto folle, soprattutto per chi è poco pratico di tecniche di meditazione, ma può in realtà rivelarsi molto affascinante soprattutto per coloro che vogliono assaporare tutto ciò che concerne la nascita.

Secondo Pam e Virginia infatti, il labirinto del travaglio aiuta i futuri genitori, come anche i professionisti che li assistono, a non concentrarsi solo ed esclusivamente sulla nascita vista unicamente dal punto di vista medico.

Piuttosto tale processo contribuisce a porre l’attenzione sulla parte più spirituale di questo rito, ponendo al centro di tutto la sua anima e dando allo stesso un significato ancora più ampio.

 

E voi, cosa ne pensate?

 

 

Fonte foto Etsy



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