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Perizia sulla morte di Davide Astori: il cuore ha accelerato

di Redazione VitaDaMamma

09 Giugno 2018

E’ appena stata consegnata la perizia sulla morte di Davide Astori e l’esito apre a uno scenario del tutto diverso da quello prefigurato sin ora.

 

La perizia chiesta dal Pm Barbara Loffredo e affidata dagli esperti professori Carlo Moreschi e Gaetano Thiene è al momento al vaglio del magistrato e le indiscrezioni giornalistiche che trapelano sono poche.

 

Una parte della stampa ha definito shock il documento perché stabilirebbe che Davide Astori: “Non è morto nel sonno” e non è morto per un rallentamento del ritmo cardiaco, probabilmente non è nemmeno morto nel sonno.

perizia sulla morte di Davide Astori

Nuove risultanze della perizia sulla morte di Davide Astori

 

Secondo la perizia sulla morte di Davide Astori il cuore del capitano della Fiorentina avrebbe subito un’accelerazione anomala, il giocatore si sarebbe destato dal sonno prima della morte.


Di fatto se il capitano avesse condiviso la stanza con un altro giocatore l’anomalo comportamento del cuore poteva essere intuito e fermato. Se un compagno avesse allertato i soccorsi, Davide poteva salvarsi?

 

La nuova perizia sulla morte di Davide Astori smentisce la tesi della bradiaritmia, ovvero del rallentamento del ritmo del cuore.

 

L’incartamento documentale parlerebbe, all’opposto, di tachiaritmia che significa accelerazione improvvisa dei battiti.

Secondo la nuova perizia, il cuore di Davide Astori avrebbe iniziato a battere sempre più velocemente fino a fermarsi.

 

L’accelerazione cardiaca escluderebbe la morte nel sonno, prefigurando, invece, l’ipotesi di un risveglio. Tutto ciò lascerebbe pensare che se non fosse stato solo, nella sua camera di albergo a Udine, il capitano 31enne avrebbe potuto salvarsi.



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