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Preghiera contro il male

di Federica Federico

12 Aprile 2018

Satana disse contro Dio:”Non ti servirò“, lo riportano gli scritti sacri e spirituali.

“ … hai infranto il tuo giogo,

hai spezzato i tuoi legami

e hai detto: Non ti servirò!”

Così Geremia (2,20) descrive quella che teologicamente viene definita la caduta di Lucifero dal Paradiso. Il male è incarnato dal rifiuto, è rappresentato dal distacco e si sostanzia in quella lontananza che si fa opposizione.

 

La preghiera contro il male muove l’uomo in una direzione completamente antitetica, ovvero verso l’agire nel nome del bene e sulla via di Dio. In questo senso la più importante preghiera contro il male, il maligno, le tentazioni e l’errore è semplice e si recita in un momento appena:

“Ti servirò.”

preghiera contro il male ti servirò

E’ possibile pregare così? Si può scacciare il male e accogliere il bene con poche parole, due appena?

 

“Ti servirò” viene dal latino “serviam” e nella sua accezione più ampia non vuol dire semplicemente servire a capo chino e ossequiosamente, piuttosto significa aderire a un intimo sentire, che poi è nel cado di Dio l’amore e la sua professione. Chi serve Dio ne professa l’amore, questa la sintesi.

 

“Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”

(Luca 1,38).

La Madonna, quando è diventata serva di Dio, ha avuto fede accettando di seguire la via segnata dal Signore per Lei. Con la venuta e la nascita di Gesù non ha solo obbedito, la Mamma Celeste ha contribuito lottando e amando profondamente.

 

Pertanto la sua non è stata solo una testimonianza di obbedienza, Ella è l’incarnazione di un percorso in cui Dio e il suo Amore divengono concretezza e parte integrante della vita.

 

“Ti servirò” è una potente preghiera contro il male perché da sola somma fondanti istanze d’Amore:

  • individua nella strada di Dio quella maestra;
  • rintraccia nell’Amore la massima forza del mondo;
  • chiede adesione costante e concreta a un progetto di fede e bene;
  • rifiuta il male – in tal senso riconnette in se stessa le rinunce che il cristiano afferma sin dal primo sacramento, ovvero il battesimo.

 

La più potente preghiera contro il male si traduce in un atto di affidamento della propria vita a Dio e al suo progetto.

“Ti servirò” pretende infatti una testimonianza manifesta della fede, vuol dire agirò secondo il bene;

“Ti servirò” rappresenta il percorso opposto e antitetico al male perché ciò che il male odia è il bene stesso e ciò da cui rifugge è l’uomo che viva nel nome dell’amore e della correttezza;

“Ti servirò” non è una promessa né una pretesa, è un’intenzione e come tale implica un’adesione profonda a Dio.

preghiera contro il male

Quando e come si deve recitare questa preghiera contro il male?

Tutte le mattine il buon servo di Dio dovrebbe confermare col “Ti servirò” la sua devozione all’amore. Dovrebbero essere educati a farlo anche i bambini, come per gli adulti è importante anche per loro entrare in contatto con l’essenza di Dio ovvero con il progetto assoluto dell’Amore.

 

In ogni momento della giornata e difronte ad ogni tentazione, l’evocazione del “Ti Servirò” può divenire un rifugio sicuro.

L’importante è che questa preghiera venga rispettata ovvero pronunciata con grande consapevolezza e devozione.

 

VitadaMamma ha spesso ricordato che pregare non vuol dire chiedere:

pregando non dobbiamo cercare il favore di Dio né pretendere da lui concessioni o altre intercessioni, si prega perché si Ama il progetto divino ovvero si intende vivere nell’amore e nel bene.

 

 

Ai bambini insegnate che Maria è modello di questa adesione e che il Diavolo l’ha odiata proprio per questo: Lei umilissima ha dimostrato come si possa entrare a far parte del progetto di Dio amando e avendo fede in modo incondizionato. Tutto l’opposto di Satana che incarna la sofferenza dell’egoismo e del convincimento di essere migliori, superiori, superbi.

 

“Ti servirò” è dunque la più potente preghiera contro il male ma riesce persino a rintracciare sentimenti come la rinuncia, la devozione, l’accettazione e diventa esercizio di umiltà e affidamento alla speranza.

 


Fonte immagini Ingimage con licenza d’uso



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